Affido condiviso: a che punto siamo?

La legge 54/2006 dispone in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli specificando chiaramente che in caso di separazione dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi conservando rapporti significativi con i parenti ed eventuali altri figli di ciascun ramo genitoriale.
In altre parole, questa legge stabilisce che in caso di separazione o divorzio dei genitori, entrambi hanno diritto a godere dell’affido del figlio in parti uguali (50% il padre e 50% la madre) in modo che venga rispettata l’uguaglianza civile tra le due parti.
Le ultime ricerche, però, (la più recente quella condotta da Adiantum – Associazione di associazioni nazionali per la tutela dei minori) mettono in luce come in rarissimi casi questa legge venga rispettata all’interno dei tribunali e come, molto più spesso, i giudici tendano ad affidare i figli prevalentemente alla madre (nel 95% dei casi, addirittura).

IL PADRE: UNA FIGURA DA RIVALUTARE

Nella società occidentale, denunciano le associazioni dei padri, sempre più spesso la figura paterna è associata all’idea del sostentamento economico. In pratica, il ruolo del padre sembra non andare oltre a quello di procacciatore economico ed è alla madre che viene affidato il compito di educare, prendersi cura, gestire i figli.
Una discriminazione al contrario, insomma.
Se, infatti, nella maggior parte delle situazioni della vita quotidiana è la donna la parte lesa (per lo meno in un Paese ancora profondamente maschilista come l’Italia) per quanto riguarda la famiglia e i figli, a uscirne sconfitto è l’uomo.
Certo, dal punto di vista femminile questo potrebbe essere di scarsa importanza se non fosse che a rimetterci veramente sono proprio i bambini, vittime di un meccanismo che, in caso di divorzio dei genitori, li allontana ulteriormente dalla figura paterna, fondamentale, invece, per la loro educazione e per il loro benessere emotivo.

A FAVORE DELLA PATERNITÀ

Proprio per ovviare a questa situazione e per aiutare i padri a superare il difficile momento della separazione (dai figli) facendo valere, per quanto possibile, i loro diritti sulla tutela degli stessi, nel corso degli anni, sia in Italia che all’estero, sono nati numerosi network che operano proprio in questo senso.
Tra questi www.paternita.info, uno dei più attivi nella difesa della paternità come diritto inalienabile dell’uomo.
A questo proposito, potrebbe essere utile ascoltare l’intervista rilasciata da Sergio Nardelli, un papà come tanti che per 8 anni ha combattuto per ottenere l’affido condiviso della sua bambina.
In particolare, Nardelli mette in luce come, a distanza di anni, l’affido condiviso rimanga un miraggio e non tanto perché manchi una normativa di riferimento, ma perché la cultura giudiziaria attuale non è ancora matura per far sì che venga attuato pienamente in tutti i suoi aspetti.

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