Bambini che mordono

E’ intorno ai 2 anni o, comunque, negli anni di frequentazione del nido, che i bambini attraversano quella che si potrebbe chiamare la fase dei morsi, durante la quale, in modo aggressivo e violento, sono pronti a mordere chiunque capiti loro sotto tiro: fratelli, compagni, educatori, genitori.
Per chi se ne prende cura è una vera sorpresa: piccoli fino a quel momento pacifici si trasformano improvvisamente in spietati vampiri, capaci di lasciare il segno del loro passaggio sulla pelle del malcapitato di turno.
Perché succede? Come ci si deve comportate?

NON TUTTI I MORSI VANNO PER NUOCERE
Sin da quando sono in grado di afferrare gli oggetti e controllare il movimento delle mani, i bambini hanno la tendenza a portare alla bocca, a ‘mordere’, qualsiasi cosa capiti loro sotto tiro. Questo può verificarsi già intorno ai sei/sette mesi. Ma spesso anche in età più precoce.
Si tratta di un comportamento assolutamente normale che non desta nei genitori e negli educatori alcuna preoccupazione: la bocca, infatti, rappresenta per un bambino uno strumento di conoscenza prezioso attraverso la quale il piccolo impara a scoprire e riconoscere il mondo che lo circonda.

Crescendo, però, soprattutto negli anni della frequentazione del nido e delle prime classi della scuola di infanzia, il morso, quando presente, ha una finalità completamente diversa. Diventa il mezzo attraverso il quale il bambino scarica la propria frustrazione, tentando di richiamare su di sé l’attenzione dell’adulto.

COME CI SI DEVE COMPORTARE

Sebbene la fase dei morsi accomuni tantissimi bambini e non debba essere bollata come una precoce manifestazione di carattere violento, è bene sin da subito far capire al bimbo che mordere è sbagliato. E non va fatto.
Di fronte a un morso, compito del genitore (e dell’educatore) è quello di prendere le distanze, con tono fermo e deciso, eventualmente facendo chiaramente capire al bambino che si è in collera con lui e che quel gesto non deve più ripetersi.
E’, poi, bene assumere tutta una serie di comportamenti ‘virtuosi’ atti a non confondere il baby vampiro sul valore del morso stesso.

  1. No, quindi, a giochi che implichino morsi, pizzicotti, scappellotti (anche se dati in modo ludico, appunto).
  2. Se il bambino inizia a mordere, anche per gioco, è bene non ridere o sdrammatizzare il problema dicendogli chiaramente che non si fa.
  3. Sotto l’anno, è consigliato dare al bambino giocattoli appositi che possano soddisfare il suo bisogno di mordere. Dopo, quando inizia a capire stati d’animo quali la rabbia e la frustrazione, è bene chiedere direttamente al diretto interessato quale sia il problema spiegandogli che ci sono mezzi alternativi al morso per risolverlo.
  4. Se il bambino frequenta il nido o la scuola di infanzia, l’azione dei genitori e degli educatori insieme è fondamentale per risolvere il problema.

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