Giocattoli: consigli per l’acquisto
Non tutti i giocattoli destinati ai bambini garantiscono sicurezza e affidabilità e non sempre i genitori sono informati su quelli che sono i parametri da valutare al momento dell'acquisto.
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di Alessia Altavilla Scegliere un giocattolo da regalare a un bambino non significa soltanto (o non dovrebbe significare soltanto) comprare un oggetto. Non solo perché i giocattoli rappresentano per il piccolo strumenti di crescita ed educazione (ogni acquisto, quindi, dovrebbe sottendere da parte di chi lo effettua valutazioni di tipo ludico e psico-pedagogico), ma anche perché, trattandosi di prodotti destinati a una categoria considerata vulnerabile – i bambini appunto –, dovrebbero rispettare severissimi parametri di sicurezza, eliminando qualunque possibilità di rischio per la salute. Poiché Natale si avvicina e con Natale la corsa all’acquisto dell’ultimo giocattolo, dell’oggetto cult del momento, abbiamo pensato che fornire qualche indicazione in merito poteva essere di grande utilità per chi dovrà occuparsi dei regali destinati ai bambini. I PARAMETRI DA VALUTARE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO UN DISCORSO A PARTE: L’ETÁ MINIMA Su questo argomento, consultate il sito www.altroconsumo.it. Per leggere per intero la direttiva comunitaria in materia di giocattoli cliccate qui.
Purtroppo, però, non sempre è così e i pericoli che in alcuni casi si celano dietro a una bambola, a una macchinina, a un peluche, a un gioco in scatola… possono essere di natura diversa: utilizzo di sostanze chimiche tossiche, problemi meccanici, presenza di componenti molto piccoli che possono facilmente essere inghiottiti…
Un’inchiesta condotta nel dicembre 2004 da Altroconsumo e considerata ancora attuale, aveva evidenziato quelli che erano i principali pericoli nascosti dietro ad alcuni dei giochi più comuni (su 120 giocattoli analizzati 57 risultarono fuori norma da tutti i punti di vista) mettendo in guardia i genitori su quelli che dovevano essere i parametri da valutare al momento dell’acquisto.
Innanzitutto una considerazione preliminare. Esiste una direttiva europea, la Direttiva Comunitaria N. 378 del 1988 (maggiori informazioni in merito sul sito http://europa.eu), che dovrebbe garantire sulla sicurezza dei giocattoli, tutelando in questo modo i piccoli consumatori.
Purtroppo, però, si tratta di una direttiva incompleta che, troppo spesso, le grosse aziende produttrici riescono ad aggirare con semplici trucchi e stratagemmi (uno tra tutti: l’indicazione sull’età minima).
Inoltre, non rientrano nella “categoria giocattoli” alcuni oggetti potenzialmente pericolosi che, invece, spesso vengono maneggiati dai bambini: fionde, decorazioni natalizie, freccette, pistole ad aria compressa…
Infine, il marchio CE, obbligatorio per legge, che dovrebbe identificare un giocattolo sicuro, può essere facilmente contraffatto e viene, talvolta, applicato con superficialità dalle case produttrici.
C’è, poi, il problema degli ftalati, sostanze contenute nel PVC morbido utilizzato in numerosi articoli per l’infanzia e che, in base a studi effettuati già agli inizi degli anni Novanta, risulterebbero cancerogeni, mutageni e tossici (sembra, infatti, che queste sostanze non vengano assorbite chimicamente dal PVC e possano liberarsi, per esempio in bocca a un bambino, con gravi danni per l’organismo). Tra questi ultimi, alcuni sono già stati mesi al bando dalla Comunità Europea che ne ha vietato l’utilizzo per tutti i giocattoli (DEHP, DBP, BBP); per altri, invece, (DINP, DIDP, DNOP), il divieto vige solo per gli articoli destinati a bambini di età inferiore ai tre anni (l’alternativa all’uso di questi materiali esiste ed è rappresentata, per esempio, dalle termoplastiche e da particolari miscele di polimeri. Greenpeace ne indica alcune).
Le aziende produttrici di giocattoli devono rispettare parametri molto rigidi per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti destinati alla primissima infanzia (da 0 a 3 anni). Ecco, dunque, che per aggirare il problema, molte aziende preferiscono indicare sulle etichette un limite di età poco realistico destinando a bambini con un’età superiore ai 36 mesi giocattoli che, invece, potrebbero tranquillamente essere destinati a tutti (per esempio, bambole, pupazzi, peluche…). In questi casi, vale la pena chiedersi per quale motivo è stata effettuata una scelta simile e dove potrebbe nascondersi il problema (parti staccabili pericolose, uso di sostanze anche in parte tossiche…) ricordando che un giocattolo ritenuto pericoloso a 3 anni probabilmente lo è anche a 4 (ovviamente, se il giocattolo analizzato non è chiaramente, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, destinato a un target di età superiore).
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Commento inserito da Daniela il 28 maggio 2018 alle ore 14:42
Articolo molto interessante! Sempre importante scegliere i nostri acquisti in maniera consapevole e responsabile.
Conoscete http://www.cicci-cocco.it ? Si trovano prodotti innovativi, ecologici e di design! Si possono ordinare anche le camerette made in Germany di Pinolino...
Data un'occhiata!
Daniela
Commento inserito da gianna pellecchia il 12 febbraio 2016 alle ore 15:36
Salve,
mi chiamo Gianna e lavoro per http://www.biosolex.com un negozio on line di Giocattoli Ecologici per Bambini e Neonati.
Noi siamo sempre alla ricerca di blog interessanti, mi ha colpito molto il vostro, mi piacerebbe, se fosse possibile, poter collaborare e far conoscere la nostra attività attraverso il vostro blog.
Noi abbiamo dei prodotti molto particolari, come i giochi in legno della Hape Toys, uno dei maggiori produttori mondiali di giocattoli in materiali sostenibili, al tempo stesso creativi ed eco-compatibili.
http://www.biosolex.com/hape/
Resto in attesa di un suo riscontro.
Cordiali saluti,
Gianna Pellecchia.