Che fatica la nanna in vacanza

A casa non ha mai avuto problemi. Tutte le sere il sonno è sempre arrivato puntuale facendo crollare il bimbo nel suo lettino. Ma una volta in vacanza sembra che di dormire non ne voglia sapere...

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Che fatica la nanna in vacanza



Il sonno non è mai stato un problema per il bimbo che si è sempre addormentato puntuale alla stessa ora crollando addormentato nel suo lettino, tranquillo e beato fino al giorno successivo.
In vacanza, però, nella stanza d’albergo, nella casa al mare, in villaggio o in campeggio, di addormentarsi non sembra volerne sapere e già dal primo giorno, al momento della nanna, pianti e strilli, mugolii e lacrime hanno accompagnato il piccino tra le braccia di Morfeo. Perché? Come comportarsi?

I RITUALI DELLA NANNA


Per un bambino piccolo (dopo i 2 anni), la nanna rappresenta spesso il momento della separazione dalle cose terrene, dalle persone a cui vuole bene, dal piccolo mondo di cui si sente parte. Separazione che alcuni vivono in modo traumatico come un vero e proprio distacco.
Ecco perché spesso far precedere il momento di andare a dormire da una serie di semplici rituali da compiere insieme al piccino può essere utile per aiutarlo a superare l’angoscia di perdere le cose care. Fargli il bagnetto, fargli indossare il pigiamino, metterlo nel suo lettino, leggergli una fiaba, coccolarlo, preparare la sua stanzetta ad accoglierlo durante la notte (per esempio, fingendo di mettere a nanna anche i giocattoli, lasciando una piccola lucina accesa, cacciando insieme a lui eventuali “mostri” che si annidano dietro alle porte e sotto ai mobili…) sono tutti gesti che servono per conciliare il sonno del bambino facendogli capire che il giorno successivo tutto tornerà come prima e mamma e papà saranno lì ad aspettare il suo risveglio.

Inoltre, sempre per facilitare il momento della nanna, è bene che il bimbo si addormenti sempre nella sua stanzetta (da evitare, quindi, che prenda sonno sul divano), a un orario preciso tutte le sere, possibilmente cercando di non eccitarlo eccessivamente nelle ore precedenti con giochi scalmanati, film o cartoni animati violenti…

LO SCOMBUSSOLAMENTO DELLE VACANZE
Le vacanze rappresentano per i bambini un momento di scombussolamento rispetto alle loro abitudini quotidiane: i loro orari si adeguano alle nuove esigenze della famiglia, pranzo e cena vengono spesso posticipati rispetto al solito così come gli orari del sonno (si va a letto più tardi e ci si sveglia dopo).
Ecco, dunque, che proprio in un periodo che per antonomasia viene considerato di riposo, i piccoli potrebbero far fatica ad addormentarsi, trasformando il momento della nanna in uno stillicidio per loro e per i genitori. A tutto ciò, bisogna aggiungere il fatto che i bambini, spesso senza rendersene del tutto conto, vengono catapultati in un ambiente estraneo, che non sentono come loro, circondati da oggetti che non riconoscono e che, di conseguenza, possono essere considerati come ostili, soprattutto quando il buio pervade ogni cosa.
Ecco, dunque, alcuni suggerimenti per aiutare il bimbo a superare le sue paure e a prendere confidenza con la nuova realtà:
 

  • Se il bambino dorme in una stanzetta tutta sua (per esempio in appartamento) cercate di portare con voi gli oggetti che più gli sono cari (peluche, bambolotti, pupazzetti) da mettere nel lettino per ricreare un ambiente familiare.
  • Prima di metterlo a nanna, mostrategli la stanza in cui dormite spiegandogli che, come a casa, mamma e papà saranno pronti a intervenire per qualsiasi esigenza.
  • Per quanto difficile, se il bimbo è ancora piccolo, cercate anche in vacanza di rispettare i suoi ritmi facendolo mangiare e mettendolo a letto al suo solito orario. Eventualmente, potrete posticipare quest’ultimo in modo graduale nell’arco di tutta la permanenza lontano da casa.
  • Anche in vacanza, cercate di compiere con il bimbo i rituali di sempre (bagnetto, pigiamino, fiaba, coccole…). In questo modo il piccino capirà che, per quanto in una situazione diversa, nulla è cambiato rispetto a prima.
  • Se decidete di uscire dopo cena, affidatelo sempre e solo a una persona che conosce da tempo e di cui si fida (i nonni, la baby sitter di sempre) in modo che, nel caso in cui dovesse svegliarsi durante la notte, non si senta completamente spiazzato vedendosi accudito da un estraneo.
  • Anche in vacanza, cercate di non farlo eccitare eccessivamente nelle ore che precedono il momento della nanna.
  • Durante il giorno, lasciatelo giocare come e quanto lo desidera senza obbligarlo al sonnellino pomeridiano se non ne ha voglia. È proprio in vacanza, infatti, che i bambini possono dare libero sfogo alla loro voglia di muoversi, correre, gridare. Se il piccolo sarà soddisfatto della sua giornata, inoltre, in serata la stanchezza e il sonno non tarderanno ad arrivare.

     


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