Alimenti senza rischi

Botulino, salmonella, stafilococco sono solo alcuni dei germi responsabili di intossicazioni alimentari dovute a una cattiva conservazione degli alimenti, Abitudini sbagliate, incuria, disattenzione e, in questo periodo, il caldo… contribuiscono in questo senso a peggiorare una situazione che, con qualche piccolo accorgimento in più, potrebbe essere facilmente contenuta.
Ecco, dunque, qualche consiglio sulle tecniche più indicate per la conservazione del cibo, sia in frigorifero che in dispensa, affinché mantenga intatta la sua freschezza e le sue qualità nutrizionali e non diventi il bersaglio di microbi e batteri.

IN FRIGORIFERO…
Carne, uova, pesce, verdura, frutta, latte, burro, formaggi, affettati… trovano posto, dopo l’acquisto, nei vani del frigorifero dove possono essere conservati da pochi giorni a qualche settimana a seconda della loro specifica deperibilità. A questo proposito, però, è bene avere alcune basilari informazioni sul funzionamento del frigo stesso per procedere a un suo corretto utilizzo.
Notazioni tecniche:

  • la temperatura all’interno del frigorifero non è omogenea in tutti gli scomparti (di solito sono tre o quattro più i cassetti per la frutta e la verdura) e oscilla dai 2/3° negli spazi più vicini al freezer ai 6/7° in quelli più distanti. In nessun punto, comunque, il termometro dovrebbe raggiungere gli 8°
  • Quando il frigorifero è eccessivamente carico (per esempio dopo la spesa settimanale) la temperatura al suo interno tende ad alzarsi. È bene, perciò, non riempirlo eccessivamente facendo in modo che i vari contenitori non siano a stretto contatto tra loro e mai attaccati alle pareti così da mantenere una buona aerazione interna. Inoltre, a seconda del carico, il termostato andrebbe regolato conseguentemente abbassandolo nelle giornate più calde e in presenza di una cella stracolma.
  • Periodicamente, la cella frigorifera andrebbe sbrinata (qualora non sia presente il sistema di sbrinamento automatico) e i vari scomparti lavati con acqua e aceto e asciugati con cura con un panno da cucina.
    Ogni alimento al suo posto:
  • Verdura (escluse carote, patate, cipolle, aglio): va consumata, comunque, nel giro di una settimana per evitare che perda le sue caratteristiche nutrizionali (le verdure a foglia larga si conservano non più di 3 giorni dopo l’acquisto) a una temperatura di 5/6° in appositi sacchetti per alimenti (o in un panno pulito). Non va avvolta in fogli di giornale per evitare che assorba l’inchiostro di stampa.
  • Frutta (eccetto mele, pere, banane): anche in questo caso il consumo deve essere rapido (non oltre i 7 giorni dall’acquisto). Prima della conservazione, la frutta andrebbe lavata e riposta in sacchetti in plastica per alimenti.
  • Latte fresco (non è necessario conservare in frigorifero il latte a lunga conservazione se la confezione è chiusa): va conservato a 4° all’interno del contenitore di vendita. Può essere consumato anche qualche giorno dopo la data di scadenza indicata sul cartone purché colore e odore non siano alterati.
  • Uova: per il consumo, seguire la data di scadenza indicata sulla confezione (generalmente 3 settimane dall’acquisto). Se il guscio è rotto, invece, l’uovo andrebbe consumato nel giro di 3 giorni. Nonostante tutti i frigoriferi siano dotati di contenitori portauova, il consiglio è quello di non togliere le uova dai loro contenitori originali perché il movimento di apertura e chiusura del portellone potrebbe favorire il distacco e la diffusione dei germi presenti sul guscio all’interno della cella frigorifera.
  • Carne cruda: si conserva nella parte più fredda del frigorifero in vaschette di plastica o in contenitori per alimenti ermeticamente chiusi. A seconda del tipo di carne cambiano i tempi di consumo (2 giorni per la carne trita, 3 per la carne a fette, una settimana per la carne a pezzi, massimo un giorno per fegato, pollo, tacchino…).
  • Pesce: si conserva esattamente come la carne negli scomparti più freddi in contenitori ermeticamente chiusi. Va consumato entro 3 giorni dall’acquisto (il tempo si riduce per molluschi e cetacei).
  • Affettati: vanno conservati nella carta oleata fornita dal salumiere e consumati entro 3/4 giorni dall’acquisto. Se il pezzo è grosso, dopo il taglio, può essere conservato in un panno di lino e resiste in frigorifero per un paio di mesi (al momento del taglio, però, eliminare le prime fette).
  • Formaggi: quelli freschi resistono in frigorifero per un periodo compreso dai pochi giorni (per esempio, la ricotta freschi) alla settimana (stracchino, certosino, mascarpone…). Vanno lasciati all’interno delle loro originarie confezioni o in vaschette ermeticamente sigillate (in vetro o plastica). A questo proposito una curiosità: la mozzarella da banco (non quelle confezionate, quindi) non va conservata nel frigorifero, ma lasciata in un contenitore chiuso immersa nel suo liquido e consumata entro 2 giorni dall’acquisto. Per quanto riguarda, invece, i formaggi stagionati, resistono in frigo anche un mese dall’acquisto. Andrebbero riposti in una formaggiera con l’asse in legno e un coperchio di chiusura.
  • Cibi cotti: non vanno mai messi nel frigorifero caldi per evitare l’innalzamento della temperatura all’interno della cella. Devono essere consumati in un paio di giorni e conservati in contenitori per alimenti ermeticamente chiusi.

    IN DISPENSA
    Si conservano in dispensa tutti gli alimenti considerati non deperibili (caffè, tè, zucchero, sale, farina, confetture, pasta, riso, biscotti, cereali, legumi…). Anche in questi casi, però, esistono regole di conservazione ben precise che andrebbero conosciute e rispettate.

  • Ove consentito, collocare l’armadio della dispensa non in cucina per via dei continui sbalzi di temperatura e dell’umidità eccessiva che spesso qui si viene a creare. Qualora, però, ciò non fosse possibile (per ragioni di spazio o comodità), scegliere pensili e mobiletti lontani dal forno, dal motore del frigorifero e dalla cappa.
  • Periodicamente svuotare e pulire il mobile destinato a dispensa eliminando polvere ed eventuali residui di cibo (chicchi di riso, zucchero, sale…). Controllare i barattoli ed eliminare gli alimenti deteriorati.
  • Pasta, riso, biscotti, caffè, te, zucchero, farina, legumi… vanno lasciati nelle loro confezioni originali. Una volta aperte, però, per conservarne la freschezza e il loro specifico tasso di umidità, andrebbero trasferiti in contenitori per alimenti in vetro (biscottiere, barattoli, zuccheriere…).
  • Prodotti quali maionese (industriale), sott’oli, sott’aceti, cibi in scatola (verdure, passata di pomodoro…), marmellate… possono essere riposti in dispensa dopo l’acquisto. Una volta aperti, però, vanno trasferiti in frigorifero e consumati in breve tempo (le confetture durano fino a 6 mesi. Maionese e creme a base d’uovo, però, solo pochi giorni).
  • Evitare di conservare prodotti alimentari (patate, cipolle, aglio…) nel vano sotto al lavello che funge spesso anche da contenitore per i detersivi e per la spazzatura.

    ANCORA QUALCHE CONSIGLIO
    Una volta tolti dal frigorifero o scongelati, gli alimenti andrebbero cucinati nel minor tempo possibile evitando che rimangono esposti eccessivamente al caldo o, peggio, al contatto diretto con i raggi del sole (attenzione, dunque, quando riportate a casa la spesa che non rimanga troppo a lungo in macchina al caldo e al sole).
    Una volta cotti, i cibi possono essere rimessi in frigorifero o surgelati. Nel primo caso, però, andrebbero consumati nel giro di 24 ore massimo.

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