Ciak in rosa - Donna - Bambinopoli







Ciak in rosa

Storie al femminile raccontate in alcuni dei più bei capolavori della cinematografia mondiale di tutti i tempi.

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SABRINA
USA, 1954
Di Billy Wilder


Con Humphrey Bogart, Audrey Hepburn, William Holden

Un capolavoro di tutti i tempi con una splendida Hepburn nei panni di Sabrina, figlia dell'autista di una ricchissima famiglia americana. Tornata a casa dopo 2 anni trascorsi a Parigi durante i quali da brutto anatroccolo si è trasformata in un cigno bellissimo e sofisticato, Sabrina fa innamorare il rampollo David, di cui era a sua volta innamorata e che l'aveva ignorata fino a quel momento. Preoccupato che il matrimonio di interesse del fratello possa esserne compromesso, il primogenito Linus (Bogart) comincia a corteggiare la donna finendo per innamorarsene perdutamente e rinunciando per lei alla sua rigidità mentale e a molti dei suoi pregiudizi.


L'emancipazione femminile qui coincide con la lotta di classe in una società in cui le barriere sociali appaiano insormontabili perché, come dice il padre di Sabrina, 'la vita è come un'automobile: c'è chi siede dietro e c'è chi siede davanti. E in mezzo c'è un vetro'.

SPERIAMO CHE SIA FEMMINA
Italia, 1986
Di Mario Monicelli
Con Liv Ullmann, Catherine Deneuve, Giuliana De Sio, Stefania Sandrelli, Philippe Noiret, Athina Cenci, Giuliano Gemma

Elena, le sue due figlie e la governante Fosca vivono in una villa toscana in decadimento quando fa irruzione nella loro vita, accompagnato dall'amante, il marito di Elena per proporle improbabili quanto rischiosi affari. Sebbene attratte dalla possibilità di un guadagno facile, le donne decideranno, alla fine, di abbandonare gli uomini alla loro sorte istituendo una sorta di matriarcato dove l'augurio 'speriamo che sia femmina' rivolto a una delle due figlie incinta diventa il leit motiv di un'esistenza al femminile in cui non c'è spazio per l'egoismo e la stupidità maschile. Una commedia decisamente divertente, che unisce con furbizia cattiveria e compiacenza.

SOTTO ACCUSA
USA, 1988
Di Jonathan Kaplan
Con Jodie Foster, Kelly McGillis, Leo Rossi

Oscar a Jodie Foster nel ruolo di una ragazza violentata che trova il coraggio di sporgere denuncia contro i suoi aggressori portando in tribunale loro e i testimoni consenzienti dello stupro. Sebbene il film non sia di per sè un capolavoro assoluto, merita di essere annoverato per aver tentato tra i primi di sconfiggere la mentalità maschilista (e, purtroppo, ancora diffusa) che giustifica certi reati in base al principio del 'se l'è andato a cercare', trasformando la vittima in colpevole, responsabile e, in un certo senso, complice delle azioni (nefande e criminose) di altri.

THELMA & LOUISE
USA, 1991
Di Ridley Scott
Con Susan Sarandon, Geena Davis, Harvey Keitel e Brad Pitt

Due amiche partono per una breve vacanza all'insegna del divertimento e, soprattutto, della libertà dai loro rispettivi uomini e da una grigia quotidianità di routine. Una serie di circostanze inaspettate, però, trasformerà il loro viaggio in una fuga inaspettata quanto liberatoria in cui la posta in gioco è la vita stessa. Sceglieranno la morte, l'amicizia, la libertà totale e assoluta. La critica parlò di 'femminismo criminale' per un road movie in rosa che favorisce un totale coinvolgimento femminile e un forte senso di rivalsa che si concretizza nella totale immedesimazione con le due protagoniste, vere icone per tutte quelle donne che sognano una vita diversa, appagante, fuori dagli schemi.

POMODORI VERDI FRITTI (ALLA FERMATA DEL TRENO)
USA, 1991
Di Jon Avnet
Con Kathy Bates, Jessica Tendy, Mary Stuart Masterson, Mary Louise Parker

4 donne. 2 momenti storici differenti. Una sola storia di emancipazione e lotta al maschilismo dominante nella società di oggi e di ieri.
Un'anziana signora, memoria storica e ultimo baluardo del passato che fu, racconta alla casalinga frustrata, grassa e indolente Evelyn, la storia della profonda amicizia che legò, nel Sud razzista e maschilista degli Anni Trenta, la ribelle Idgy e la romantica Ruth, fino a portarle, insieme, a lottare per la propria libertà e per l'affermazione della propria indipendenza ed emancipazione. Il coraggio e la forza delle due giovani fungeranno da propulsore per la ribellione di Evelyn che riuscirà, così, a scrollarsi di dosso le sue paure, le sue insicurezze e la sua fragilità per trasformarsi in una donna libera, sicura di sè e, finalmente, completamente appagata del suo ruolo sociale.

L'ALBERO DI ANTONIA
Olanda/Belgio/GB, 1995
Di Marleen Gorris
Con Willike van Ammelrooy, Els Dottermans, Dora Van der Groen

50 anni di storia tutta al femminile, dalla fine della guerra fino ai giorni nostri per un film che valse al Belgio l'Oscar come miglior film straniero. Antonia, ragazza madre in lotta con tutti gli uomini del suo paese, riunisce intorno a sé una comunità di emarginati e disadattati crescendo nella più totale libertà di pensiero, espressione e costumi la figlia, la nipote e la pronipote, voce narrante della sua epopea. I temi del femminismo classico ci sono tutti: l'emancipazione da un mondo chiuso e maschilista, l'affermazione dei proprio diritti e della propria indipendenza, il mito del matriarcato, la libertà sessuale (non manca, infatti, nel film un rapporto lesbico)...

TODO SOBRE MI MADRE
Spagna, 1999
Di Pedro Almodóvar
Con Cecilia Roth, Candela Peña, Penélope Cruz, Antonia San Juan, Marisa Paredes, Eloy Esteban

Manuela, dopo aver perso il figlio diciottenne morto tragicamente in un incidente d'auto mentre cercava un autografo dell'attrice teatrale Huma, lascia Madrid diretta a Barcellona alla ricerca del padre che nel frattempo ha cambiato sesso.
Qui, con l'aiuto e il sostegno del travestito Agrado, comincerà a lavorare con Huma in teatro e si troverà a doversi occupare della giovane Rosa, incinta e sieropositiva. Un universo in rosa in cui gli uomini o sono morti o hanno cambiato sesso e in cui la solidarietà femminile diventa il motore trainante per andare avanti e superare qualsiasi problema e difficoltà. Grottesco, ironico, amaro, a tratti esilarante, il film vinse a Cannes la palma d'oro per la miglior regia.
 

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