Feste di fino anno. E se i genitori non potessero partecipare?
Come comportarsi qualora si fosse impossibilitati a prendere parte alla tradizionale festa di fine anno scolastico? Cosa dire ai bambini? E' giusto sentirsi in colpa?

Come comportarsi qualora si fosse impossibilitati a prendere parte alla tradizionale festa di fine anno scolastico? Cosa dire ai bambini? E' giusto sentirsi in colpa?
Un classico della letteratura (e della filmografia) dell’infanzia: festa (o saggio) di fine anno scolastico, bambino che aspetta trepidante mamma e papà, genitori impossibilitati a partecipare, ferita profonda nel piccolo, capace di condizionare tutto il suo futuro.
E’ davvero così?
In parte sì. Per un bimbo la scuola è parte della sua quotidianità. Condiziona profondamente il suo vissuto. Impatta sul suo presente.
Le feste di fine anno scolastico rappresentano un’occasione per mettere tutto in comune (scuola, famiglia, amici, divertimento, impegno…) in un terreno neutrale: quello, appunto, di una palestra, un palcoscenico, un cortile.
Non c’è bambino al mondo che non desideri che mamma e papà lo vedano mentre recita, balla, canta, interpreta… E non c’è genitore che non soffra all’idea di perdersi la recita/festa/saggio del figlio.
Per gli uni e per gli altri, quello della riunione di fine anno è un modo per dimostrare e ricevere amore, far vedere quanto si è bravi, ottenere complimenti che vanno ad accrescere l’autostima e il senso di fiducia verso la famiglia.
Purtroppo, però, talvolta, mamma e papà sono costretti a dire no. Per ragioni lavorative, di salute, perché la data della festa si accavalla a quella di un altro bambino.
Come comportarsi, dunque?
Di seguito alcuni consigli e un piccolo suggerimento per gestire i sensi di colpa.
SENSI DI COLPA
Non occorre sentirsi in colpa. Il dispiacere per l’impossibilità a prendere parte alla festa sono umani e giustificati. Il senso di colpa potrebbe portarvi su cattive strade (per esempio, potreste sentirvi autorizzate a ‘comprare’ il bambino assecondandolo in tutto, comprandogli quello che chiede, dandogliele tutte vinte).
Non è questo quello di cui ha bisogno e non è così che lo renderete felice. I bambini soffrono di più degli adulti perché non comprendono tutte le motivazioni delle scelte che avvengono intorno a loro. Al contempo, però, hanno anche gli strumenti per comprendere davvero un genitore in buona fede che fa di tutto per esserci, in questa e in mille altre occasioni.
Non temete. Se davvero avrete sempre dato il tutto per tutto per far sentire amato vostro figlio, a prescindere dal tempo giornaliero che riuscirete a dedicargli, non sarà certo l’assenza di un giorno a compormmettere il suo sviluppo.
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