Armi di istruzione di massa

Scioperi. Manifestazioni. Proteste. E la creazione di “classi di inserimento” per gli studenti stranieri. Cosa succede nella scuola italiana?

Articoli Correlati

Armi di istruzione di massa



Le notizie del giorno:
 

  1. è passata alla Camera la mozione presentata dal leghista Roberto Cota per la creazione di classi di inserimento per i bambini extracomunitari con 256 sì, 246 no e un astenuto.
  2. Nonostante gli scioperi, le manifestazioni, i cortei e le proteste delle ultime settimane, nonostante i tagli di 8 miliardi di euro alla Scuola pubblica, Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione del Governo Berlusconi, guadagna 4 punti percentuale nell’indice di gradimento degli Italiani e si piazza a quota 42% (fonte: sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it).

 


In mezzo a tutto questo (e nonostante il terremoto economico e finanziario che ha scosso tutto il mondo… Occidentale) la scuola continua, quindi, a occupare le prime pagine dei giornali italiani e dei nostrani dibattiti televisivi.
Perché? Cosa sta succedendo? Quale direzione sta prendendo l’Istruzione Pubblica in Italia?


Rispondere a queste domande non è semplice. Il ritorno del maestro unico, i tagli alla Scuola pubblica e all’Università, una specie di sordità alle richieste di docenti, insegnanti e alunni sono le accuse più gravi (e le cause principali dei ripetuti scioperi dei giorni scorsi) rivolte al Ministro Gelmini.
Si contesta il fatto che tutto questo finirà per favorire la scuola privata a scapito della pubblica. Si contesta (gli insegnanti sono in prima linea in questa battaglia) un ritorno a un modello vecchio di 30 anni e che ora non ha più ragione di esistere e non può trovare collocamento nella nostra attuale e complicata società. Si contesta la sordità delle Istituzione di fronte alle richieste di chi la scuola la ama e la vive sulla propria pelle giorno dopo giorno.
La mobilitazione è generale. Nei giorni scorsi giravano sms in cui si chiedeva a quanti non sono d’accordo con le scelte prese dal Governo di mandare una mail al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedergli di non firmare il decreto Gelmini (chi fosse interessato può farlo cliccando qui).

Ma la notizia più scioccante è di qualche ora fa. In Parlamento è stata approvata con 256 voti favorevoli una mozione proposta dal leghista Roberta Cota che “dovrebbe regolamentare” l’inserimento degli studenti stranieri nella scuola dell’obbligo. Per i sostenitori della proposta, questa sarebbe finalizzata a favorire l’integrazione, non a discriminare gli stranieri.
L’opposizione, invece, parla di regressione culturale e discriminazione tra bambini. D’altra parte, è inevitabile, anche con tutte le buone intenzioni, pensare a una sorta di ghettizzazione dovuta più alla provenienza geografica, all’appartenenza religiosa o al colore della pelle piuttosto che alla conoscenza o meno della lingua italiana (e il dubbio sorge spontaneo: ma se per qualche ragione in Italia arrivassero in massa cittadini americani, francesi, inglesi, spagnoli… il problema delle “classi ponte” per i loro figli si sarebbe posto ugualmente?).

In merito alla questione, leggete anche il parere dell'esperta, la dottoressa Maria Rita Esposito.

Commenta questo articolo
  • Commento inserito da Rita il 29 ottobre 2008 alle ore 12:43

    Ho cercato di spiegare a mia figlia di 7 anni, che ho portato con me all'ultimo sit in, che cosa andavamo a fare "in piazza", sotto la pioggia, non a protestare, ma a "chiedere" di essere ascoltati... Ebbene ho fatto questo esempio: bisogna pensare all'Italia come ad una famiglia, formata dal papà e la mamma (il governo) e dai figli (i cittadini). In una Famiglia con la F maiuscola, il papà e la mamma propongono ad esempio una visita a parenti, ma i bambini dicono "no, non andiamoci": cosa dovrebbero fare mamma e papà? discutere con i figli, ascoltare le loro ragioni e trovare una mediazione. Questo in una Famiglia civile. Se però papà e mamma non ascoltano le richieste dei loro figli, sicuramente porteranno i ragazzi dove vogliono, perchè l'ultima parola spetta comunque ai genitori, ma altrettanto sicuramente si allontaneranno da loro e soprattutto dalle loro reali esigenze. E sicuramente quel papà e quella mamma perderanno stima e rispetto. A mio avviso il sistema scolastico aveva sicuramente lacune; andava sicuramente ritoccato. Però si poteva lasciare così com'era almeno il settore delle elementari: non è comunque possibile che ogni ribaltone di governo, vada a ritoccare settori che avrebbero bisogno di essere collaudati per più anni prima di entrare in rodaggio. Per parte mia, spero che i "tanti" figli di questa Famiglia non si arrendino e continuino a far sentire la propria voce, con pacatezza, ma con decisione, perché si sa: è la goccia continua che spacca la pietra......

  • Commento inserito da CAROLINA per VIOLA il 27 ottobre 2008 alle ore 20:04

    hai ragione,mi sono in effetti espressa male e di questo chiedo scusa!il termine "buffonate" è un po' offensivo ma comunque rimango della mia idea.La riforma GELMINI deve fare un po' di sana pulizia ma con questo non intendo che delle persone debbano perdere un posto di lavoro!verranno impiegate per il doposcuola,se ho capito bene!

  • Commento inserito da Viola il 27 ottobre 2008 alle ore 16:53

    Scusami Carolina, ma protestare contro qualcosa che non condividi e che non ti sembra giusto.. non lo definirei certo "Buffonata"..
    La storia è stata fatta di "proteste" ed è stato anche attraverso "proteste" che si sono ottenuti imporanti cambiamenti... di sicuro le manifestazioni di un disagio non possono essere definite buffonate.. per lo meno per rispetto di tutti quegli insegnanti che temono di perdere il lavoro.
    Mi spiace, ma nella vera democrazia non si definiscono buffonate le espressioni di dissenso degli altri.. anche se non si condividono!!

  • Commento inserito da Alice per Carolina il 27 ottobre 2008 alle ore 16:50

    E a te sembra intelligente tagliare 8milioni di euro alla scuola pubblica?
    Non dovrebbe essere la scuola il nostro trampolino di lancio per il futuro?

  • Commento inserito da CAROLINA per ALICE il 27 ottobre 2008 alle ore 16:39

    per carita'!! io non sono per niente fascista,solo,non condivido le idee di sinistra.ogni pretesto è buono per creare disordine e disagio.ti sembrano intelligenti le buffonate di questi giorni? rassegnatevi .

  • Commento inserito da Alice per Carolina il 27 ottobre 2008 alle ore 14:14

    Scusa, e che male c'è? le piazze, sin dai tempi dei greci, sono luogo in cui si svolge e si palesa la democrazia. Hai mai sentito parlare di agorà?

    Ma scusa, dimenticavo che voi fascisti la piazza l'avete usata solo per aggregare l'esercito e occupare il parlamento e instaurare 20 anni di dittatura... Che manco ci hanno portato alla vittoria finale. E per fortuna che c'erano i comunisti!

  • Commento inserito da CAROLINA il 26 ottobre 2008 alle ore 09:27

    Riguardo ALLO SCENDERE IN PIAZZA,come dici tu,in ITALIA,se mi permetti una battuta,le piazze sono i luoghi di lavoro preferiti dai tuoi cari amici COMUNISTI.

  • Commento inserito da Alice per Simona il 24 ottobre 2008 alle ore 13:14

    Purtroppo hai ragione. La sinistra in Italia non esiste più. E si vede, infatti, quello che sta succedendo.

    Perché per altro: ma è mai possibile che quando sale Berlusconi al potere succedano sempre delle tragedie infinite (11 settembre, crollo delle borse...). Forse porta sfiga! Potreste provare a cominciare a fare eleggere come presidenti del consiglio i vostri amici fascisti o quegli altri... razzisti. Piuttosto che il nanetto col trapianto ai capelli...

    Riguardo alla scendere in piazza, mi pare che anche quando governava Prodi voi lavoratori indefessi di destra siete scesi ripetutamente in piazza. Persino tassisti scioperavano. Ditemi voi se è normale!

  • Commento inserito da simona il 24 ottobre 2008 alle ore 08:06


    a perchè??? c'è ancora la sinistra in Italia?quelle che...basta non fare un c...e sono sempre in piazza!!!???ma dai!

  • Commento inserito da carolina il 23 ottobre 2008 alle ore 23:49

    ho trovato la LItizzetto o come cavolo si chiama,veramente scontata e banale nel suo sarcasmo stantio di sinistra,ma che vada a raccogliere le patate!!!ormai non fa' piu' ridere nessuno.

  • Leggi tutti i commenti

Ricetta della settimana

Forse ti potrebbe interessare
COPERTINA come-indossare-le-ballerine-dai-unocchiata-a-un-po-di-idee-di-styling-per-bambine

Come indossare le ballerine? Dai un'occhiata a un pò di idee di styling per bambine

Con l'arrivo della bella stagione, non solo gli adulti, ma anche i bambini sentono il bisogno di abbandonare stivali e scarponcini e di indossare delle scarpe più leggere come le ballerine, un classico intramontabile nel guardaroba di ogni bambina. Con il loro grazioso design e il comfort imbattibile, sono perfette per ogni occasione, dalla scuola alla festa di compleanno. Comode e raffinate, fanno sentire le bambine delle vere principesse. Ecco cinque idee creative per far indossare le scarpe da ballerina alle bambine in modo stiloso e divertente.  

continua »
bambino2 felice_cv

12 cose che rendono felice un bambino

Sottotitolo: senza mettere mano al portafogli. Ossia quali sono le cose che i bambini amano fare e che possono essere proposte loro che non prevedano spese e che non rientrino nella categoria 'vizi'.

continua »
bambino felice_cv

10 cose da dire che rendono felice un bambino

La tendenza è quella di dire al bambino quello che non deve fare. Spesso il suo operato viene messo in discussioni con frasi fortemente negative che minano l’autostima del piccolo. Con i figli si tende a essere più critici che costruttivi. Cosa dire, invece, a un bimbo per renderlo più felice?

continua »
disagicibo_cv

Le difficoltà dei bambini a tavola: disagi o disturbi?

 Disturbi e disagi alimentari non sono la stessa cosa. In entrambi i casi, però, spesso c'è una richiesta di attenzione da parte del bambino che attraverso il cibo manifesta problemi di altro genere.

continua »
Cerca altre strutture