Allattamento

Il latte materno rappresenta la miglior fonte di sostentamento a disposizione del neonato. Attraverso il latte della mamma, infatti, non solo il piccolo riceve tutti i nutrimenti necessari per la sua crescita, ma anche gli anticorpi indispensabili per affrontare eventuali patologie che potrebbero subentrare durante l’infanzia (il caso delle allergie è il più eclatante).
Purtroppo, però, nonostante le campagne informative e il martellamento cui vengono sottoposte le neomamme durante i primi giorni di vita del piccino, sono numerose le donne che passano al biberon e, quindi, all’allattamento artificiale, dopo sole poche settimane dalla nascita. Innumerevoli i motivi che portano a questa scelta, per lo più legati a una cattiva informazione e a pregiudizi che, purtroppo, ancora oggi persistono in materia di allattamento.

L’ALIMENTAZIONE DELLA MAMMA
Se durante la gravidanza alcuni alimenti devono, per la salute del nascituro, essere esclusi completamente dalla dieta della futura mamma, anche durante l’allattamento è bene porre molta attenzione alla scelta dei cibi in quanto alcuni alimenti possono alterare il gusto del latte, rendendolo poco appetibile per il bambino che, di conseguenza, potrebbe arrivare a rifiutarlo. Non si tratta, ovviamente, di una legge. Molti neonati si adattano perfettamente alle variazioni di sapore del latte della mamma. Per altri, però, questa cosa potrebbe costituire un problema. Tra gli alimenti incriminati, le cipolle, l’aglio, i cavoli, gli asparagi, i peperoni, i carciofi, i cibi piccanti. Via libera, invece, a tè e caffè ma solo se consumati con moderazione (non più di uno al giorno).
Alcuni cibi, invece, andrebbero esclusi o consumati moderatamente per evitare che possano far insorgere nel piccolo intolleranze e allergie. Rientrano in questa categoria i crostacei, i molluschi, la frutta secca, la cioccolata, le fragole, la selvaggina, le fritture, gli alimenti conservati.
In compenso, va aumentato il consumo di liquidi (almeno due litri al giorno divisi tra acqua, succhi di frutta, brodi vegetali…), frutta di stagione, latte, alimenti ricchi di fibre.
Per ciò che concerne, invece, l’apporto calorico giornaliero, dal momento che l’allattamento comporta un notevole dispendio energetico, questo dovrebbe essere incrementato di circa il 20%. Importante, poi, è che la dieta della mamma sia quanto più equilibrata e variegata possibile in modo tale da dare al bambino tutti i nutrimenti (vitamine, proteine, sali minerali) di cui ha bisogno per la sua crescita.

CATTIVE ABITUDINI DA EVITARE
Un buon allattamento prevede una situazione di assoluta tranquillità sia per la mamma che per il bambino. Stress e stanchezza, infatti, potrebbero essere negativi per la produzione di latte che, addirittura, nei casi più difficili, potrebbe cessare completamente.
È bene, quindi, che nei mesi in cui allatta la donna si abitui a uno stile di vita quanto più sano e regolare possibile, eventualmente, aumentando il numero di ore di sonno (soprattutto al mattino). L’organismo della donna, infatti, in questo periodo è sottoposto a un continuo stress a cui si aggiunge, nei primi mesi, quello dovuto all’iniziale e inevitabile fatica data dal prendersi cura del piccolo (levatacce notturne, poche ore di sonno continuate, rivoluzione delle proprie abitudini e del proprio stile di vita…) . Quanto più la neomamma riuscirà a trovare il tempo per riposare, quanto maggiore (e migliore) sarà la quantità di latte prodotta. Alcuni consigli:

  • Da evitare le serate interminabili con gli amici. Se possibile, meglio concentrare durante il giorno visite ad amici e parenti e riservarsi il mattino e la sera per sé e il bimbo.
  • Approfittare dei momenti il cui bambino dorme per riposarsi e recuperare le ore di sonno eventualmente perse durante la notte.
  • Durante l’allattamento, spegnere il cellulare e staccare il telefono. La mamme e il piccolo, infatti, hanno bisogno di assoluta tranquillità, soprattutto nei primi mesi.
  • Durante l’allattamento, abolire l’uso delle sigarette che potrebbero essere causa per il neonato di intossicazione da nicotina. Se non si riesce a smettere completamente di fumare, diminuire almeno il numero di sigarette (non più di 5 al giorno) cercando di non accenderle a ridosso della poppata.

    ALLATTAMENTO A RICHIESTA
    Sempre più spesso negli ospedali e presso i consultori viene incentivato l’allattamento a richiesta che consiste nell’attaccare il bambino al seno ogniqualvolta questi dimostri di avere fame. I bimbi molto piccoli, infatti, sono perfettamente in grado di autoregolarsi, sia per quanto concerne gli orari sia per quanto riguarda la quantità di latte da prendere. Col tempo, si abituerà il bimbo a rinunciare alla poppata notturna, ma i primi tempi, soprattutto se si riscontrano difficoltà ad allattare, è bene cercare di attaccare il neonato al seno quanto più spesso possibile, soprattutto per aumentare la quantità di latte prodotta. Da sapere, infatti, che ogni volta che il piccino poppa dal seno della mamma, la ghiandola mammaria, attraverso un complesso meccanismo ormonale, subisce un fortissimo stimolo a produrre latte. Troppe ore di intervallo tra una poppata e l’altra, poi, potrebbero rendere scarsa la quantità di latte necessaria per le esigenze nutritive del bambino ed è per questo che nei primi mesi è importante che anche durante la notte non passino troppe ore tra una poppata e l’altra.

    FALSI PREGIUDIZI
    Non è vero che vestiti troppo attillati possano interrompere la produzione di latte. Generalmente, quando questo succede, è perché il bambino non viene attaccato al seno abbastanza frequentemente o perché non viene attaccato nel modo corretto. Contribuiscono a una scarsa produzione di latte anche lo stress e la stanchezza della mamma, come dicevamo sopra.
    A proposito di falsi pregiudizi, non è vero neppure che un eccessivo consumo di birra o alcol aiuti ad aumentare la produzione di latte. Questa teoria non solo è falsa, ma può rivelarsi dannosa dal momento che l’alcol consumato in modo eccessivo può passare direttamente nella composizione del latte con gravi conseguenze per la salute del bimbo.

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