A Novara zainetto uguale per tutti

Tutto nasce da un post pubblicato da Monia Sangermano su Facebook in merito a un’iniziativa adottata dalla scuola elementare di Novata frequentata da sua nipote, 7 anni, dove i dirigenti scolastici hanno deciso di distribuire tra tutti gli alunni uno zainetto blu, anonimo, non griffato e gratuito, da utilizzare al posto delle cartelle e degli zaini personali.
Scopo dell’iniziativa: eliminare, per quanto possibile, le differenze tra chi può permettersi lo zainetto griffato e chi no, chi ha le principesse e chi l’Uomo Ragno, chi usa la cartella e chi lo zaino del fratello più grande.
In poche parole: abbattere le differenze che, inevitabilmente, zaini, astucci, quaderni… mettono in atto tra i bambini e venire incontro a quanti 40/50€ per una cartella proprio non possono permettersele.

Il post è diventato virale. In poco tempo ha ottenuto 179.000 Like e 90.000 condivisioni, segno di un interesse diffuso per l’argomento che, proprio sui social, ha visto i genitori prendere posizione in merito, sia favorevolmente che sfavorevolmente.
Oltre, infatti, a chi ha appoggiato l’iniziativa, lodandola come lungimirante e come un primo passo verso l’abbatimento delle differenze economiche e culturali all’interno delle scuole, c’è anche chi ha accusato l’autrice del post di essere comunista (o fascista a seconda dei casi) e di volere annullare, in questo modo, la personalità dei bambini e il loro diritto a scegliere cosa indossare e come.

In poche parole due strade di pensiero:
da una parte chi loda l’impegno della scuola e riconosce il valore educativo dell’iniziativa e dall’altra chi taccia esempi come questi di massificazione ‘maoista’ in cui l’annullamento delle differenze avviene solo attraverso l’omollogazione esteriore a modelli imposti dall’alto.
C’è chi, poi, ma è la minoranza, ha fatto notare come un simile zainetto non sia adatto a bambini così piccoli provocando danni alla loro colonna vertebrale.

Il progetto, in realtà, rientra in un quadro più ampio. Come ha spiegato la stessa Sangermano sempre su Facebook: i bambini vengono dotati anche di astucci anonimi che possono personalizzare come credono trasformandoli in piccole opere d’arte, esattamente come possono dare un tocco personale agli zainetti attaccando peluche e spillette e rendendoli più vicini ai propri interessi e ai propri gusti.

A noi la domanda nasce abbastanza spontanea:
la scuola distribuisce zainetti tutti uguali e viene tacciata di annullare le personalità dei bambini.
Invece, bambine di 6/7 anni che indossano tutte zainetti di Elsa quanta personalità dimostrano di avere?

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