Come insegnare l’uso dei social media ai bambini

Bambini e social media. Bambini e nuove tecnologie. Se ne parla da tanto. Se ne parla tanto. Un tema caldo intorno al quale gli adulti si arrovellano, cercando risposte, soluzioni, strade percorribili. Perché i nativi digitali iniziano presto a utilizzare tablet e computer. Perché gli adolescenti vivono con gli smartphone in mano, transitando da un social network all’altro. Che quando si pensa di averli raggiunti e compresi loro con un balzo sono già da un’altra parte.
L’argomento di discussione, normalmente, soprattutto tra i “profani”, ha a che fare con la sicurezza. La domanda che maggiormente sembra interessare i genitori è: come si possono proteggere i piccoli, i bimbi, i ragazzini dai rischi e dai pericoli che la rete – un’entità misteriosa e sconosciuta che fa paura – nasconde?
Certo. Il problema della sicurezza e della tutela della privacy sul web esiste.
Ma se, invece, si provasse a spostare il problema? E se la domanda fosse: come trasformare la rete, le tecnologia, i social media in strumenti utili per la crescita. In mezzi per avvicinare figli e genitori, professori e studenti?
Se si provasse a guardare alla rete, alle tecnologie e ai social media con occhi diversi? Non più gli occhi del terrore, ma quelli della curiosità? Della sete di conoscenza?

È l’obiettivo del panel organizzato e voluto da GGD Milano nell’ambito della Social Media Week che proprio in questi giorni si sta svolgendo a Milano e che si è tenuto il 23 febbraio presso lo spazio eventi della Mondadori Megastore: Crescere geek: come insegnare l’uso dei social media e della tecnologia attraverso gioco, programmazione e condivisione.
A discorrere dell’argomento, mamme ed esperte del settore, tutte impegnate, a vario titolo, a far conoscere e sperimentare le nuove tecnologie e i nuovi strumenti multimediali e a utilizzarli come mezzi alternativi a quelli tradizionali, non solo per avvicinarsi maggiormente ai piccoli nativi digitali. Ma anche per mostrare loro modi differenti di fruirne. In altre parole: trasformare gli strumenti tecnologici in risorse.
Come?
Questa la domanda. In che modo i genitori (e gli insegnanti e tutti coloro che, a vario titolo, si occupano dell’educazione e dello sviluppo dei bambini) possono avvicinarsi ai bambini servendosi proprio di social media, app, videogiochi e simili? La risposta è stata univoca, declinata in base alle personali competenze ed esperienze delle relatrici, ma comunque univoca: attraverso il gioco
Ecco, dunque, cinque consigli pratici estrapolati da quanto emerso nell’ambito dell’incontro di cui sopra.

  • Conoscere le nuove tecnologie, i social media, gli strumenti che bambini e adolescenti utilizzano con tanta disinvoltura è il primo passo per avvicinarsi a loro e alla tecnologia in modo costruttivo, senza pregiudizi e paure
  • Non averne paura. La tecnologia è solo uno strumento e come tale, una volta compresi i meccanismi, può essere piegata a qualsiasi utilizzo e può essere utile per arrivare a raggiungere scopi e obiettivi diversi.
  • Imparare dai bambini. Essere curiosi di ciò che li appassiona è utile per creare con loro un punto di contatto. Un primo passo verso una condivisione di interessi che unisca anziché dividere.
  • Giocare con i piccoli. Considerare social media, app, videogiochi…. Giochi non diversi dai giochi che appassionavano i bambini una volta. Divertirsi a giocare con loro. Passando dalla dimensione gioco, è possibile raggiungere anche obiettivi didattici. Giocando con la tecnologia, a casa e a scuola, genitori e insegnanti possono avvalersi di strumenti aggiuntivi che li aiutano nel processo di crescita e formazione dei ragazzi.
  • Stabilire delle regole. Regole che valgono per i social media, la tecnologia e per qualsiasi aspetto della vita di un bambino. Insegnare a un bambino a stare su un social network, a usare un videogioco, a rispettare se stesso e gli altri… non cambia nel mondo digitale e nel mondo analogico. Le regole, l’educazione, i valori condivisi sono validi ora e sempre.

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