Bambini con il DNA di 3 persone: l’Inghilterra dice sì

Nei giorni scorsi, la Camera dei Comuni di Londra ha votato a favore – e con una larga maggioranza – una legge che, se approvata dalla Camera dei Lord e dall’HFEA (Human Fertilisation and Embriology Authority) – consentirebbe di effettuare fecondazioni in vitro utilizzando 3 DNA anziché i due standard usati finora. Questo permetterebbe di prevenire alcune malattie genetiche – le cosiddette patologie mitocondriali – che normalmente vengono trasmesse dalla madre ai figli.
La Gran Bretagna diventerebbe così il primo paese al mondo ad adottare questo tipo di tecnica ponendosi sulla buona strada per prevenire alcune patologie gravi, il più delle volte incurabili o mortali, che, scomparendo di fatto dal DNA, finirebbero per scomparire del tutto.
Il primo ministro David Cameron, conservatore, ha commentato la notizia dichiarandosi soddisfatto del risultato raggiunto che rappresenta senz’altro un passo avanti per la scienza e che offrirebbe la possibilità a tanti genitori di avere figli del tutto sano, semplicemente con il trasferimento di una piccola percentuale di DNA di un terzo donatore sano (lo 0,1% contro il 99,9% di DNA dei genitori naturali).

La metodologia, sviluppata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Newcastle, consiste nel trasferimento nell’embrione di DNA mitocondriale (i mitocondri sono l’unica struttura cellulare, oltre al nucleo, a contenere DNA). Le malattie mitocondriali, che possono causare problemi gravi al sistema nervoso, al cuore, ai polmoni, diabete, danni cerebrali…, vengono trasmesse per via ereditaria dalla madre. In pratica, se se la madre se la madre è affetta da una malattia a trasmissione mitocondriale, saranno malati tutti i figli. Se ne è affetto il padre, no.
Trasferendo nell’embrione solo mitocondri sani di una terza donatrice ed escludendo i mitocondri malati dalla cellula della madre, la sicurezza che il nascituro sia sano è totale. Inoltre, le caratteristiche genetiche del bambino, fatta eccezione per quelle legate ai mitocondri, rispetterebbero in toto il patrimonio dei genitori naturali.

Naturalmente, le polemiche in merito non sono mancate. I più conservatori, la Chiesa e anche diversi scienziati (per motivi, in realtà, più medici legati alla sicurezza della tecnica e alle conseguenze sulla salute del bambino) si sono opposti e si stanno battendo perché la legge non passi l’esame e non venga approvata. Le motivazioni sono sempre le stesse e hanno a che fare con l’idea che la scienza non debba e non possa giocare a fare Dio e che una simile possibilità aprirebbe, in realtà, la strada ad altre “manipolazioni” genetiche non necessariamente finalizzate alla salute del nascituro.
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