Doula. Un aiuto per le neomamme

Quando si affronta una gravidanza si impara che, più del ginecologo, comunque indispensabile per quanto riguarda accertamenti ed esami medici, è l’ostetrica il vero punto di riferimento.

A cominciare dal corso pre-parto, fino alla nascita del proprio figlio, le future mamme si affidano a questa figura e seguono ogni suo consiglio.
Ora, però, arriva dagli Stati Uniti e dal Nord Europa una nuova figura, quella della doula, che sembra destinata a soppiantare le figure più autorevoli, e preparate dal punto di vista clinico e sanitario, del medico e dell’ostetrica stessa.

Di cosa si tratta? Generalmente, la doula è una figura che segue la donna durante il parto dandole consigli e sostegno soprattutto dal punto di vista psicologico. Non a caso, infatti, si tratta di insegnanti di yoga, counselor o mamme che, dopo aver vissuto l’esperienza del parto e frequentato corsi mirati, decidono di supportare altre mamme.
Tutto roseo, dunque? Ovviamente no! Sembra che ci sia in atto una sorta di guerra silente tra le due figure, ostetrica e doula, che proprio non riescono a coesistere.
Ma chi lo dice che una futura mamma debba per forza scegliere tra una e l’altra?

Mentre l’ostetrica, forte della sua preparazione riconosciuta dal punto di vista medico, rivendica la sua posizione, universalmente riconosciuta indispensabile, si occupa in primis del benessere e della nascita del neonato, la doula instaura con la gestante un rapporto confidenziale a tal punto da aiutarla a “nascere” come mamma.
In qualche modo, a me sembra che le due figure possano completarsi a vicenda e permettere alla donna che si appresta a partorire ad affrontare questa esperienza unica con maggiore consapevolezza e serenità.
La prima cosa che ho pensato, infatti, apprendendo dell’esistenza della doula, è stata: “Ma perché non esisteva quando ho partorito io?”. Sì perché, per quanto nove mesi siano lunghi e ci sia tempo per abituarsi all’idea di diventare mamma, alla fine non si è mai pronte, soprattutto perché non si sa a cosa si va incontro. E avere accanto una persona alla quale fare domande, chiedere aiuto, o anche solo fare due chiacchiere, può rappresentare la chiave per affrontare il parto nel modo migliore.

E allora, invece di litigare, perché non pensare al benessere di tutti ed ammettere che, sì, la doula potrebbe davvero rappresentare l’anello mancante di una catena che, appena il bimbo nasce, si spezza e lascia la neo mamma sola nella sua inesperienza?
Rispondendo a questa domanda si troverebbe la soluzione al problema.

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