Tintin, l'Indiana Jones dei piccoli

Il giovane reporter Tintin e il suo fedele cagnolino, nati dal genio di Hergé, approdano nelle sale cinematografiche il 28 ottobre. Il film è firmato da Steven Spielberg.

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Le prime avventure del giovane reporter Tintin e del suo fedele cagnolino Milou apparvero in francese il 10 gennaio 1929 sul settimanale belga a fumetti Le Petit Vingtième, frutto dell’inventiva del fumettista belga Georges Remi, in arte Hergé.
Tintin è un eroe acculturato, affamato di sapere e conoscenza, dotato di un notevole spirito di avventura. I viaggi rappresentano per lui lo strumento attraverso il quale entrare in contatto con altre culture, cercando di capirne gli usi, i costumi, le tradizioni. Una sorta di Indiana Jones ante litteram, insomma, destinato ad appassionare i più piccoli. Un po’ saputello un po’ primo della classe.
Steven Spielberg spiega come, per la prima volta, sia venuto a conoscenza di questo personaggio affascinante ai tempi de I predatori dell’Arca perduta:


Nel 1981, quando ho trovato una recensione de I predatori dell’Arca perduta su un magazine francese, non ho capito cosa dicesse. Ma c’era una parola ripetuta diverse volte: Tintin. Così mi sono fatto tradurre la recensione in inglese, e in un modo molto carino diceva che i Predatori era un omaggio al creatore di Tintin, Hergé. Suggeriva che dovessi aver letto tutti i libri dell’artista e scrittore belga. In realtà, non avevo mai visto un libro di Tintin in tutta la mia vita. - prosegue Spielberg - Così ho chiesto alla mia assistente di andarmi a comprare una storia di Tintin, e lei ha scelto Le sette sfere di cristallo. Era in francese – all’epoca non erano tradotti negli Stati Uniti – ma nonostante non sia riuscito a leggere il testo, sono rimasto colpito dalle illustrazioni di Hergé


GENESI DI UN FILM

L’idea di realizzare un film ispirato alle avventure di Tintin viene a Spielberg già negli Anni Ottanta. Il progetto, però, nonostante l’approvazione di Hergé, non va in porto e nel 2001 scadono i diritti. Gli anni passano, ma Spielberg non abbandona l’idea che, lentamente, si trasforma da film con attori in carne e ossa (inizialmente, Spielberg pensava a Jack Nicholson per la parte del Capitano Haddock) a film d’animazione con l’aiuto del motion-capture, combinando live-action e animazione.
Spielberg si rivolge a Peter Jackson (vincitore dell’Oscar con la pellicola Il Signore degli Anelli) e tra i due inizia una fitta collaborazione che lo stesso Spielberg definisce “fratellanza” e che dà vita a Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno, un mix di storie diverse (Il tesoro di Red Rackham, Il segreto dell’Unicorno e Il granchio d’oro) che ha consentito ai 2 registi di addentrarsi meglio nella personalità di Tintin e di Capitano Haddock e di dare al film un maggior respiro.

 
MILOU: IL CANE CON LA MARCIA IN PIÙ


Milou, il cane di Tintin, è umano quanto alcuni dei personaggi nel film. È sempre presente nel momento del bisogno ed è uno dei supereroi dell’intera serie di Tintin. Per realizzarlo, Spielberg non si è servito di un cane in carne e ossa, ma di un cartone ritagliato, con un bastoncino attaccato dietro a mo’ di coda e alcuni sensori. Nulla di più di un supporto, insomma a cui si è dovuto una vita propria attraverso l’immaginazione e la fantasia.

 

 
TINTIN A 360°

Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno uscirà al cinema il 28 ottobre (prima in Europa e poi negli Stati Uniti). Si tratta del primo episodio di quella che dovrà essere una trilogia a lui dedicata e che porterà alla ribalta questo piccolo eroe avventuroso e pieno di inventiva.
I 23 libri che contengono le Avventure di Tintin sono in fase di ripubblicazione a opera di Rizzoli-Lizard

 

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