A cosa serve l'acquaticità neonatale
Perché iscrivere un bambino di pochi mesi in piscina? Quali sono gli obiettivi dei corsi di acquaticità neonatale?
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di Alessia Altavilla
Acquaticità neonatale. Ovvero come aiutare il neonato (si comincia già dai 3 mesi, subito dopo le prime vaccinazioni) a familiarizzare con l'elemento acqua. Non un vero e proprio corso di nuoto, quindi, ma un'attività che mamma o papà, che entrano in vasca con il bambino, possono fare insieme al piccolo per rafforzare il legame con lui e accompagnarlo nelle prime esplorazioni della realtà circostante.
I benefici sono molteplici:
sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista emotivo. Fisicamente, infatti, il bimbo viene spinto, sempre senza forzature, a eseguire esercizi che difficilmente potrebbe compiere fuori dall’acqua: esercizi di allungamento, prese, posizioni che l’acqua facilita….
Dal punto di vista psicologico, invece, genitori e bambino imparano, attraverso l’acqua, a conoscersi meglio, a conoscere le proprie paure, ad affrontarle. Mamma e papà hanno la possibilità, infatti, di comprendere cosa significhi rispetto del bambino a 360°, laddove per rispetto si intende proprio il suo peculiare carattere, le sue attitudini, i suoi limiti.
Durante i corsi di acquaticità, i bambini non vengono mai spinti oltre i loro limiti specifici. Ma accompagnati in un percorso che li porta, alla fine, a superarli senza traumi. Spesso anche attraverso il confronto con gli altri bimbi.
Per il bebè, inoltre, si tratta delle prime prove di socialità, sebbene difficilmente interagisca davvero con gli altri bambini. La presenza di altre persone, però, lo aiuta a prendere le misure, a scoprire altri 'universi', a 'giocare' con gli altri bimbi.
Non a caso, quindi, spesso durante questi corsi i piccoli vengono guidati a toccarsi, a dividere gli stessi spazi, a imitarsi.
Le lezioni, che generalmente non durano più di 30 minuti, si svolgono in un ambiente protetto destinato solo ai più piccini. L'acqua è riscaldata e gli spogliatoi, nelle strutture specializzate, sono attrezzate con fasciatoi e vaschette per facilitare il cambio del neonato.
Come dicevamo, mamma o papà sono chiamati a entrare in acqua con il bimbo e a trascorrere con lui tutto il tempo della lezione.
Gli insegnanti sono specializzati e spesso seguono un percorso specifico diverso dagli istruttori di nuoto per poter avere a che fare con bimbi di pochi mesi.
Non esistono controindicazioni. Anche il timore che il bambino possa ammalarsi più spesso è, in realtà, infondato. Il rischio di contrarre malattie è scarso se non nullo. L'importante è che la piscina scelta soddisfi tutti gli stanrd igienici richiesti.
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