Dermatite atopica del bebè

La dermatite atopica è la malattia cronica più frequente tra i neonati interessando il 10-15% dei bimbi nei primissimi anni di vita. Generalmente, tende a regredire intorno ai 4-5 anni fino a scomparire quasi del tutto dopo i 10 anni.

La dermatite atopica è’ molto fastidiosa per i bambini che tendono a grattarsi e a peggiorare la situazione, a volte procurandosi delle piccole ferite.

Le cause non sono ancora note, anche se si riscontra una certa familiarità al problema.

Dal punto di vista sintomatologico, si manifesta con arrossamenti localizzati sul volto e le pieghe cutanee (collo, gomito, ginocchia…), prurito intenso, secchezza della pelle e possibile presenza concomitante di disturbi allergici.

Nella maggior parte dei casi, la dermatite atopica viene diagnosticata dal pediatra senza bisogno di particolari test specifici. Si consiglia, comunque, in presenza dei sintomi di cui sopra, di fissare una visita dermatologica per una diagnosi più accurata e per imparare come trattarla

TRATTAMENTI FARMACOLOGICI

A dire il vero, non esiste una cura farmacologica per risolvere o migliorare il problema della dermatite atopica (solo nei casi più gravi, infatti, può essere suggerito un trattamento antibiotico ad hoc). Generalmente, però, il consiglio è quello di trattare il disturbo utilizzando una crema specifica da applicare sulle lesioni dopo un’accurata pulizia della parte interessata. Storicamente sono state utilizzate creme al cortisone ma esistono nuovi prodotti alternativi che il pediatra potrebbe consigliarvi.

Una buona igiene personale, l’utilizzo di prodotti cosmetici (saponi, bagnoschiuma ma soprattutto olii da bagno…) delicati e specifici per i neonati e l’uso quotidiano di una crema idratante, aiuteranno a migliorare il problema.

PICCOLI CONSIGLI QUOTIDIANI

  • L’abbigliamento giusto per il neonato:

    Se il bambino soffre di dermatite atopica è molto importante che gli abiti che indossa non irritino la sua pelle. Ecco perché è necessario evitare i capi in lana e le fibre sintetiche a vantaggio di quelli in cotone. È bene, inoltre, non vestire eccessivamente il piccolo dal momento che una sudorazione eccessiva potrebbe peggiorare la situazione e sciacquare con cura gli abiti dopo il lavaggio per evitare residui di detersivo.

  • L’alimentazione:

    I bambini allattati al seno, per quanto non siano immuni, sono, generalmente, meno esposti degli altri alla possibilità di soffrire di dermatite atopica. Si consiglia, comunque, alle mamme dei bimbi soggetti di protrarre l’allattamento esclusivo quanto più possibile (soprattutto se si tratta di allattamento naturale), ritardando la diversificazione alimentare dopo il sesto mese.

  • Igiene e cura del neonato:

    Il bagnetto è un gesto quotidiano consigliato per i neonati. Non solo per garantire la loro igiene personale, ma anche per aiutarli a rilassarsi e predisporre la pelle all’applicazione delle creme (l’uso di una crema idratante o di un olio specifico per neonati è consigliato sempre, per tutti). Nei bambini che soffrono di dermatite atopica però, molti pediatri suggeriscono di fare il bagnetto un po’ meno frequentemente (un giorno sì e uno no) e comunque di limitare la permanenza in acqua.

    In caso di dermatite atopica, inoltre, è bene seguire alcuni semplici accorgimenti. L’acqua non deve essere troppo calda (30-32°) dal momento che le temperature elevate tendono a scatenare il prurito. I detergenti utilizzati devono essere specifici per la pelle del neonato, molto delicati e, se possibile, privi di profumazione. Dopo il bagno, il bambino va asciugato con cura (in particolare nella zona delle pieghe) e va sempre usata una crema idratante per migliorare la secchezza della pelle.

  • Esposizione al sole:

    La dermatite atopica tende a migliorare con l’esposizione del bambino al sole. Poiché, però, la pelle dei neonati è particolarmente delicata, è fondamentale l’utilizzo di una crema solare con fattore di protezione molto alto ed evitare di esporre il piccolo ai raggi solari nelle ore calde della giornata.

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