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Basta compiti! Cosa ne pensi?

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  • Commento inserito da Ludovica il 7 maggio 2021 alle ore 20:39

    Dovremmo fare come nelle scuole in Finlandia. Non esistono compiti e voti. Si dedicano per diverse settimane ad una sola materia così i bambini hanno tempo di assimilare. Infatti la scuola Finlandese è ritenuta la migliore del mondo e la nostra Italiana tra le peggiori.

  • Commento inserito da Daniela il 19 gennaio 2020 alle ore 22:23

    Sono d’accordo su tutti i fronti portano al l’esasorrazikne

  • Commento inserito da Mancini massimo il 28 settembre 2016 alle ore 18:19

    ho seguito la trasmissione su geo e geo. Sono pienamente d'accordo che a casa non si debbano dare i compiti perché è la scuola che ha l'onore e il dovere di istruire, e che i bambini non debbano avere ore infinite di studio, che secondo me affaticano le capacità di concentramento dello studente con effetti controproducenti

  • Commento inserito da Ludovica, Giorgia, Paolo il 4 marzo 2016 alle ore 10:11

    Siamo tre ragazzi frequentanti il 3º anno del Liceo Scintifico. Innanzitutto, da studenti, riteniamo che quando vi sia presente una mole di compiti oggettivamente esagerata è compito dello studente organizzarsi in base al tempo. L'organizzazione, infatti, prepara ad affrontare il lavoro futuro quando le cose si andranno ad accumulare. Saper organizzarsi è una capacità che si apprendere solamente a scuola, tramite i compiti per casa che "insegnano" ai ragazzi a fare anche dei sacrifici(che non sono nemmeno lontanamente paragonabilu a quelli che fanno i nostri genitori) poiché bisogna rinunciare alcune volte alle attività extrascolastiche con lo scopo di anteporvi lo studio, visto che da sempre ci educano a vedere la scuola come una palestra di vita.

    È ovvio ricordare che i compiti assegnati in periodi di tempo brevi in quantità esagerate (es.dall'oggi al domani) vanno ad intaccare la libertà del ragazzo che pur organizzandosi si trova bloccato dai compiti.

    In molte situazioni il problema vero è il docente, non i compiti che assegna. Per esperienza personale noi crediamo che molte volte i docenti non siano all'altezza del loro ruolo, ma sono in realtà incapaci anche di far capire un determinato argomento alla classe.

    Inoltre riteniamo che i compiti non siano per nulla discriminanti perché ci sono alcuni bambini che nonostante abbiano genitori laureati o professori riescono a svolgere individualmente i proprio compiti.

    In definitiva, parlando da studenti, vorremmo professori più competenti poiché i compiti esagerati sono la conseguenza di professori incompetenti.

  • Commento inserito da Luca il 6 febbraio 2016 alle ore 14:38

    Interessante argomento.

    Da genitore mi chiedo come sia impiegato il tempo a scuola. Mia moglie ed io, scuola statale uno e privata l'altro, avevamo una sola insegnante, uno faceva il tempo pieno, l'altro solo il mattino, ma siamo usciti dalla quinta elementare con capacità espressiva, ortografica, matematica, mnemonica che non riconosciamo nei nostri figli. Purtroppo i bambini in quarta e quinta elementare commettono ancora errori di ortografia, di costruzione del periodo, di consecutio temporum nonostante i compiti a casa. Hanno difficoltà a concentrarsi e rimanere concentrati per più di pochi minuti. Mi chiedo cosa facciano in otto ore i bambini a scuola: comprendo che in quel contesto sia difficile studiare, ma mi pare strano che non si veda un dettato, un riassunto, un tema.

    In questo contesto non si possono evitare i compiti a casa, per farlo occorrerebbe un diverso approccio ed impegno dei docenti a scuola.

  • Commento inserito da :) il 7 aprile 2015 alle ore 22:03

    I compiti a casa,non formano per il futuro,per la vita,per affrontare impegni. Andare lá fuori e vivere quella vita fatta di esperienze,forma. A scuola si studia per la cultura. Ma la mia vita,non la posso coltivare stando a casa tutto il giorno sui compiti e non avere nemmeno un minimo di libertá. Una vita sprecata. Vuota. Priva di emozioni,sensazioni.

  • Commento inserito da vale il 21 gennaio 2015 alle ore 22:18

    Da mamma penso a quelle famiglie che non soddisfatte della quantità di compiti, ne aggiungono ancora ed ancora. A casa molti bambini già dai 6-9 anni lavorano almeno 8 ore extra scolastiche x svolgere i compiti. Se dunque li togliessero, ci sarebbero comunque i bambini sottoposti al lavoro aggiuntivo e quelli indietro, si troverebbero ancora più indietro perché privi di esercizio. Se però gli insegnanti esagerano con la quantità dei compiti è giusto comunicare sul diario che il compito x necessitava di troppe ore. I genitori amerebbero poter seguire i propri figli, è frustrante non poterlo fare, soprattutto perché i figli seguiti emergono sicuramente come capacità. I compiti spesso sono argomenti svolti velocemente in classe e c'è la pretesa che a casa si lavori x conquistare un argomento non ben svolto in classe. Ci sono compiti invece che sono ottimi ed essenziali al bambino per imparare con la massima tranquillità un argomento. Si ai compiti, no agli insegnanti che se ne approfittano.

  • Commento inserito da il 21 gennaio 2015 alle ore 10:40

    Ragazze e docenti il buon senso non ha mai fatto male a nessuno.Qualche bambino avrà delle insegnanti fantastiche e tanto di cappello per come interagiscono con l'essere bambino.Altre invece propongono tante parole che i bambini devono devono imparare e magari non conoscono nemmeno il significato.Sono a favore di quelle insegnanti che insegnano ad amare la scuola , per la mia esperienza si possono contare sulle punta delle dita.I veri votanti dovrebbero essere i bambini. Quanti insegnanti farebbero dei test ai bambini per vedere il loro disagio , le loro paure, e le proprie opinioni sulla scuola?Ovviamente test anonimi, in modo che ibimbi non si sentano a disagio.

  • Commento inserito da mettinel il 19 gennaio 2015 alle ore 12:39

    Ho un bambino di 7 anni che frequenta la seconda elementare. Anche noi abbiamo avuto e abbiamo la nostra dose (e che dose!) di compiti a casa.

    La realtà è questa: oggi i programmi ministeriali compresi prove Invalsi, prevedono delle competenze a step, primo anno, secondo anno ecc. I docenti devono fare i salti mortali per riuscire a portare a termine e per fare in modo che tutti in una classe possano raggiungere lo stesso livello. Inoltre i docenti devono anche avere voti( e dico voti e non giudizi per bambini di 6/7/8 anni) per una miriade di materie: Italiano, Lingua Inglese, Storia, Geografia, Matematica, Scienze, Musica, Arte e immagine, Educazione Fisica, Tecnologia, Comportamento. Per far ciò hanno per forza bisogno dell'aiuto dei genitori a casa, soprattutto per quei bambini che devono entrare nel meccanismo del compito a casa. La prima lotta che la famiglia deve affrontare è questa: dare i tempi della giornata a bambini che fin dall'anno precedente hanno pensato a giocare e ad imparare giocando.

    Con i ritmi dei programmi ministeriali non si può più impare giocando.

    Ai nostri tempi non era prevista la velocità: tutto a suo tempo, meno materie e soprattutto Italiano e Matematica per almeno i primi due anni, poi si introducevano Storia, Geografia, Scienze. Per non parlare del colorare una miriade di schede che secondo il mio punto di vista ammazzano la creatività. Colorare a lungo lo si faceva, ma una volta a settimana, il resto lo si scriveva tutto a mano quindi la concentrazione la si allenava con la scrittura che secondo me è meglio del colorare. Sarebbe opportuno "disegnare" storie e colorare bene con calma una due volte a settimana a scuola o a casa. Si faceva lo stesso "Arte e immagine".

    Non credo che bisogna sottovalutare i conflitti che si creano in famiglia e non solo tra genitori e figli per svolgere i compiti a casa, perchè oggi i compiti non consolidano quello che è stato fatto a scuola, i compiti a casa oggi servono anche per imparare. Altro conflitto, chi è la maestra? "Sei tu mamma?" "La maestra ha detto così (Il bambino forse non ha recepito bene) e tu genitore che sai che è sbagliato ci metti ore a far capire che forse ci può essere un'altra visione. L'altro giorno pensavo se c'era una statistica delle separazioni fra genitori durante l'età scolare dei bambini. Poi c'è il tempo dei genitori che lavorano fino a sera.

    Insomma potrei continuare all'infinito.

    Allora cominciamo ad eliminare i voti nei primi tre anni , ma presenza di soli giudizi così c'è meno pressione sui genitori e ragioniamo tutti seguendo i tempi del bambino e non quelli della sociètà.

  • Commento inserito da laura il 17 gennaio 2015 alle ore 07:18

    Io ritengo che di studio non sia mai morto nessuno. Però i nostri ragazzi sono sovraccaricati di gomito a casa magari avessero il tempo di svagarsi un po invece no sempre sun libri. Anche bel weekend a natale pasqua sempre tanti compiti. I compiti vanno dati ma in misura ragionevole considerando che i ragazzi debbono fare anche sport ed altro nella vita. Poi parliamo di sedentarietà ed obesita ma se stanno sempre seduti mattina e pomeriggio ......

  • Commento inserito da caselli mara il 16 gennaio 2015 alle ore 16:02

    l'impegno dei bambini al di fuori delle ore scolastiche li aiuta ad impegnarsi in previsione di impegni più gravosi nel proseguimento degli studi.

  • Commento inserito da rita il 16 gennaio 2015 alle ore 10:54

    Ringrazio di cuore la redazione di Bambinopoli che con i suoi interessanti articoli entra nelle nostre famiglie fornendoci spunti di riflessione.

    Sono una mamma di due figlie che frequentano rispettivamente il 3 e il 5 liceo scientifico con buoni risultati grazie al loro costante impegno quotidiano, che però vede spesso sacrificato tutto il loro tempo per lo studio e non per ciò che le attrae.

    La scuola non è più quella di una volta, ciò che oggi non condivido e che l'alunno viene valutato durante le verifiche non per quello che ha studiato ma per quello che copia su internet.

    Mi chiedo: possibile che i docenti non prendano una posizione? Anche se spiego alle mie figlie che il bagaglio di cultura ti rimane per la vita ma a 16 anni è difficile accettarlo.

    Grazie

  • Commento inserito da Marilina il 16 gennaio 2015 alle ore 10:31

    ERRATA CORRIGE "che hanno avuto una performance poco soddisfacente". Scusate.

  • Commento inserito da Marilina il 16 gennaio 2015 alle ore 10:28

    I compiti, ok, a modo di ripassso e non troppi. Ma quello che io abolirei sono i "compiti delle vacanze". Ai miei tempi (anni 70 e 80) non esistevano. Anzi, erano semmai assegnati a coloro che non avevano avuto una performance poco soddisfacente durante l'anno, per dar loro la possibilità di "recuperare" e dopo sostenere un esame, evitando di dover ripetere l'anno. Ma un bambino che ha preso buoni voti e ha studiato regolarmente, perché deve avere questa croce durante l'estate, nonché durante le vacanze Natalizie e Pasquali? Le maestre sostengono che "si dimenticano ogni cosa" e la ripresa è faticosa, perché devono ripassare troppo. A me non risulta che il rientro a scuola in autunno fosse un dramma perché non ci si ricrodava quello che si era imparato l'anno precedente. Lo so che sono "facoltativi", ma dal momento in cui ci sono, lo stesso alunno si sente "discriminato" se i genitori non gli comprano il libro/quaderno dei compiti dell'estate, o se si presentano dopo la pausa Natalizia senza averli svolti. Parliamone...

  • Commento inserito da Daniela (Docente e mamma di 3 figli) il 15 gennaio 2015 alle ore 19:44

    Gentile Sig.ra. Matilde,

    Io parlavo puntualmente della scuola primaria, dei bambini piccoli.

    Le assicuro che un bambino non "produce" di piu' perche' estremato, stressato dai compiti.Di fatto, una giornata scolastica completa (dalle 8:00 alle 16:00/16:30) DEVE BASTARE e BASTA. E' DISEDUCATIVO ed ABUSIVO andare OLTRE questa fascia oraria , impedendo di fatto l'utilizzo del proprio tempo libero al bambino. Inoltre, il bambino ha DIRITTO AL TEMPO CON MAMMA E PAPA', all'amore ed alla comunicazione familiare, allo svago, al gioco, ecc. Va bene finire a casa quello che l'alunno non ha potuto finire a scuola. Non va bene "STANCARE" i minori perche' riporta un immediato rifiuto e , purtroppo, spesso puo' riportare DANNI irreparabili anche alla propria autostima.Di fatto, i bambini della scuola primaria devono eseguire (da un giorno all'altro) almeno 2/3 compiti per materia -italiano, matematica, scienze, storia, ecc,ecc- Non leggono mai "solo 3 righe a settimana" come esagera Silvia. Diciamo le cose come sono, e senza offendere nessuna cultura educativa.Impariamo a confrontarci positivamente, per migliorarci come persone, non per dire "questa cultura e' superiore a questa".Risparmiamoci posizioni estreme.Tutte le mamme vogliamo un mondo migliore per i nostri bambini.Ovviamente, chi non e' mai uscito dall'Italia per istruirsi o confrontarsi con altre culture diverse alla propria (e nemmeno lo pensa o lo puo' affrontare per i propri figli) sara' convinto che senza i compiti a casa l'educazione non sia possibile.Problema loro. Non intendo dissuadere nessuno della propria convinzione, per carita'... Pero' un buon sistema educativo (efficiente ed efficace) riesce a finire la propria programmazione nei tempi assegnati alla scuola, rispettando l'ARMONIA ed equilibrio del rapporto scuola/famiglia.

  • Commento inserito da Daniela (Docente e mamma di 3 figli) il 15 gennaio 2015 alle ore 18:31

    Coincido 100 per cento con DEBORAH (non ANNA,scusate,ho sbagliato il nome) ,docente come me, chi vive in modo duplice la questione. Coincido con l'abolizione dei compiti. Premesso che sono una persona con 2 lauree + dottorato di ricerca, e parlo 6 lingue , ed AMO LA CULTURA E LO STUDIO , voglio l'abolizione dei compiti perche' voglio che i miei figli vivano con serenita' e passione l'amore allo studio ; NON COME SE FOSSE UNA PUNIZIONE. Ho studiato a New York, Buenos Aires , Dusseldorf e Londra. CONFRONTIAMOCI CON IL MONDO, mamme.Non esiste la "homework" in UK o USA , i "deberes" nei paesi di lingua spagnola ....Perche' si sono dimostrati INUTILI e controproducenti.Basta dello stereotipo della "famiglia ignorante" che non vuole "aiutare a fare i compiti al proprio figlio". Ricordiamo che la famiglia e' la prima e miglior educatrice dei figli, che c'e' un' esercito di famiglie "HOMESCHOOLERS (scuole parentali) part-time o full-time, genitori che a volte superano il livello dei docenti, ed insegnano con gran capacita' e preparazione i propri figli. Basta di pensare alle nuove tecnologie come "limitanti e rovinose". Nel mondo s'insegna con le APPS, con il TABLET, con il PC portatile....i bimbi vanno a scuola con il computer personale e tutto avviene digitalmente, ludicamente.

  • Commento inserito da norma raffero il 15 gennaio 2015 alle ore 17:31

    sono allibita! ma che cosa vogliamo dei bimbi asini per poter avere più tempo libero noi adulti? ed al loro futuro chi ci pensa? ah già magari speriamo che vadano al grande fratello... mi piacerebbe anche sapere qual è il livello medio culturale di chi sostiene questa linea.

  • Commento inserito da Silvia il 15 gennaio 2015 alle ore 17:28

    Scusa Daniela.... ma i bambini americani non sono proprio il simbolo dell'alfabetizzazione.

    Inoltre, non mi pare che nell'articolo ci sia un attacco a tablet e pc. Tablet e pc possono anche diventare strumenti didattici. Ma cosa c'entra colo svolgimento dei compiti a casa?

    Io sono assolutamente favorevole. Ovviamente con dei limiti. Ma dedicare due ore tra sabato e domenica a risolvere due problemi o scrivere due riassunti o leggere tre righe non mi pare che ammazzi i bambini o li renda schiavi.

    Siete voi genitori che fate vivere i compiti a casa ai vostri figli come fossero punizioni.

  • Commento inserito da Matilde il 15 gennaio 2015 alle ore 17:25

    Gentile Daniela, lei come ha ottenuto 2 lauree e il dottorato? Non certo non imparando a fare i compiti da piccola!

  • Commento inserito da Daniela (Docente e mamma di 3 figli) il 15 gennaio 2015 alle ore 15:07

    Coincido 100 per cento con Anna.Coincido con l'abolizione dei compiti. Premesso che sono una persona con 2 lauree + dottorato di ricerca, e parlo 6 lingue , ed AMO LA CULTURA E LO STUDIO , voglio l'abolizione dei compiti perche' voglio che i miei figli vivano con serenita' e passione l'amore allo studio ; NON COME SE FOSSE UNA PUNIZIONE. Ho studiato a New York, Buenos Aires , Dusseldorf e Londra. CONFRONTIAMOCI CON IL MONDO, mamme.Non esiste la "homework" in UK o USA , i "deberes" nei paesi di lingua spagnola ....Perche' si sono dimostrati INUTILI e controproducenti.Basta dello stereotipo della "famiglia ignorante" che non vuole "aiutare a fare i compiti al proprio figlio". Ricordiamo che la famiglia e' la prima e miglior educatrice dei figli, che c'e' un' esercito di famiglie "HOMESCHOOLERS (scuole parentali) part-time o full-time, genitori che a volte superano il livello dei docenti, ed insegnano con gran capacita' e preparazione i propri figli. Basta di pensare alle nuove tecnologie come "limitanti e rovinose". Nel mondo s'insegna con le APPS, con il TABLET, con il PC portatile....i bimbi vanno a scuola con il computer personale e tutto avviene digitalmente, ludicamente.