Scuola ai raggi X

Secondo il 1° rapporto sulla qualità della scuola in Italia realizzato da Tuttoscuola è Forlì-Cesena il capoluogo che vanta le migliori strutture.

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Al primo posto Forlì-Cesena seguita a ruota da Parma, Biella, Piacenza e Savona. Fanalini di coda, invece, Nuoro, Sassari, Oristano e, a sorpresa, Lucca. È questa la classifica emersa dal rapporto sulla qualità della scuola realizzato da Tuttoscuola, il mensile dedicato al mondo della scuola rivolto a insegnanti, genitori e studenti.
L'iniziativa è, nel suo genere, abbastanza singolare, dal momento che, in 150 di storia della Scuola Italiana, questa è la prima volta che viene stilata una classifica in base a criteri di qualità.
Tra gli indicatori presi in esame e valutati, i risultati scolastici raggiunti dagli studenti, la qualità del livello di istruzione, la gestione del personale, l'adeguatezza delle dotazioni didattiche e informatiche, gli interventi e le politiche finanziarie attuate dagli enti locali, la funzionalità dei servizi e degli edifici scolastici.


Tra le regioni che superano a pieni voti l'esame, al primo posto l'Emilia Romagna con ben 5 città piazzate tra le prime 10 (Forlì-Cesena al primo posto, Parma al secondo, Piacenza al quarto, Reggio Emilia al nono e Ravenna al decimo. Non va benissimo Bologna che è solo 31°, molto al di sopra, comunque, della media nazionale).
Seconda classificata è la Lombardia (tra le città Milano è al settimo posto, subito dopo Macerata, unico comune non del Nord presente nella top ten).


Vanno male, invece, Campania, Sicilia e Sardegna che chiudono la classifica rispettivamente al 19°, 20° e 21° posto e, veramente a sorpresa, la Toscana (in 14° posizione dopo l'Abruzzo e prima del Molise). A parte, infatti, Lucca che si piazza nelle ultime posizioni, anche Firenze non riesce a superare il 78° posto, addirittura dopo Teramo, Campobasso e Reggio Calabria.
Tra le regioni promosse, al terzo posto le Marche (Macerata si colloca al 6° posto e Ancora al 13°), al quarto il Piemonte (Torino è dodicesima) seguito dal Friuli Venezia Giulia.
Per quanto riguarda le città, invece, migliorabile il 40° posto ottenuto dalla Capitale.

Scendendo nei dettagli delle analisi effettuate, dal rapporto risulta che solo il 64% delle Scuole Primarie di primo grado prese in esame dispone di servizio mensa, ma solo il 52% degli scolari se ne avvale.
Il tempo pieno, per altro, divide in due l'Italia: se, infatti, a Palermo e a Napoli meno di 2 scuole su 100 lo effettuano, a Milano, forse proprio per come è organizzata la vita lavorativa delle famiglie, la media è di 90 su 100. Quasi la totalità, quindi. A questo proposito, tra le regioni, prima in classifica è ancora una volta l'Emilia Romagna con il 40% di scuole che lo effettuano.
La sproporzione che si verifica tra Nord e Sud in questo senso risale agli anni '80 e '90 quando venne stabilito che l'onore delle strutture e dei servizi di mensa e trasporto necessari per consentire l'attuazione e la frequenza del tempo pieno spettasse ai Comuni che, in molti casi, soprattutto al Sud, non riuscirono a soddisfare i bisogni tanto che in molte città, ancora oggi, questo tipo di servizi risulta essere del tutto assente.

Riguardo, invece, al livello di informatizzazione delle scuole, spetta alla Puglia il primato della regione con la migliore dotazione informatica con tutti i capoluoghi al di sopra delle media nazionale. Fa eccezione la città di Modena che si colloca in questo senso al primo posto nella graduatoria stilata.

Sul risultati raggiunti dagli studenti, in testa alla classifica la città di Crotone che si è piazzata al primo posto anche per quanto riguarda la più alta percentuale di voti positivi agli esami di maturità 2006. Dall'indagine, però, emerge anche che se al Sud primeggiano gli scolari della Scuola Primaria, il Nord guida la graduatoria per quanto riguarda gli studenti della Scuola secondaria di Primo grado.
La maglia rosa per i voti più alti raggiunti dai maturati 2006 va, quindi, a Calabria e Molise, mentre Basilicata e Abruzzo si sono contese la maglia nera.

Parlando, infine, di sicurezza nelle scuole, la peggiore è stata Catanzaro con solo il 5,8% di Istituti che dispongono di certificato di agibilità igienico-sanitario e l'8,8% delle scuole in regola per quanto riguarda le norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche relative alle scale. Nelle ultime posizioni anche Massa Carrara, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Nuoro e La Spezia.
Tra le città più attente, invece, al fattore sicurezza Forlì-Cesena, Rimini, Pordenone, Lecco e Udine (il Friuli Venezia Giulia, con ben due capoluoghi piazzati in testa alla classifica, strappa di poco il primo posto all'Emilia Romagna.
Bassa, comunque, rimane la media nazionale con solo il 57,5% di Istituti in possesso di certificato di agibilità-statica.

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