Alimenti senza rischi
E con il caldo, aumenta il rischio di deterioramento degli alimenti che possono diventare ricettacolo di germi e batteri anche pericolosi. Ecco come andrebbero conservati.

E con il caldo, aumenta il rischio di deterioramento degli alimenti che possono diventare ricettacolo di germi e batteri anche pericolosi. Ecco come andrebbero conservati.
Botulino, salmonella, stafilococco sono solo alcuni dei germi responsabili di intossicazioni alimentari dovute a una cattiva conservazione degli alimenti, Abitudini sbagliate, incuria, disattenzione e, in questo periodo, il caldo… contribuiscono in questo senso a peggiorare una situazione che, con qualche piccolo accorgimento in più, potrebbe essere facilmente contenuta.
Ecco, dunque, qualche consiglio sulle tecniche più indicate per la conservazione del cibo, sia in frigorifero che in dispensa, affinché mantenga intatta la sua freschezza e le sue qualità nutrizionali e non diventi il bersaglio di microbi e batteri.
IN FRIGORIFERO…
Carne, uova, pesce, verdura, frutta, latte, burro, formaggi, affettati… trovano posto, dopo l’acquisto, nei vani del frigorifero dove possono essere conservati da pochi giorni a qualche settimana a seconda della loro specifica deperibilità. A questo proposito, però, è bene avere alcune basilari informazioni sul funzionamento del frigo stesso per procedere a un suo corretto utilizzo.
Notazioni tecniche:
IN DISPENSA
Si conservano in dispensa tutti gli alimenti considerati non deperibili (caffè, tè, zucchero, sale, farina, confetture, pasta, riso, biscotti, cereali, legumi…). Anche in questi casi, però, esistono regole di conservazione ben precise che andrebbero conosciute e rispettate.
ANCORA QUALCHE CONSIGLIO
Una volta tolti dal frigorifero o scongelati, gli alimenti andrebbero cucinati nel minor tempo possibile evitando che rimangono esposti eccessivamente al caldo o, peggio, al contatto diretto con i raggi del sole (attenzione, dunque, quando riportate a casa la spesa che non rimanga troppo a lungo in macchina al caldo e al sole).
Una volta cotti, i cibi possono essere rimessi in frigorifero o surgelati. Nel primo caso, però, andrebbero consumati nel giro di 24 ore massimo.
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