8 consigli per un consumo consapevole dei funghi

Uscire a cercare funghi nei boschi è una delle attività più amate da grandi e piccini nella stagione autunnale.
Nulla di più divertente, infatti, per trascorrere in modo costruttivo qualche ora all’aperto anche quando le giornate si accorciano e le temperature si abbassano. Per i bambini, poi, un’ottima occasione per passare tempo di qualità con mamma e papà o con i nonni o con gli zii.
Per evitare problemi, però, è fondamentale prendere alcune precauzione e insegnare ai piccoli il rispetto di alcune regole, sia per quanto riguarda la raccolta, sia per ciò che concerne il consumo.
Ecco, dunque, i consigli del Ministero della Salute per non correre rischi e non avere fastidi.

  1. Che siate esperti oppure no, fate controllare i funghi raccolti da un ispettore micologo della ASL di zona. La consulenza è gratuita. Ma è fondamentale per essere certi di quello che si andrà a consumare. I funghi dovranno essere interi, ripuliti del terriccio, freschi (non, dunque, congelati, cotti o essiccati) e presentati in contenitori forati (per esempio, un cestino).
  2. Per una maggiore digeribilità, i funghi vanno consumati cotti (i tempi di cottura variano a seconda della specie e della grandezza del fungo. In generale, però, 40 minuti sono sufficienti per eliminare eventuali sostanze tossiche contenute anche nei funghi commestibili. La cottura non serve a nulla, invece, per eliminare la tossicità delle specie velenose.
  3. La presenza della chitina rende i funghi particolarmente indigesti (difficili da digerire). Ecco perché andrebbero evitate laddove ci sono problemi di digestione, dalle persone anziane, dai bambini sotto ai 10 anni, dalle donne incinta e durante l’allattamento. Soprattutto i bambini, poi, sono più esposti alla presenza di sostanze tossiche e, comunque, difficili da smaltire dall’organismo.
  4. Evitare il consumo di funghi raccolti in zone industriali, particolarmente inquinate o nei pressi di discariche.
  5. Prima di congelare i funghi, andrebbero prima sbollentati per qualche minuto, asciugati con cura e, quindi, messi nel congelatore. Questo evita eventuali contaminazioni batteriche. Questo procedimento può essere evitato nel caso dei porcini che possono essere congelati crudi, sia interi che a fette. I funghi congelati dovrebbero essere consumati entro sei mesi dal momento del congelamento.
  6. L’odore dei funghi deve essere gradevole o nullo. Quando l’odore inizia ad assumere un sentore di fermentazione, i funghi andrebbero buttati. I funghi si conservano in frigo per un paio di giorni. Se cotti, possono essere riscaldati.
  7. I funghi in vendita presso supermercati, fruttivendoli o rivenditori autorizzati, per legge, devono avere superato i controlli della ASL. Qualora l’indicazione non sia presente sulla confezione, è un diritto del compratore farne richiesta al venditore che è obbligato a mostrare l’etichettatura con l’avvenuto controllo.
  8. E’ necessario rivolgersi immediatamente al pronto soccorso se dopo il consumo di funghi si avvertono sintomi quali nausea, vomito o diarrea. Un intervento tempestivo può salvare la vita (evitare, quindi, i rimedi fai da te o i consigli della nonna). Se possibile, è utile portare con sé avanzi dei funghi consumati. La sintomatologia da avvelenamento può comparire immediatamente o anche dopo 20 ore. Se i sintomi, dunque, sono quelli descritti sopra, anche a distanza di tempo dal consumo di funghi, è bene recarsi in ospedale per accertamenti.

Sul sito del Ministero della Salute è possibile scaricare la fiaba Funghi belli da vedere, ma non sempre buoni da mangiare che cerca di insegnare ai bambini alcune regole preventive per la raccolta e il consumo dei funghi. Potrebbe essere una lettura interessante da proporre nelle prime classi di elementari o ultimi anni di scuola materna.

Categorie:

Casalinghe disperate
Donna

Cosa ne pensi

;