A cosa serve il calcolo dei percentili

I diagrammi percentili sono un’unità di misura universale che permette di stabilre come cresce il neonato (e il bambino) in peso e altezza.
Sono stati stabiliti prendendo in esame gruppi formati da 1000 bambini della stessa età: i bimbi sono stati suddivisi a seconda del peso e della statura, quindi, sono stati inseriti in 100 sottogruppi ciascuno formato da 10 bambini. Ogni gruppo rappresenta un centile e ogni centile è rappresentativo dell’uno per cento della popolazione infantile dell’età anagrafica presa in esame.
Nel primo centile si trovano i bambini di dimensioni più piccole, nel centesimo quelli più alti e grossi. La maggior parte della popolazione infantile è posizionata tra il 25° e il 75° percentile. I bambini al 50mo centile sono i bambini di dimensioni medie.
Nei primi mesi di vita, i percentili vengono comunicati ai genitori durante le visite pediatriche chiamate bilanci di salute: il pediatra, dopo aver pesato e misurato il bambino (non solo l’altezza, ma anche la circonferenza cranica), stabilisce a quele percentile corrisponde e segna il risultato su una tabella che permette di definire la curva di crescita, ossia come sta procedendo lo sviluppo psicofisico del piccolo.

Questo concetto è molto importante. Sebbene, infatti, il percentile rappresenti senz’altro un parametro a cui fare riferimento, è anche vero che un bambino che si collaca in un percentile basso o molto basso può, comunque, avere una crescita regolare e, di conseguenza, non dover destare alcuna preoccupazione dal punto di vista del suo sviluppo psico-fisico.
È fondamentale che questo sia chiaro. Soprattutto all’inizio, infatti, si tende a focalizzarsi sul peso e sull’altezza e poco sulla curva di crescita vera e propria.

QUANDO PREOCCUPARSI

Per quanto la crescita in altezza e, soprattutto, peso sia uno dei grandi temi della prima infanzia, quello che maggiormente preoccupa le mamme e i papà, c’è da dire che un bambino che mangia e va di corpo regolarmente, attivo, curioso, che mese dopo mese impara qualcosa di nuovo, è tendenzialmente un bambino sano, a prescindere dal fatto che si trovi nella parte alta o bassa del diagramma.
Quando, però, è il caso di attivare un campanello d’allarme e optare per un approfondimento medico?

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