Capodanno tra tradizioni e leggende

UN PO’ DI STORIA…
I primi a festeggiare il capodanno nel 4000 a.C. furono i Babilonesi che facevano cadere l’anno nuovo nel primo giorno di luna nuova dopo l’Equinozio di Primavera. Anticamente, quindi, e la tradizione fu mantenuta per qualche tempo anche dai Romani, il primo giorno dell’anno veniva celebrato a primavera già iniziata, intorno alla fine di marzo.
Poiché, però, il calendario romano veniva continuamente manomesso dai diversi Imperatori che si succedevano alla guida dell’Impero, si decise di sincronizzarlo con il sole e fu Giulio Cesare a stabilire che l’anno nuovo dovesse avere inizio il 1° gennaio.
I racconti del tempo riportano che in occasione della festa, era usanza invitare a pranzo amici e parenti e scambiarsi doni benaugurali per un futuro di felicità e prosperità (un vaso bianco con miele, fichi e datteri e un ramoscello d’alloro chiamato strenna in quanto staccato da un boschetto sacro a una dea di origine sabina chiamata Strenia. Ancora oggi, infatti, si parla di Strenne di Natale per intendere i doni).
Sebbene nel Medioevo quasi tutti avessero adottato il Calendario Giuliano, in molti Paesi si continuava a festeggiare l’anno nuovo a marzo o, comunque, in primavera. Fu solo nel 1582, quando entrò in uso il Calendario Gregoriano, che il 1° gennaio divenne la data ufficiale per le celebrazioni del Capodanno.

I RITI DELLA FESTA
Tantissimi sono i rituali che accompagnano i festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo. Quasi tutti sono legati a riti scaramantici per l’auspicio di un futuro prospero, sereno, ricco… e la maggior parte deriva da antiche tradizioni pagane.
I botti, per esempio, che sono l’esplicitazione, visiva e sonora, di una gioia esplosiva che non può essere trattenuta, servivano un tempo per scacciare gli spiriti maligni e nefasti del passato e dare il benvenuto agli spiriti benevoli del presente e del futuro; le melagrane, che non dovrebbero mai mancare sulle tavole delle cene dell’ultimo dell’anno come simbolo di fedeltà coniugale, sono legate al mito di Proserpina, legata indissolubilmente al dio Plutone dopo averne addentata una; il vischio serve per augurare prosperità e ricchezza ed era usato dai Druidi durante le loro celebrazioni per purificare e come potente elisir contro la sterilità.
Altri simboli chiave dei rituali di Capodanno sono le lenticchie che, secondo la tradizione, servono per garantirsi la ricchezza nell’anno nuovo. Nel Sud Italia, poi, si usa allo scoccare della mezzanotte, gettare dalle finestre le cose vecchie mentre in alcuni paesi, per esempio, in Spagna, al momento del conto alla rovescia si è soliti mangiare i chicchi d’uva, uno per ogni rintocco, come auspicio di abbondanza.
Si dice anche che nella notte dell’ultimo dell’anno bisognerebbe indossare qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo e qualcosa di rosso.

Per i milanesi che vogliono festeggiare fuori casa con i bambini, qui qualche idea per un capodanno in famiglia.

BUON ANNO. CHE IL 2017, FESTEGGIATO TRA RITI E TRADIZIONI, SIA PER TUTTI UN ANNO SPECIALE!

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