Asilo nido. Qual è la situazione italiana?

Recentemente pubblicato dal Sole 24 ore il report italiano rispetto all’accoglienza presso strutture pubbliche e private di bambini sotto ai 3 anni: in riferimento all’anno scolastico 2016-2017, da quando riportato in questo articolo, solo il 24% dei bimbi (1 su 4) ha avuto accesso al nido.
Un obiettivo molto lontano da quello prefissato dall’Europa che vorrebbe che almeno un terzo di piccoli venisse accolto e avesse la possibilità di frequentare l’asilo.

Tra le province più ‘meritevoli’ sicuramente quelle del Nord dove, a parità di popolazione under 2, il numero di posti disponibili è superiore a quello del Sud.
In particolare spicca Gorizia che dà accoglienza al 27% dei bimbi che fanno richiesta di iscrizione al nido, mentre fanalino di coda Casera dove la percentuale di bambini iscirtti al nido si aggira intorno allo 0,3%.
(Di seguito un grafico realizzato da Infodata che fotografa la situazione italiana in riferimento alle province al numero dei bambini sotto ai 2 anni. I puntini marroni sono le province del Nord, in azzurro il Centro e in aranione il Sud).

Altro tema affrontato dal report quello dei costi. Il nido, infatti, in generale, rappresenta per le famiglie una spesa che incide sul budget familiare, spesso in modo considerevole.
La provincia più cara d’Italia è Cuneo dove a carico dei genitori è lasciato il 40% del costo. Tra le regioni meno care, invece, la Calabria e la Sicilia (a Vibo Valentia la percentuale è del 2,50%) dove, però, i posti disponibili non sono affatto in grado di coprire le esigenze delle famiglie.

Per vedere il grafico, cliccate qui.

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