Gelato: alimento completo

UN CONO DI MINERALI, PROTEINE E VITAMINEÈ buono. Rinfrescante. Piace a grandi e piccini. Permette infinite combinazioni di gusti e sapori. E, soprattutto, è un alimento completo che, senza esagerare, può essere introdotto nella dieta dei bimbi e, perché no?, in quella della neomamme durante i mesi dell’allattamento con notevoli benefici per la salute e, strano a dirsi, anche per la linea.
Si tratta di un alimento versatile ricchissimo di nutrienti. In particolare, contiene:

  • Calcio: minerale indispensabile per lo sviluppo osseo. È presente nella quantità di 160 mg per 100 gr di gelato a base di latte e 40 mg nei gelati alla frutta.
  • Fosforo: stimola l’attività cerebrale e, nelle giuste proporzioni, facilita l’assimilazione del calcio. Inoltre, contribuisce a fornire energia alle cellule.
  • Vitamina A: aiuta la crescita e la divisione cellulare, contribuisce alla salute delle mucose e degli apparati respiratorio, digerente e urinario e determina il corretto funzionamento della vista.
  • Proteine: costituscono il fondamento di tutti i tessuti del corpo e sono complete di tutti gli aminoacidi, compresi quelli che l’organismo non riesce a produrre in modo autonomo e deve assimilare attraverso l’alimentazione. Le proteine del gelato, in particolare quelli a base di latte, sono ad alto contenuto biologico e per questo considerate ‘nobili’.

    UN GELATO PER PRANZO
    Purché non diventi un’abitudine e inserito in una dieta bilanciata, il gelato è un ottimo alternativa per i pranzi estivi. Una volta alla settimana, quindi, soprattutto per chi si trova al mare, sulla spiaggia o in montagna, offrire ai bambini al posto del solito panino imbottito, del piatto di pasta, della carne con contorno di verdure, del formaggio…, un coppetta di gelato è una soluzione al solito pasto. Ma occorre prendere in considerazione alcuni parametri. Innanzitutto, vanno distinte tre differenti categorie di gelato: con crema di latte, con oli vegetali, alla frutta.
    I primi sono tra i tre i più grassi e quelli che presentano una maggiore percentuale di proteine. Possono tranquillamente sostituire un pasto e sono particolarmente indicati per i bimbi che trascorrono molte ore all’aria aperta, che svolgono attività fisica o di studio. I gelati ottenuti con oli vegetali (utilizzati, generalmente, in sostituzione del latte) sono meno calorici e rappresentano un’ottima alternativa per coloro che soffrono di allergia o intolleranza al lattosio. I gelati alla frutta, invece, sono, ovviamente, i più magri, vantano una discreta presenza di vitamine, sono più ricchi di acqua e sali minerali e possono essere offerti, una volta ogni tanto, come dessert a fine pasto in sostituzione della frutta fresca o per merenda al posto di snack e dolciumi. I sorbetti sono particolari tipi di gelato alla frutta ottenuti attraverso la lavorazione di polpa di frutta, zucchero e acqua. Rinfrescanti e dissetanti, sono spesso serviti tra il primo e il secondo piatto di un pranzo/cena completi per favorire la digestione.
    Ci sono, poi, i gelati ‘allo yogurt’ con una percentuale di yogurt pari al 40% e i gelati ‘con lo yogurt’ dove questa percentuale si riduce al 20. Questi ultimi, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, sono piuttosto calorici in quanto la restante porzione di ingredienti è, spesso, costituita da panna che li rende molto più cremosi, più morbidi e soffici al palato, più dolci e decisamente più grassi. Il vero Frozen Yogurt, però, nato in America, è costituito da yogurt congelato e, quindi, frullato con frutta fresca e zucchero. È piuttosto asprigno e ha, più o meno, le stesse calorie di una coppetta di gelato alla frutta.

    INDUSTRIALI O ARTIGIANALI?
    Sia che venga prodotto in modo artigianale, sia che venga confezionato attraverso procedimenti industriali, il gelato deve, per legge, garantire l’adempimento di tutta una serie di norme igieniche e alimentari (per esempio, l’utilizzo in ogni caso, di ingredienti freschi e genuini) che dovrebbero renderlo, alla fine, un alimento assolutamente controllato e controllabile. Purtroppo, non sempre è così e se da una parte i gelati fatti artigianalmente subiscono un minor numero di controlli di garanzia sulla qualità, dall’altra, quelli industriali, sono spesso caratterizzati dalla presenza di additivi e conservanti.

  • Gelati artigianali: attenzione alle diciture sulle vaschette
    Controllare che un gelato artigianale lo sia veramente non è semplice. Spesso, infatti, i produttori aggiungono agli ingredienti base (latte, acqua, zucchero…) semilavorati e preparati industriali, talvolta anche additivi (emulsionanti, addensanti, stabilizzanti…) per migliorarne l’aspetto, la consistenza, il sapore, il colore… Per quanto riguarda, poi, i gelati alla frutta, questi dovrebbero contenerne, sotto forma di polpa o succo, almeno il 15% sul totale degli ingredienti (10% nei gusti all’arancia o al limone, 5% per i frutti con il guscio quali noci, nocciole, mandorle…). In questi casi si parla di ‘gelati al…’. Quando la percentuale di frutta presente è minore (o inesistente) sulla vaschetta dovrebbe esserci scritto ‘al gusto di…’ Da sapere, infine, che spesso, per rendere il colore del gelato più intenso, vengono utilizzati frutti e verdure diversi rispetto a quelli indicati: gli spinaci, per esempio, possono servire per rendere più brillante il verde del pistacchio, la carota per l’arancione del melone…
  • Troppi conservanti nei gelati industriali
    Indubbiamente, il controllo praticabile sui gelati a produzione industriale è maggiore rispetto a quello effettuato sui medesimi prodotti artigianali. Inoltre, tutte le aziende produttrici hanno l’obbligo di indicare sull’etichetta il tipo di ingredienti utilizzato (compresi additivi e conservanti), la data di produzione e quella di scadenza (attenzione alle confezioni singole vendute nei bar e nei ristoranti), i valori nutrizionali (questi ultimi ancora facoltativi e, quindi, non sempre presenti). Se, però, la presenza di additivi e conservanti è, per quanto riguarda i gelati artigianali, possibile ma non certa, per quanto concerne i prodotti confezionati essa è indubbia. Tra i maggiormente utilizzati, l’agar-agar (E 406), la gomma arabica (E 414) e l’alginato di propilenglicole (E 405). È necessario, poi, fare molta attenzione agli ingredienti indicati sulla confezione: il latte in polvere, infatti, spesso sostituisce il latte, i succhi di frutta aromatizzati la frutta vera e propria… Da scartare, infine, tutti quei prodotti che vengono confezionati facendo uso di margarina e oli vegetali idrogenati, particolarmente dannosi per la salute. Per concludere, da sapere che la maggiore presenza di aria nei gelati industriali li rende, a parità di volume rispetto a quelli artigianali, meno calorici.
    Con i bambini molto piccoli o che soffrono di particolari intolleranze alimentari (latte, uova, glutine…), meglio preferire i gelati industriali a quelli artigianali per il maggior controllo praticabile sugli ingredienti presenti. I gelati di soya, poi, sono particolarmente indicati per allergici e dislipidemici.

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