Attrezzatura da sci per bambini: come sceglierla

Tra le tante spese che lo sci comporta, una voce considerevole e che incide sul budget familiare, soprattutto se i bambini sono più d’uno, riguarda l’attrezzatura. Tra sci, scarponi, tuta, giacca, guanti, caschetto, maschera, pile… , infatti, si fa in fretta a superare le centinaia di euro.
Ecco perché una scelta oculata è fondamentale, all’inizio, per contenere i costi, optando per la soluzione migliore e più adatta alle esigenze del bambino.
Ecco alcuni consigli tenendo anche presente che questo è un ottimo momento per inserire nella “letterina a Babbo Natale” destinata a nonni e parenti prossimi, eventuali richieste in questo senso.

SCI, BACCHETTE E SCARPONI
Gli sci adatti per bambini alle prime armi o, comunque, non troppi esperti sono quelli definiti baby o junior nei negozi specializzati. Gli sci troppo performanti, infatti, sebbene più costosi, risultano decisamente pericolosi per sciatori in erba e non valgono assolutamente la spesa anche in considerazione del fatto che difficilmente un bimbo li utilizzerà per più di una massimo due stagioni. Meglio optare, quindi, per modelli basici, ma studiati apposta per far divertire il bambino sulla neve senza costituire per lui un pericolo.
Sotto ai 3 anni esistono sci giocattolo che si agganciano direttamente ai doposci.

Per quanto riguarda la lunghezza dello sci, questa non dovrà superare l’altezza del bambino. Si parte, generalmente, dagli 80-100 cm sotto ai sei anni per poi aumentare gradualmente la lunghezza man mano che il bambino cresce.
Anche l’altezza dei bastoncini dipende dall’età del bimbo. Si misura facilmente chiedendo al piccolo di impugnare le bacchette e controllando che gomito e avambraccio formino un angolo di 90°.

Per ciò che concerne gli scarponi è fondamentale che questi siano della misura giusta. Oltre al comfort, infatti, uno scarpone troppo stretto o troppo largo potrebbe essere pericoloso per la salute del piccolo, causando cadute, fratture, distorsioni… Sceglierli non è semplice. Soprattutto con i bimbi più piccini. Vale la pena, quindi, affidarsi a un venditore esperto optando per modelli più morbidi con ganci per gli sciatori meno esperti e modelli più rigidi per quelli più bravini.
Noleggio o acquisto?
La scelta è soggettiva. Naturalmente le variabili da prendere in considerazione sono tante: il numero di volte in cui si va a sciare, l’età del bambino, il suo livello sciistico… Generalmente, per sciatori occasionali, quella del noleggio è la soluzione più indicata. Si può fare anche con i bimbi alle prime armi. Soprattutto gli scarponi, che scappano in fretta di misura, potrebbe valere la pena optare, per i primi anni, per la soluzione dell’affitto.
Per quanto riguarda gli sci, sicuramente da affittare o farsi prestare per le primissime discese. Anche tenendo conto del fatto che probabilmente le prime volte il piccolo non scierà più di un paio d’ore e che, comunque, potrebbe anche non piacergli.

IL CASCHETTO
Il casco, che deve essere omologato, è obbligatorio fino a 14 anni. Dal momento che si tratta di un salvavita, è preferibile non risparmiare sull’acquisto in considerazione anche del fatto che la vita media di un casco per un bambino è più lunga rispetto a quella di sci e scarponi (è probabile che il piccolo riesca a fare anche due/tre stagioni con lo stesso caschetto).
L’unico criterio di scelta in questo senso è la sicurezza. Il fatto che sia omologato e che la misura sia quella corretta.

TUTA, GUANTI, CAPELLO
I costi per l’attrezzatura da sci sono elevati anche quando si parla di tute, guanti, cappelli… Trattandosi, infatti, di materiali tecnici, in grado di resistere agli strappi, alle cadute, al freddo, all’acqua… i produttore tendono ad alzare i prezzi anche quando si tratta di capi destinati a bambini, spesso alle prime armi.
Che fare? Se possibile, rivolgersi ad amici e parenti per chiedere se hanno qualcosa da prestare. Altrimenti, esiste un mercato dell’usato che spesso permette un risparmio anche superiore al 50%.
Marche e modelli sono poco importanti e dipenderanno dal gusto personale e dalla disponibilità economica. Ciò che conta è che si tratti di capi davvero in grado di proteggere il bambino dal freddo, dal vento e dall’acqua in caso di cadute. Comodi e resistenti.

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