Crescere: un allenamento quotidiano

COME CI SI PUO’ ‘ALLENARE’ A CRESCERE OGGI?

Per rispondere a questo quesito è fondamentale sottolineare l’importanza dell’esperienza concreta in tutte le fasi di sviluppo dell’essere umano.
Mettere in luce la dimensione dell’esperienza concreta è più che mai necessario, dato che molti bambini e/o preadolescenti si nutrono e crescono circondati da dimensioni ed esperienze virtuali con l’illusione di aver vissuto esperienze reali.
Oggi la grande diffusione e l’utilizzo sconsiderato dei mezzi mass-mediali favorisce la sovrapposizione e la confusione tra ciò che è virtuale e rappresenta il mondo del non reale e ciò che è realtà vissuta e quotidianità di vita.
Questa sovrapposizione, scambio o sostituzione del reale con ciò che è virtuale crea spazi e tempi altri: dove tutto è possibile e peggio ancora reversibile, annullando e trasformando anche l’orizzonte delle responsabilità delle azioni.
I bambini e/o preadolescenti tendono a essere spettatori delle imprese e delle avventure degli altri; si limitano, cioè, a guardare le azioni di altri, proposte da varie fonti: cinema, televisione, videogiochi, navigazioni via web e si illudono di averle vissute.

Da attori e registi della propria vita, in pratica, si trasformano in fruitori passivi di immagini preconfezionate, prestabilite, preordinate che tendono a creare esperienze di saturazione, che annullano qualsiasi stimolo induttore di curiosità.

L’IMPORTANZA DELL’ESPERIENZA DIRETTA

Nulla può sostituire l’azione e l’esperienza concreta vissuta in prima persona. Nessun pensiero e nessun immaginario può dare tanto ai bambini in formazione quanto l’esperienza sul campo attraverso il coinvolgimento diretto.
Per esperienza concreta e diretta si intende il fare e l’avventurarsi nella vita quotidiana e nel mondo reale in tutte le sue declinazioni.
Attraverso l’esperienza del fare e della socializzazione reale i bimbi crescono: perché si mettono alla prova, sperimentano le proprie abilità, fanno esperienza di propri limiti e possibilità, cominciano a capire che ogni azione ha un effetto e scoprono pian piano il senso di responsabilità.
Mettendosi in gioco concretamente imparano a conoscersi e a capire chi sono, costruiscono lentamente con il passare del tempo una propria identità e sviluppano un sentimento di autostima in base ai risultati prodotti dalle azioni da loro svolte.
Nel XXI secondo c’è ancora qualcosa dal quale non si può prescindere e che è la fatica del mettersi alla prova nelle situazioni concrete.
Soltanto attraverso l’incontro-scontro con il mondo reale, i bambini attivano la propria intelligenza e sensibilità, sviluppano le proprie potenzialità, scoprono le proprie risorse, accettano e accolgono i propri limiti e incontrano l’altro e gli altri con i quali intrecciano svariate forme di socializzazione.
Facendo, giocando, sporcandosi le mani sollecitano la curiosità, stimolano l’entusiasmo, esercitano la volontà, la capacità di attesa e la capacità progettuale; diventano, quindi fabbricanti di “loro propri desideri” e non fruitori di desideri altrui.

L’articolo è stato redatto da Chiara Corte Rappis, psicopedagogista clinica, da anni impegnata ad accompagnare nel loro percorso di crescita bambini, preadolescenti e adolescenti e da pochi mesi impegnati nello Spazio eterotopico da lei ideato. Si tratta, in pratica, di un posto dove fermarsi, concedersi una tregua dai ritmi frenetici e spesso assordanti per riflettere, ascoltarsi interiormente potendone parlare con una guida esperta. Uno spazio privilegiato viene dato alle donne in gravidanza: all’ascolto delle loro emozioni, dei loro pensieri e delle loro fantasie in relazione al bambino in arrivo e al loro percepirsi come madri.
Lo Spazio eterotopico si trova in via Washington 16 a Milano.

Per scrivere o contattare la dottoressa Chiara Corte Rappis è possibile scrivere all’indirizzo chiara.corterappisATyahoo.it oppure telefonare al numero 349-7898300

Categorie:

Età Prescolare
Età Scolare
Psicologia educazione

Cosa ne pensi

;