Al cinema: Ballerina

Francia 1889. Félicie vive in un orfanotrofio. E’ allegra, vitale e con il suo amico Victor, aspirante inventore, condivide il sogno di diventare una ballerina di danza classica. Con lui progetta, quindi, una fuga a Parigi dove, dopo una serie di fortunate manovre, accede alla scuola di danza dell’Opera. Sarà la sguattera Odette, la cui promettente carriera di ballerina fu stroncata da un incidente, ad aiutarla a imparare. Ma quello che più di ogni altra cosa imparerà è che i sogni si realizzano solo se lo si vuole veramente, lottando affinché accada, con impegno e fatiche quotidiani. Fino al successo.

Prodotto a basso costo (30 milioni di dollari) dall’Atelier Animation, uno studio francocanadese con sede a Montreal, il film, raccontando la storia della piccola orfana, parla, in realtà, di sogni, dell’impegno necessario per realizzarli, della determinazione e del coraggio che occorrono affinché diventino reali.
Sull’onda di note pellicole anni Ottanta – Flashdance, Rocky, Karate Kid… – e dei cartoni animati di una volta – Mimì, Mila e Shiro, Hilary… – il film si inserisce nel filone delle storie motivanti dove sorrisi e vittore sono preceduti sempre da lacrime e sangue, sebbene qui raccontati con leggerezza e il sorriso sulla bocca.

Il film è destinato a conquistare senz’altro il cuore delle piccole spettatrici (e probabilmente anche dei piccoli spettarori), che non faranno fatica a immedesimarsi nei protagonisti e a sognare di rivivere le loro gesta e avventure.
Prevediamo un boom di iscrizioni a corsi di danza classica e di vendita di tutù e scaldamuscoli!
Al cinema dal 16 febbraio.

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