Dal logopedista

IL LINGUAGGIO: I PRIMI MESI

Il linguaggio è per un bambino molto piccolo un universo misterioso fatto di suoni articolati secondo regole ben precise del quale deve imparare ad appropriarsi. Già a partire dal 3° mese, infatti, subito dopo aver intuito come servirsi del pianto per richiedere attenzione e comunicare con coloro che si prendono cura di lui, il neonato inizia a imitare i suoni della mamma e del papà dando vita ai cosiddetti gorgoglii che possono essere considerati primi accenni di “parole”, tentativi di impadronirsi della lingua attraverso il processo dell’imitazione.
Nonostante la cosa vari da bambino a bambino, è generalmente verso il sesto mese che i piccoli mettono a punto questo processo e scoprono le consonanti (B, P, D e M sembrano essere le preferite) che in associazione con le vocali (la A la preferita dai bebè) danno avvio al fenomeno della lallazione durante il quale il bambino, senza alcuna finalità comunicativa, si diverte a giocare con il suono balbettando all’infinito le medesime sillabe “ba-ba-ba-ba”…
Man mano che passano i mesi, sempre per imitazione e grazie alle stimolazioni di mamma e papà, questo gioco divertente si perfeziona sempre più: il piccolo impara nuove consonanti e vocali, capisce che a ciascun suono corrisponde un significato preciso, comincia a chiamare per nome le persone che gli stanno intorno e gli oggetti con i quali ha a che fare tutti i giorni, si diletta articolando frasi e ripetendole all’infinito, spesso senza alcuno scopo preciso. È così che impara a parlare.

IL LINGUAGGIO: LA FASE PRESCOLARE

Ma l’apprendimento di una lingua, anche della propria lingua materna, è un processo lento, se vogliamo senza fine poiché innumerevoli sono le parole da imparare e alle quali associare un significato e ancora verso i 5 anni potrebbe capitare che un bambino sbagli la pronuncia di una parola, non sia in grado di articolare perfettamente un suono e così via.
Se prima questi errori di “dizione” facevano sorridere mamma e papà (pensate che buffo un pargoletto che chiama “femaforo” il semaforo o “talolo” il tavolo…!), con l’avvicinarsi della scuola gli stessi errori iniziano a preoccupare gli adulti: come è possibile che a 6 anni ancora non sappia parlare correttamente? Che sia dislessico? Non avrà poi dei problemi quando dovrà imparare a leggere e scrivere?…
In realtà, spesso si tratta di storpiature dovute a un movimento sbagliato della lingua che col tempo spariscono da sole senza conseguenze per il piccolo.

DAL LOGOPEDISTA

A ogni modo, dopo i 5 anni se questi fenomeni persistono, per escludere qualsiasi disturbo del linguaggio e per evitare che il problema possa determinare complicazioni a scuola, una visita dal logopedista è comunque consigliata.
Quella del logopedista è una figura lasciata generalmente in secondo piano rispetto alle altre di specialisti che si occupano di problemi dell’infanzia. In effetti, però, svolge un ruolo fondamentale nell’insegnare al bimbo a parlare correttamente, senza errori di pronuncia e dislalie (ossia incapacità di pronunciare alcune consonanti più difficili), e per arricchire il vocabolario del piccolo quando questo è eccessivamente ridotto e non consente al bambino di organizzare frasi complesse. Nel giro di un paio di mesi, con solo una seduta settimanale, sarà in grado di risolvere qualunque problema legato al linguaggio nella prima infanzia e ad aiutare il bimbo a ritrovare sicurezza in se stesso e, quindi, negli altri.

Se il piccolo fa fatica a parlare, comunque, è necessario in casa non sgridarlo, attaccarlo o trasmettergli le proprie ansie: come dicevamo sopra, spesso si tratta di problemi temporanei che tendono a risolversi da soli man mano che il bambino cresce. È fondamentale, in questi casi, aldilà del fatto che possa seguire o meno una terapia, stimolarlo chiacchierando spesso con lui, insegnandogli, quasi si trattasse di un gioco, sempre nuove parole ed espressioni, spingerlo a raccontare senza forzarlo e senza interromperlo in continuazione quando sbaglia o pronuncia male una parola. In questo modo, diventerà in breve tempo padrone della sua lingua e sarà pronto per qualunque sfida legata al linguaggio.

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Prevenzione disturbi controlli

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