Elimination Communication

Sembra una teoria strampalata e, invece, trova una sua base scientifica e addirittura diversi pediatri che l’avvallano. Abituare il bambino a rimanere senza pannolino e a fare la cacca e la pipì sul vasino è possibile sin dai primi giorni di vita.
Come? Attraverso quello che viene chiamato Elimination Communication, un metodo che punta all’attivazione di un canale di comunicazione empatica tra mamma e bambino grazie al quale la mamma sfrutta il suo istinto per trovare una connessione con i bisogni fisiologici del bebè. Un po’ come avviene per altri bisogni fisiologici quali potrebbero essere la fame, il sonno, il caldo e il freddo… Allo stesso modo, è possibile capire quando il bebè deve fare la cacca o la pipì e agevolarlo, educandolo, a fare i suoi bisogni da solo, in modo naturale, senza lasciarlo a contatto con le sue feci e la sua urina.
Così fanno in alcune zone dell’Africa, in India, in Cina.

Il bebé – non esiste un momento considerato ‘giusto’ per cominicare e ogni famiglia può scegliere di farlo quando più le è opportuno – viene lasciato senza pannolino o cambiato spesso e prima che faccia i suoi bisogni fatto sedere sul vasino (un po’ come avviene con i bambini più grandi). Incredibilmente, la maggior parte delle volte, le mamme che hanno provato hanno riscontrato da parte del piccolo una risposta positiva. Soprattutto per quanto riguarda la pipì, ma spesso anche la cacca.

Testo di riferimento per chi vuole sperimentare questo medoto è Senza Pannolino di Laurie Boucke, uno dei pochi libri pubblicato in Italia che tratta dell’argomento e spiega come l’EC (Elimination Communication, appunto), più che un metodo, sia uno strumento di comunicazione, un potentissimo mezzo attraverso il quale la mamma entra in relazione empatica con il figlio e capisce i suoi bisogni in modo totale, assecondandoli.
Quando si comincia a fare EC, infatti, la maggior parte dei genitori scopre che i neonati sembrano avere consapevolezza delle proprie necessità fisiologiche: sentono quando la loro vescica è piena e, proprio perché è piena, la svuotano; non ci sarebbe infatti alcun motivo per sforzarsi di trattenere la pipì. Come sanno quando hanno fame o quando hanno sonno o quando hanno freddo, così sanno quando devono fare la pipì e la cacca.

Ciò che davvero conta per chi decide di adottare questo approccio è la capacità di ascoltare i segnali che il neonato invia in continuazione al mondo esterno e anziché costringerli in un canale (quello del pannolino) lasciare che vengano espressi.
L’EC, infatti, parte dal presupposto che se fossero liberi di esprimersi, i bambini non sceglierebbero il pannolino – e di sentirsi bagnati o sporchi per diverso tempo -, ma preferirebbero liberarsi in modo più naturale, sorretti da mamma e papà e liberi di vivere una situazione più confertevole.
Ecco perché moltissimi neonati rispondono bene a questo metodo e si abituano in fretta a trovare il sistema per far comprendere a mamma e papà quello di cui hanno bisogno davvero e quando.

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