Commenti all'articolo

Tata Lucia. Colpevole o innocente?

Leggi articolo

  • Commento inserito da Anna il 31 agosto 2021 alle ore 18:51

    Buonasera. Vorrei dire a queste persone, che si sono rivolte al garante Spadafora:'' perché non gli scrivete anche riguardo tutte le cose che i nostri bambini trovano sul cellulare? Quel cellulare che le stesse mamme scandalizzate porgono loro nella speranza di restare un po' in pace! '' Per due lacrime e qualche buffetto non è mai morto nessuno. Da buona napoletana:"mazza e pannella fanno i figli belli. Pannella senza mazza fanno i figli pazzi".

  • Commento inserito da Rinaldo il 31 maggio 2021 alle ore 12:35

    Tata Lucia ha una professionalita' ed un background unici.A

  • Commento inserito da cinzia il 25 febbraio 2015 alle ore 18:08

    mi sembra molto tutto strano sicuramente il bambino non doveva addormentarsi con una telecamera davanti queste cose dovrebbero rispettando la privacy e comunque mi ricordo ancora quando mia madre mi lascIAVA PIANGERE ALLO SFINIMENTO ALLA FINE FINE LE MAMME SERVONO AD ACCUDIRE QUANDO UN BIMBO E' PICCOLO MOLTO PICCOLO INSEGNAMO AD ESSERE AUTONOMI I NOSTRI FIGLI DOPO AVERE DATO LORO L'AFFETTO CHE NECESSITANO UN ABBRACCIO AVVOLGENTE FA MIRACOLI L AMORE TRA MADRE E FIGLIO E' MIRACOLOSO E' CHE E' DIFFICILE PARLARE DELLE COSE AUTENTICHE NE ABBIAMO TIMORE COSICCHE' I FIGLI APPRENDONO......

  • Commento inserito da Giusy il 13 novembre 2014 alle ore 17:41

    Anche io faccio come Debby. Purtroppo non riesco a sentire piangere mia figlia ad oltranza. Se inizia a piagnucolare conto fino a 20 e di solito si zittisce da sola. Se invece inizia a piangere sul serio la prendo, la rassicuro e la rimetto a letto. Ci vuole pazienza perché a volte devo farlo anche 10 volte ma pian piano si tranquillizza e si addormenta nel suo lettino. Non la porterei mai nel lettone, sarebbe comodo per me ma a lei come insegno ad essere autonoma?

  • Commento inserito da Elsa il 25 ottobre 2013 alle ore 10:22

    Ovvio che se un'educatrice deve educare un bambino la prima reazione riscontrata sia il pianto.


    Un bambino risolve le sue esigenze tramite il pianto ,compito della mamma è distinguere tra esigenze reali e capricci. tante madri questo non lo fanno: danno al bambino pur di non vedere le lacrime sul volto , ma questo non è educare . Puntare il dito contro un'educatrice che imposta un nuovo regime di regole è troppo facile ma scorretto! Stimo molto Lucia Rizzi e trovo questa storia davvero stupida!

  • Commento inserito da lo psicologo il 9 ottobre 2013 alle ore 18:07

    I pediatri invece risolvono il problema molto più facile: medicine per il bambino che piange e a dormire tutti!!!!!!

  • Commento inserito da il 8 ottobre 2013 alle ore 13:24

    mi piacerebbe sapere come è stata educata tata Lucia da sua madre. Magari lo spiega in qualche suo libro che non ho letto! Ricordiamoci che dietro queste cose c'è sempre il merchandising e per la sig.ra Lucia Rizzi questo è un lavoro ben remunerato. Tornando al sonno, Ogni mamma trova il suo metodo educativo e pensiamo alle nostre nonne che hanno allevato le nostre mamme nel modo ritenuto più giusto, senza dover ricorrere ai consigli di nessuno. Ho l'impressione che per motivi televisivi certe situazioni siano volute e cercate, senza un minimo di naturalezza. Cosa ne pensate?

  • Commento inserito da Marinella il 8 ottobre 2013 alle ore 13:20

    Io penso che prendere in braccio il proprio figlio che piange o avvicinarsi al lettino dia piu' sicurezza che n lasciarlo piangere fino all'estenuazione...fa bene ai piccoli che si sentono non abbandonati e a noi che li coccoliamo anche se nn cediamo al loro pianto. Tata Lucia brava ma...forse troppo estrema in quella puntata secondo la mia opinione.

  • Commento inserito da giovanna il 6 ottobre 2013 alle ore 17:51

    ritengo che ai bambini debbano essere date delle regole...compresa quella del sonno

  • Commento inserito da Miriam il 4 ottobre 2013 alle ore 14:54

    Metodo della tata da me non adottato mai ai miei bimbi e una coccolina poi giù nel lettino, un bacio e mi allontano. Se piange però lo riprendo in braccio mai una frustrazione simile. Dopo quella puntata non ho più voluto vedere la serie della tata Lucia.

  • Commento inserito da Alice il 3 ottobre 2013 alle ore 22:58

    E' paradossale vero che la settimana scorsa si scrivesse al garante per Tata Lucia e per proteggere i "poveri" bimbi occidentali dalla perfida tata. E oggi si scriva al garante per i bambini morti bruciati sulla nave della speranza diretta a Lampedusa.

    E' buffo come abbiamo tutti perso di vista quello che è il buon senso. Come cinque minuti di un video ci facciano gridare allo scandalo e siamo tutti lì a difendere i nostri poveri piccoli e decine di bimbi morti, quelli sì sottoposti a ogni forma di trauma, ci suscitino al massimo un'alzata di spalla.

    Non voglio fare del buonismo. Ciascuno ha i suoi problemi, ognuno per sé e Dio per tutti.

    Ma smettiamola, ogni volta, di parlare di traumi infantili. Piangere cinque minuti nel lettino, se durante il giorno si riceve tutto l'amore del mondo, non rappresenta nessun trauma per un bambino. Essere sradicati dalle proprie case, dalla propria terra, dalle proprie famiglie, partire senza sapere dove, imbarcati come bestie, stipati come animali, questo è un trauma. un trauma vero.

    Non occorre versare lacrime amare per questi piccoli morti se non è quello che sentiamo, ma vi prego, basta con questa ridicola difesa dei diritti (o presunti tali) diritti dei bambini.

    Lo scopo di un educatore è rendere autonomo il proprio figlio. Imparare a dormire da soli rappresenta il primo passo verso l'autonomia.

    E non mi si venga a dire che è contro natura, che gli africani non fanno così, che nelle civiltà contadine era diverso. In quei casi si faceva di necessità virtù.

    Noi possiamo decidere di tenerci nostro figlio a letto fino a 40 anni cullandolo teneramente e, perché no?, offendogli amorevolmente la tetta. Oppure possiamo decidere di educarlo al sonno.

    Qualunque sia la decisione, però, basta moralizzare con tutti e su tutto.

    I problemi dei nostri bambini non sono quanti minuti la mamma li lascia piangere nel lettino.

    Ma quanti genitori sono incapaci di prendersi le loro responsabilità educative e con la scusa del "naturale" subiscono qualsiasi ribellione da parte dei figli. Che a 10 anni sono psicologicamente instabili, incapaci di sostenere una frustrazione che sia una, e assolutamente senza alcuna prospettiva di interesse per la vita.

  • Commento inserito da mommy80 il 3 ottobre 2013 alle ore 22:30

    ma io l'avrei messa alla porta non permettevo mai che mia figlia rischiava un trauma e poi non mi dormiva più e nemmeno solo a dormire la potevo più lasciare che si sarebbe svegliata angosciata ma prendete una tata più giovane per cortesia..

  • Commento inserito da Debby il 3 ottobre 2013 alle ore 14:25

    Io sono contraria al metodo di "Fate la nanna". Con mia figlia ho seguito i consigli di Tracy Hogg: la prendevo in braccio quando piangeva e dopo averla calmata la rimettevo ne lettino ancora sveglia, se ricominciava la riprendevo in braccio, e così via. Lo avrò fatto 100 volte la prima notte, 30 la seconda e poi sempre di meno, vi posso assicurare che dorme da sola nel suo letto tutta la notte, e mi sembra un sistema meno barbaro.

  • Commento inserito da Sabrina il 1 ottobre 2013 alle ore 15:12

    Si è efficacissimo il metodo Estevil!

    Probabilmente sarebbe stato più consono intitolarlo "Fate silenzio" anzichè "Fate la nanna".

    Se avessi voluto continuare a passare le mie serate in compagnia del mio film preferito insieme a mio marito, avrei dovuto evitare di mettermi a fare la mamma. Il pianto di un bimbo è il suo unico modo di esprimersi, se non lo ascoltiamo, sarà in futuro un adulto come me, fermamente convinto dell'incomunicabilità e del vuoto assoluto del significato delle parole. Chissà quante volte da bambina mi sono addormentata in silenzio lasciando ai miei la convinzione di educatori di successo che si consumava davanti alla tv !!

  • Commento inserito da Anna il 30 settembre 2013 alle ore 16:51

    Il metodo scelto dalla tata è stato adottato anche da una mia carissima amica e vi posso assicurare che ora che le bimbe hanno 3 e 5 anni dormono da sole e nn fanno quasi mai i capricci certo...sentire la propria creatura piangere per diversi minuti e nn intervenire è difficile. Questione di scelte.

  • Commento inserito da Martina il 29 settembre 2013 alle ore 15:35

    E allora i telegiornali? I film violentissimi passati in Prima Tv? Le pubblicità o film erotici ... Se non esplicite... Che fanno nel primo pomeriggio o durante gli intervalli dei carini animati? Quella non é violenza? Sono rassicuranti? Meglio spegnere la Tg e leggere, passeggiare e giocare con i nostri figli

  • Commento inserito da Elisabetta il 29 settembre 2013 alle ore 15:17

    Il problema è che molti genitori moderni vorrebbero diventare genitori senza modificare la propria vita pretendendo che il bambino si adegui ai loro stili di vita!!!! La tata spesso cerca di assecondarli nei loro desideri i genitori sbagliano non la tata

  • Commento inserito da francesca maurri il 29 settembre 2013 alle ore 00:13

    Guardo spesso il programma e dà consigli utili, soprattutto coi figli più grandi. Ma ciò premesso, per seguire il vostro titolo, si tata Lucia è colpevole e sa di esserlo. Perché nessun tecnico del campo (pedagogista, psicologo, medico ecc.) oggi può dire che i bambini, almeno sotto i 18 mesi, vadano lasciati piangere. Nessuno nel campo, da 35 anni almeno, pensa più questo. Ci sono state ricerche, libri, grandi autori, s'è rivoluzionato un modo di agire che tata Lucia non può ignorare. Parlo dei tecnici, perché la gente cosiddetta comune può ancora pensare che "piangere allarghi i polmoni" (vi giuro che ho sentito pure questa!), che i bambini "fanno i capricci" (io ho visto molti grandi fare i capricci, i bambini piccoli raramente, perché hanno le loro ragioni, anche se ci mette in difficoltà capirli). Non ho visto la trasmissione in questione, ma un bambino piccolo che piange (e 5 minuti sono eterni per loro!) disperato e non vede arrivare di corsa la mamma o il babbo a tranquillizzarlo, cosa avrà imparato? Certo che si addormenterà, sfinito. E si addormenterà anche i giorni successivi. Ma avrà imparato che nel momento di bisogno, di aiuto, nessuno verrà a tranquillizzarlo, proteggerlo, rassicurarlo. E se lo porterà dietro tutta la vita.

  • Commento inserito da rita franca il 27 settembre 2013 alle ore 23:11

    è tutto mistificato sono d'acordo con l'associazione pediatri

  • Commento inserito da francy il 27 settembre 2013 alle ore 22:57

    solo chi non è mamma non può capire... i capricci vanno corretti allora perchè si chiede aiuto se gia sappiamo tutto?cmq solo la mamma conosce i propri figli meglio di chiunque altro!