Cina: finisce la politica dei figli unici

La Cina dice basta alla politica dei figli unici che per 36 anni ha impedito alle famiglie di avere più di un bambino. Sebbene le nascite continueranno a essere regolamentate, sarà possibile avere due figli per famiglia.

Cina: finisce la politica dei figli unici



Instituita per tenere sotto controllo la crescita demografica nel 1979, la politica dei figli unici per ben 36 anni ha condizionato le famiglie, la società e la cultura cinese.
Dopo 36 anni, la nazione più popolosa del mondo, ha deciso di interrompere la prassi e dire basta a una delle leggi più impopolari e mal viste della storia cinese.
I motivi? L'economia cinese sta rallentando la sua crescita, la popolazione sta invecchiano, in CIna manca la forza lavoro e nuove generazioni pronte a dare il cambio a quelel vecchie che, per altro, rappresentano per la popolazione anche un costo sociale.



Così, dopo 36 anni di ingerenza della politica nella vita privata dei suoi cittadini, finalmente una svolta. Significativa e storica anche se non definitiva: non solo ai cinesi viene permesso il secondo figlio, ma vengono addirittura incoraggiati a farlo. 

Insomma, più di uno meno di due è il nuovo trend governativo, destinato, però, ad avere un notevole risvolto sia dal punto di vista sociale che economico sul Paese.

La politica dei figli unici, infatti, per anni, ha condizionato la vita delle persone, in particolare le donne, facendo aumentare in modo considerevole il numero di aborti annui. Non solo si doveva rinunciare al secondo o terzo figlio, ma molte famiglie si vedevano costrette a interrompere la gravidanza qualora il feto fosse di sesso femminile e moltissime bambine venivano uccise o nascoste per permettere ai genitori di tentare una seconda (terza, quarta....) gravidanza finalizzata ad avere un figlio maschio. 
Non è un mistero che i maschietti fossero da preferire alle femminucce, soprattutto in realtà rurali dove la forza lavoro, intesa proprio come forza fisica, è auspicabile per il supporto all'economia familiare.

Queste, naturalmente, le conseguenze più gravi della politica dei figli unici, ma non le sole.
Per anni i cinesi hanno allevato generazioni di figli unici, bambini sui quali i genitori investivano tutte le loro aspettative, risorse e speranze e che spesso venivano cresciuti con il solo obiettivo di 'riuscire nella vita', rispondendo, in questo modo, agli sforzi fatti da mamma e papà per crescerli ed educarli.
Le Mamme Tigri di cui tanto si è parlato in passato, in un certo senso sono figlie di queste scelte poco rispettose non solo della libertà altri, ma anche della normale evoluzione della specie umana.

Con l'abolizione della Legge dei figli unici un enorme passo in avanti viene compiuto dal governo (per ragioni economiche, non certo di ravvedimento morale) che inciderà non poco sulla storia futura della Cina, sulla sua economia e, di conseguenza, sull'economia di tutti. 
 

 

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