Acquaticità neonatale al mare

Danilo Vaghi, Istruttore della Federazione Italiana Nuoto e responsabile del Progetto Acquaticità del Nido Scuola Clorofilla di Milano, ci indica le linee guida per i comportamenti generali da tenere per i primi approcci di bimbi sotto l’anno di età con l’acqua di mare. In particolar modo se se non abituati, un approccio morbido ci permette di sfruttare al meglio i benefici dell’acqua.

  1. Mai prima delle 17.00: i bambini molto piccoli non dovrebbero fare il bagno prima delle cinque del pomeriggio. Questo per evitare che l’impatto con l’acqua eccessivamente fredda possa traumatizzarli.
  2. Attenzione all’ambientamento; serve attenzione per la fase di “ambientamento marino”. L’acqua di mare, infatti, può risultare sgradevole agli inizi, provocare arrossamenti agli occhi e piccoli conati di vomito. Nei primi giorni utilizzare i momenti sul bagnasciuga o effettuare qualche gita sul canotto con mamma e papà per favorire il contatto fisico con la superficie acquatica.
  3. Mute o magliette: l’utilizzo di mute o magliette in lycra specifiche per i bambini è molto efficace per gestire al meglio gli sbalzi di temperatura tra la spiaggia e l’acqua del mare, oltre a essere molto utili anche come protezione solare.
  4. Abituarlo all’acqua di mare: se il bambino frequenta già un corso di acquaticità neonatale, è possibile continuare anche in mare gli esercizi propedeutici per l’immersione. Per abituarlo all’impatto con l’acqua salata, prima di immergerlo, è consigliabile lasciarlo giocare sul bagnasciuga, facendogli battere le manine e i piedini sull’acqua in modo che gli schizzi gli arrivino in faccia e in bocca. In questo modo, nel caso in cui dovesse bere (e può succedere), il bambino non ne sarà avvilito.
  5. Bere dopo il bagno: dopo il bagno, che non dovrebbe durare più di una ventina di minuti, al bambino va dato immediatamente da bere. Perché l’acqua di mare tende a disidratare la pelle.
  6. Asciugare e proteggere: Una volta uscito dall’acqua, il bambino va asciugato e gli va applicata immediatamente una crema protettiva. Per evitare problemi, asciugare molto bene le orecchie del bimbo facendo uscire tutta l’acqua.

E IN PISCINA?
Una considerazione per chi, durante l’estate, ha intenzione di frequentare piscine pubbliche o piscine all’aperto (di villaggi, hotel, residence…). Prima di immergere il bebè nell’acqua, assicurarsi che il livello igienico dell’acqua superi quello previsto dalla legge. Le piscine pubbliche, infatti, risultano essere dal punto di vista batteriologico meno garantite rispetto alle piscine private chiuse. I bagni, quindi, non dovrebbero durare più di una ventina di minuti e dovrebbero sempre essere seguiti da una doccia.

A PROPOSITO DEGLI AUSILI PER MARE E PISCINA
L’utilizzo degli ausili dovrà sempre essere relazionato con le competenze acquisite dal bambino, al fine di consentirne un corretto sviluppo dal punto di vista motorio e cognitivo.
L’ausilio non deve essere visto come un mezzo di protezione: se i braccioli vengono usati in modo indiscriminato, limitano lo sviluppo naturale e la propensione all’esplorazione del mondo acquatico da parte del bambino.

  • Se il bimbo manifesta una buona pedalata, apprezzerà l’utilizzo della ciambella, sempre in presenza di un adulto. All’aumentare del movimento delle gambe del bambino, si potrà effettuare un progressivo sgonfiamento della ciambella per ridurne il sostegno al galleggiamento e favorire il processo di autonomia in acqua che il bimbo sta sperimentando.
  • Si propone l’utilizzo del canotto per aiutare i bambini a prendere confidenza con l’acqua. Il canotto può anche essere utilizzato come mezzo di trasporto di uno o più bambini; si può fornire loro oggetti di forme e materiali diversi che stimolino l’esperienza tattile e magari anche quella sonora.
  • I braccioli sono da considerarsi indispensabili nel momento in cui il genitore, desideroso di rilassarsi, voglia non correre rischi in prossimità del bordo vasca in piscina. L’attenzione in questi luoghi non è mai esagerata e quindi una protezione in più, specialmente per i più piccoli o i meno esperti, risulta essere indispensabile.
  • Si sconsiglia l’utilizzo di ciambelle dotate d’imbragature: oltre che pericolose, non consentono lo sviluppo della pedalata. Anche l’utilizzo di tutine con galleggianti non sono raccomandabili perché falsano il galleggiamento e non permettono al bambino di sperimentare sbilanciamenti e squilibri, che si configurano come molto istruttivi.

Per maggiori informazioni e approfondimenti visitare www.nidoscuolaclorofilla.it

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