6 trucchi per salvarsi dalla pipì a letto

I bambini che fanno la pipì a letto in un’età in cui il controllo della vescica dovrebbe essere, ormai, un fatto acquisito da tempo sono molto più numerosi di quanto si potrebbe pensare e di quanto pensano le famiglie che si trovano ad affrontare il problema. Circa il 10% dei bimbi con un’età compresa tra i 4 e i 15 anni, infatti, prima o poi bagna il letto con un picco sotto agli 8 anni e con maggiore frequenza tra i maschi piuttosto che tra le femmine.
Si tratta di un disturbo abbastanza frequente di fronte al quale, però, molti genitori si trovano spiazzati, dubbiosi e privi di risorse e che, invece, andrebbe affrontato con una buona dose di calma, pazienza e fiducia, soprattutto per evitare al bambino ulteriori inutili traumi e complicazioni nella gestione del quotidiano e per non vivere con ansia e stress una situazione che, nella maggior parte dei casi, è destinata con il tempo a risolversi senza alcuna conseguenza.

Per far questo è fondamentale, innanzitutto, comprendere il problema, conoscerne le possibili cause e i possibili risvolti psicologici, sapere come intervenire per non complicarsi ulteriormente l’esistenza e adottare piccoli trucchi e stratagemmi per ovviare al problema (per maggiori informazioni sull’enuresi visitate il sito www.drynites.it. Per chiedere il parere del pediatra, invece, consultate il sito www.nottiasciutte.it).
Svegliarsi nel cuore della notte ritrovandosi completamente bagnati, non essere liberi di fermarsi a dormire a casa di un compagno o un amico, ritrovarsi a lavare montagne di lenzuola e pigiamini bagnati… sono, infatti, tutte situazioni che, alla lunga, innervosiscono, sviliscono e umiliano sia i bambini che i genitori.

6 TRUCCHI PER SALVARSI DALLA PIPI’ A LETTO

  1. Allenare la vescica per renderla più capiente
    Tra le possibili cause dell’enuresi, una bassa capacità di contenimento della vescica che tende a svuotarsi non appena raggiunge il massimo di riempimento.
    In questi casi, si può abituare il bambino a ‘tenere’ la pipì per un periodo di tempo maggiore durante il giorno, allungando l’intervallo tra due svuotamenti successivi, in modo che anche di notte il periodo di trattenimento possa aumentare.
     
  2. Controllo della vescica
    Sempre per abituare il bambino a controllare lo stimolo della pipì e per allenare la vescica a trattenerla nelle ore notturne, esistono alcuni esercizi che possono essere proposti al piccolo durante il giorno. Per esempio, gli si potrebbe chiedere di bloccare la pipì a metà mentre la sta facendo. Oppure di trattenerla nel momento dell’uscita.
     
  3. Limitare le bevande nelle due ore che precedono il sonno
    Sebbene non possa considerarsi una soluzione definitiva e sebbene non sempre sia praticabile, limitare il consumo di bevande, soprattutto gassate, nelle ore che precedono il momento del sonno, può aiutare a contenere il problema. E’ importante, però, che nell’arco della giornata il bimbo beva a sufficienza e in modo regolare.
     
  4. Utilizzare delle mutandine assorbenti
    L’uso di mutandine assorbenti è particolarmente utile dal punto di vista pratico perché da un lato consente al bambino di avere sonni tranquilli e dall’altro riduce lo stress dei genitori che non si trovano costretti, tutte le mattine, a lavare lenzuola e pigiama.
    Inoltre, aiuta il superamento emotivo del problema evitando al piccolo il senso di colpa per aver bagnato il letto e permettendogli di avere una vita sociale normale insieme agli amici e ai compagni.
    A questo proposito, le mutandine DryNites® sono ideate in modo da sembrare normali capi d’abbigliamento, danno protezione immediata e possono essere associate ad altri rimedi proprio per facilitare la gestione quotidiana del disturbo, alleviando tutte le complicazioni pratiche che l’enuresi comporta.
    Sul sito www.drynites.it è possibile richiedere il campione gratuito che viene spedito direttamente all’indirizzo indicato con un buono sconto per l’acquisto della confezione successiva.
     
  5. Utilizzare dei sensori di umidità
    Il sonno pesante è una delle possibili cause della pipì a letto. Nel caso in cui sia questo il problema, l’utilizzo di sensori di umidità può essere utile per svegliare il bambino e ricordargli di andare a fare la pipì.
     
  6. Utilizzare le dermopressina per ridurre la quantità di urina prodotta
    Se la causa dell’enuresi è ormonale (e dovrà essere il medico a stabilirlo), l’utilizzo della dermopressina, somministrata sempre e solo sotto prescrizione medica, può a aiutare a ridurre la quantità di urina prodotta durante la notte.
     

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