Disturbi del sonno
Molti bambini, specie quelli molto piccoli, fanno fatica ad addormentarsi. Ecco i motivi e alcuni consigli per aiutarli a dormire tranquillamente.

Molti bambini, specie quelli molto piccoli, fanno fatica ad addormentarsi. Ecco i motivi e alcuni consigli per aiutarli a dormire tranquillamente.
È un problema diffuso che interessa molti bambini soprattutto in età prescolare. Le conseguenze non sono gravi, ma a lungo andare possono causare deficit di attenzione, nervosismo, stanchezza non giustificata. È, dunque, necessario educare il bimbo al sonno, imponendo vere e proprie regole che lo aiutino ad addormentarsi, insegnandogli che la notte è fatta per riposare e recuperare le forze necessarie per affrontare le fatiche del giorno.
Bisogna, però, ricordare che non tutti i bambini sono uguali, che alcuni hanno bisogno di più ore di sonno e altri meno e che i disturbi di insonnia nei piccoli, spesso, si risolvono da soli col tempo.
Ecco alcune norme di comportamento per evitare che il bimbo si svegli durante la notte:
La regolarità e abitudini sane aiutano il piccolo a distinguere la fase di sonno da quella di veglia: preparalo per andare a letto, mettergli il pigiama, rimboccargli le coperte, leggergli una fiaba prima che si addormenti sono tutte pratiche che lo aiuteranno a rilassarsi e a sentirsi protetto, oltre a stimolare in lui una prassi che, probabilmente, non lo abbandonerà nel corso di tutta la vita. Non fatelo addormentare troppo tardi: i bambini hanno esigenze diverse dagli adulti e le loro giornate devono essere scandite da abitudini e ritmi ben precisi.
Molti genitori si chiedono, poi, se sia giusto far addormentare il piccolo nella sua stanza o non è meglio lasciare che dorma nel lettone con mamma e papà. Questo dipende dai singoli casi. La cosa migliore, comunque, sarebbe abituare il bambino alla distanza con i genitori; certo, all’inizio questo complicherà le cose perché il bimbo potrebbe piangere o lamentarsi per la mancanza dei familiari, ma alla fine semplificherà la fase di distacco. Rimanete con lui fino a quando non si addormenta le prime volte, spiegandogli che sarete lì vicino e potrete accorrere ogni volta che ne avrà bisogno, e diminuite pian piano il tempo di permanenza nella stanza fino a quando imparerà ad addormentarsi da solo. Eventualmente, lasciategli una lucetta da notte accesa per tranquillizzarlo e mettete nel suo letto il suo peluche o la sua bambola preferita raccontandogli che questi non solo lo proteggerà durante la notte, ma che non si addormenterà fino a che lui non dorme. In questo modo lo spingerete a prendersi la responsabilità della stanchezza del pupazzo e nello stesso tempo gli darete un punto di riferimento che gli infonda sicurezza. Se sarete costanti e non cederete otterrete ottimi risultati in breve tempo.
Esistono, poi, due momenti chiave durante lo sviluppo per l’acquisizione di un buon sonno: tra i 3-4 mesi quando il neonato inizia ad adattarsi al ciclo luce-buio di 24 ore, e tra gli 8-9 mesi quando compare l’angoscia dell’estraneo e aumenta l’ansia della separazione: sono queste le fasi durante le quali dovrete stare più attenti a come vi comporterete e alle abitudini che gli impartirete.
Cosa ne pensi