Madri tigri e padri ricotta - Età prescolare - Bambinopoli







Madri tigri e padri ricotta

Un libro di Michela Fogliani,per aiutare i nuovi genitori nell’educazione dei figli, con 10 semplici “comandamenti” e per ognuno un film sull’argomento trattato.

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Madri tigri e padri ricotta



“Tra il ‘metodo Shanghai’ a base di disciplina ferrea e punizioni severissime che Amy Chua assicura di aver utilizzato con successo per le sue figlie e le iperprotettive madri italiane o occidentali, vi è qualcosa in comune: l’esaltazione di onnipotenza, individualismo e competizione e l’oscuramento dell’amore disinteressato per il sapere e la bellezza”.

La provocatoria affermazione è della psicologa,  psicoterapeuta e psicopedagogista Michela Fogliani, autrice con il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, del libro  ‘Le nuove sfide dell’educazione in 10 comandamenti’.



 

Un tempo gli educatori erano educatori, gli adulti avevano il potere, i minori subivano. Nulla era vietato a genitori e insegnanti, punizioni corporali incluse, mentre era notevolmente limitata la possibilità di esprimersi per bambini e ragazzi.
L’educazione era una questione di norme e potere e in cui raramente trovavano posto emozioni e affetti: alcuni studiosi l’hanno definita “pedagogia nera”.

La trasformazione socio-culturale partita negli anni ’60 del secolo scorso ha portato a un cambiamento radicale:  libertà, autonomia, indipendenza e creatività sono divenute più importanti delle regole.

Sono nati nuovi modi di “fare scuola”, le sperimentazioni pedagogiche, sono cambiati i ruoli nella famiglia, trasformata in un’entità componibile: dalla relazione dei padri con i figli, ai compiti della sfera materna. Negli Stati Uniti sette adolescenti su dieci vivono senza uno dei due genitori biologici, il 50% per gli adolescenti italiani.

Ma qualcosa ha cominciato a non funzionare, i figli sono stati “caricati” di un amore che serve ai bisogni di conferma della validità e “bontà” dei genitori e non a quelli di crescita del minore. La logica si è ribaltata, i piccoli sono divenuti garanti delle tutela emotiva dei grandi. Dalla “sindrome del nido vuoto”, ai giovani adulti accuditi dalla mamma, fino a un mercato che ostacola il percorso di crescita perché vede in bambini e ragazzi un target di consumatori ideali cui prospettare la vita come un continuo divertimento.

In questo clima di confusione c’è bisogno di recuperare forma e certezza, di collegare tradizione e innovazione.

Ecco quindi  un libro dedicato ad aiutare i nuovi genitori  nell’educazione dei figli, con 10 semplici “comandamenti” ad ognuno del quale è consigliata la visione di un film adatto all’argomento trattato. Ecco un riepilogo dei comandamenti:

Primo comandamento: Fare fatica e continuare ad impegnarsi
Incontrare delle difficoltà non significa essere incapaci, se rinunciamo tutte le volte saremo sempre insoddisfatti.
--> Film: La ricerca della felicità, G. Muccino, 2006

Secondo Comandamento: Affrontare la sofferenza
Vivere significa provare emozioni, non si può non provare paura, tristezza, vergogna, rabbia, sen¬so di colpa. Fuggire dal dolore lo fa intensificare e impedisce di risolvere i problemi. 
--> Film: Il mio sogno più grande, D. Guggenheim, 2007

Terzo Comandamento: Fare di meno ed essere di più
I bambini non devono provare tutto - musica, danza, ingle¬se, pallacanestro, calcio... – e dovrebbero avere tempo per giocare liberamente e per stare in compagnia dei propri pensieri e fantasie.
--> Film: Ricordati di me, G. Muccino, 2003

Quarto comandamento: Rispondere in prima persona
Riconoscere e accettare di aver commesso un errore non è grave: si può sbagliare senza “essere sbagliati” ed essere onesti e sinceri è un valore più importante di essere “perfetti”, che è un obiettivo irraggiungibile.
Video: La cultura degli alibi, J. Velasco, Berlino, 13-5-2000

Quinto comandamento: Non piacere ad ogni costo
A tutti piace piacere a tutti, ma non è un “dovere”. A cosa serve, se per essere apprezzati non si è liberi di essere se stessi?
Film: Little Miss Sunshine, J. Dayton, V. Faris, 2006

Sesto comandamento: Considerare anche gli altri
Un riferimento sempre valido, fondato sulla ragione e sulla mo¬rale naturale, è la regola d’oro della reciprocità: non fare agli altri ciò che non vorresti facessero a te.
--> Film: La strategia degli affetti, D. Fiori, 2009

Settimo comandamento: Rinunciare per crescere
Adattarsi al mondo e non pretendere che il mondo si adatti a noi. Convivere con una certa dose di impotenza e insoddisfazione insegna a gestire meglio le proprie risorse e a comprendere quanto impegno ci voglia per ottenere qualcosa, affrontando la realtà in modo rea¬listico.
--> Film: Scialla!, F. Bruni, 2001

Ottavo comandamento: Non temere di deludere o di deludersi
Per un lungo viaggio a piedi, indosseremmo scarpe molto belle ma scomodissime? Non ci preoccupiamo di apparire e di assecondare le aspettative degli altri più che i nostri bisogni. Stimoliamo i nostri figli ad avere fiducia nei propri pensieri e nelle proprie emozioni, a mettersi in gioco, a rischiare l’insuccesso
Film: Billy Elliot, S. Daldry, 2000

Nono comandamento: Fare del proprio meglio
Desiderare di arrivare primi se c’è una gara è naturale, ma pensare che tutto sia una gara è patologico. Offriamo ai nostri figli l’opportunità di fare delle cose per il puro piacere di farle e non per aumentare il nostro “valore”.
--> Film: La solitudine dei numeri primi, S. Costanzo, 2010

Decimo comandamento: Riconoscere ed accettare i limiti
Da¬re dei limiti chiari e fermi ai nostri figli perché imparino a darsi dei limiti, a far fruttare ciò che possiedono, ad adattarsi alle situazioni. Non si può controllare tutto, tanto meno gli altri.
--> Film: Le donne vere hanno le curve, P. Cardoso, 2002
 

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