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MAMMA: UN SOGGETTO D’ARTISTA

Pittori, scrittori, musicisti, commediografi… L’arte ha sempre tributato un ruolo centrale alla figura della mamma, così centrale che moltissimi artisti hanno provato a raccontarla, rappresentarla, musicarla infondendo nelle loro opere tutta la dolcezza, l’amore e la grandezza che il soggetto stesso ha ispirato loro. Facendo una breve escursione nella storia dell’arte (e non solo) ecco cosa abbiamo scoperto.

LA GIOIA DEL COLORE: MAMME DIPINTE

È sicuramente in pittura che la figura della mamma ha trovato i suoi più grandi interpreti, forse perché “mamma” era intesa, inizialmente, come “Mamma di Cristo”, e la pittura (per lo meno quella occidentale e che ha dato il via alla pittura moderna) ha fatto il suo esordio nella storia dell’arte, prima di tutto, come “pittura religiosa”, atta a rappresentare soggetti sacri. Così, le figure della Madonna con in braccio il Bambinello si sono succedute nel corso dei secoli con soluzione di continuità mentre gli artisti imparavano ad utilizzare il colore in modo da suggerire il senso di profondità attraverso il chiaroscuro, a costruire tele tridimensionali con prospettive sempre più elaborate, a realizzare composizioni complesse dove un piano succedeva all’altro e le figure umane si inserivano perfettamente nell’ambiente circostante.
Sfogliando a caso qualsiasi libro di storia dell’arte possiamo trovare mamme collocate all’interno di chiese, basiliche, o comodamente accomodate su un prato erboso in mezzo ad un paesaggio mozzafiato. Mamme drammatiche e mamme serene, coi tratti marcati o i lineamenti dolci e sottili, ad occhi chiusi o ben aperti a sorvegliare il Piccolo tra le loro braccia. In questi casi, probabilmente, è più lo spirito religioso ad avare ispirato l’artista, ma, ad ogni modo, protagonista della scena è proprio Lei, la mamma. Tra i tanti che si sono cimentati nella rappresentazione della Sacra Famiglia, vogliamo ricordare Raffaello, le cui tele lasciano traspirare un’infinita dolcezza, un senso di pace e serenità. O Leonardo, le cui Madonne sembrano angeli per caso capitati sulla terra. E ancora le Vergini dipinte da Murillo, eteree e celestiali, bimbe non ancora cresciute.
Nella pittura contemporanea, tra le rappresentazioni non a tema religioso ricordiamo “Le due madri” di Segantini, dove il tema della maternità domina la scena con l’accostamento metaforico di due madri appunto: una donna che allatta il suo bimbo e una mucca con il vitellino.

PAROLE: MAMME RACCONTATE

Raccontare come i poeti e gli scrittori hanno raccontato la “Madre” è praticamente impossibile. Troppi sono i romanzi, i racconti, gli scritti che la vedono protagonista, dall’antichità (già nella letteratura e nel teatro greco e romano), passando attraverso la letteratura medievale, moderna e contemporanea. ANDROMACA, moglie di Ettore e madre di Astianatte, fu la più triste e infelice, simbolo di maternità violata, della madre, cioè, che si vide uccidere il figlio sotto gli occhi e nel modo più barbaro, secondo quanto narra la leggenda (da Sofocle a Euripide, passando attraverso Racine e Chateauxbriand, in molti hanno scritto di lei e del suo dolore immenso). La storia, invece, ci ha trasmesso la coraggiosa figura di CORNELIA, madre dei Gracchi che, rimasta vedova in tenera età, rifiutò di sposare Tolomeo Fiscone, re d’Egitto, per consacrarsi alla crescita e all’educazione dei figli. Di lei, famosa la risposta data ad una matrona romana che ostentava le sue pietre preziose, “ecco i miei gioielli” facendo riferimento ai figli. Potremmo proseguire ma preferiamo trasmettervi qualcosa di altrettanto profondo, l'amore dei figli...poesie dolcissime da dedicare alla mamma nel giorno della sua festa.

“… Tu sei di tua madre lo specchio,
ed ella in te rivive
il dolce aprile del fior
dei suoi anni…”

William Shakespeare

LA MADRE

E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra
Per condurmi,
Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Giuseppe Ungaretti

“… Don… don e mi dicono Dormi!
Mi cantano Dormi! Sussurrano
Dormi! Bisbigliano Dormi!
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla
sul far della sera”

Giovanni Pascoli

“… Come non è che sera,
madre, d 'un solo dì ?
Me la miravo accanto
esile sì, ma bella:
pallida sì, ma tanto
giovane! una sorella!
bionda così com'era
quando da noi partì.”

Giovanni Pascoli

LETTERA ALLA MADRE di Salvatore Quasimodo

"Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe, gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord: non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno, molti mi devono lacrime da uomo a uomo. So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti, povera e giusta nella misura d'amore per i figli lontani. Oggi sono io che ti scrivo." - Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte con un mantello corto e alcuni versi in tasca. Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo. - "Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che portavano mandorle e arance, alla foce dell'Imera, il fiume pieno di gazze, di sale, d'eucalyptus. Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell'ironia che hai messo sul mio labbro, mite come la tua. Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori. E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te aspettano, e non sanno che cosa. Ah, gentile morte, non toccare l'orologio in cucina che batte sopra il muro tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante, su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi. Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà, morte di pudore. Addio, cara, addio, mia dolcissima mater."

UNA CANZONE PER LA MAMMA

È, soprattutto, la canzone popolare che ha tributato alla mamma le più belle canzoni.
Ne abbiamo scelte alcune da dedicare alla vostra mamma nel giorno della sua festa dichiarandole così in note il vostro affetto e la vostra gratitudine.

  • MAMMA SON TANTO FELICE
    Mamma, solo per te la mia canzone vola,
    mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
    Quanto ti voglio bene!
    Queste parole d'amore che ti sospira il mio cuore
    forse non s'usano più,
    mamma!, ma la canzone mia più bella sei tu!
    Sei tu la vita
    e per la vita non ti lascio mai più!
    Mamma... mai più!

  • W LA MAMMA
    Viva la mamma affezionata con la gonna un pò lunga
    così elegantemente anni '50, sempre così sincera
    Viva la mamma, viva le regole e le buone maniere
    quelle che non ho mai saputo imparare,
    (forse per colpa del rock !)

  • SON TUTTE BELLE LE MAMME DEL MONDO
    … son tutte belle le mamme del mondo
    quando un bambino si stringono al cuor
    Son le bellezze di un bene profondo
    fatto di sogni, rinunce ed amor…
    Son tutte belle le mamme del mondo ma,
    sopra tutte, più bella tu sei;
    tu, che m'hai dato il tuo bene profondo
    e sei la Mamma dei bimbi miei….
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