Il buongiorno si vede dal mattino

Il 64% degli scolari italiani non dedica al pasto del mattino l'attenzione che sarebbe, invece, necessaria per affrontare bene la giornata. È quanto emerso da una recente indagine sulle abitudini degli italiani in fatto di colazione.


Da una recente indagine condotta da Buondì su un campione di 180 famiglie per monitorare l'approccio degli italiani alla prima colazione, risulta che il 64% degli scolari italiani la salti completamente o, comunque, le dedichi poca attenzione, nonostante l'opinione contraria di nutrizionisti ed esperti che consigliano per il pasto della mattina un apporto calorico pari al 20% del fabbisogno quotidiano giornaliero in modo da poter affrontare al meglio la giornata e ridurre i rischi di obesità.


 
LE ABITUDINI DEGLI ITALIANI


Il motivo principale addotto per questo comportamento è la mancanza di tempo. Se in passato, infatti, era normale ritrovarsi appena svegli, tutti insieme a tavola davanti a una tazza di latte e biscotti, oggigiorno, complice la frenesia dei ritmi di vita moderni, il modello prevalente sembra tendere invece, fatta eccezione per le vacanze e giorni festivi, a saltare del tutto o quasi la prima colazione, effettuando al massimo uno spuntino in tarda mattinata.

Solo il 22% degli scolari viene, infatti, abituato dai propri genitori a fare abitualmente un'abbondante colazione prima di uscire di casa, accompagnando, a una tazza di latte o yougurt, fette biscottate, biscotti o frutta, mentre il restante 14% lo fa solo saltuariamente o non assimilando le giuste calorie necessarie a iniziare al meglio la giornata.

 
A SCUOLA: UN SECONDO INTERVALLO


La soluzione? Secondo alcuni esperti nutrizionisti potrebbe arrivare dalla scuola, con l'introduzione di un secondo intervallo in mattinata, almeno per gli alunni della primaria, per sopperire alla scarsa attenzione riservata dai genitori, distratti e frettolosi, alla prima colazione e per insegnare così ai più giovani una corretta educazione alimentare.

Concedere agli studenti due pause in mattinata li aiuterebbe a mantenere costante il livello di attenzione e il tono dell'umore, migliorando le prestazioni scolastiche -spiega il professor Pietro Antonio Migliaccio, Presidente della S.I.S.A (Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione) - e ad arrivare meno affamati a pranzo evitando così le 'abbuffate'; gestendo con maggiore controllo ciò che si mangia durante i pasti principali, si ottiene anche una significativa riduzione dei rischi obesità.

 
E LE MERENDE CONFEZIONATE?


Per quanto siano state demonizzate (il più delle volte a ragione), alcune merendine da forno confezionate possono rappresentare un'alternativa al biscotto secco (che spesso i ragazzi rifiutano) o alla merenda preparata in casa qualora la mamma non avesse il tempo di prepararla.

L'importante, però, è scegliere prodotti di qualità, senza conservanti, controllando sempre la tabella degli ingredienti e dei valori nutrizionali.

 

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