Gli asili più belli del mondo
A forma di gatto o di balena, realizzate solo con materiali riciclati o concepite come vere e proprie opere d'arte, frutto dello studio e del lavoro di equipe di esperti, architetti, designer, pedagogisti, operatori dell'infanzia... Ecco alcuni degli asili più belli del mondo.
L’asilo si sviluppa su due piani, illuminati a giorno dalle due grandi finestre della facciata che rappresentano gli occhi del gatto. Le zampe sono le ali laterali dell’edificio e la coda sul retro può essere utilizzata come scivolo per i giochi all’aperto. All’interno ci sono diverse aree gioco, la cucina, la sala da pranzo,il guardaroba e i servizi. Tutto è estremamente funzionale. Tutta la struttura è ecosostenibile, il tetto è un prato verde e gli spazi gioco sono tantissimi, sia dentro che fuori.
Opera dell’architetto Alejandro Muñoz Miranda il Centro Infantil Municipal in El Chaparral di Granada è un’opera d’arte a tutti gli effetti. Lo spazio si allarga e si comprime seguendo precisi giochi di luce, zone aperte e zone chiuse, mura e cielo. Corridoi, zone di passaggio, aule, servizi… creano un movimento costante che viene amplificato dalle diverse pendenze su cui la scuola è costruita. Vetro e cemento si alternano mettendo in comunicazione gli ambienti esterni e quelli interni. Colori accesi segnano le zone di gioco comune, i luoghi di passaggio, le aree comuni. Per le classi, invece, è stato scelto solo vetro trasparente che conferisce leggerezza e luminosità all’ambiente.
A Fujy, Ring around a tree è sostanzialmente un enorme cerchio a spirale che ruota intorno a un albero e collega questo spazio – adibito a area giochi, insegnamento delle lingue straniere e spazio di attesa per l’autobus – al corpo principale del Fujy Kindergarden. L’idea è quella che attraverso una serie di piani che si susseguono e una struttura che vista dal punto di vista di un bambino appare infinita, i piccoli possano mettere in atto meccanismi di apprendimento con il corpo. Tutti gli elementi funzionali, ringhiere, passamano…, sono sottilissimi, il pavimento interno è in legno, le pareti di vetro, il pavimento esterno coperto con tappetoni morbidi per attutire le eventuali cadute e tutto è pensato per assicurare totale libertà di movimento e azione. I bambini possono salire e scendere da ogni lato e sperimentare ogni tentativo di raggiungere la cima o la base. Un progetto didattico, insomma, prima ancora che architettonico.
E’ sicuramente l’Asilo Nido di Guastalla, costruito nel giro di tre anni sulle ceneri dei due asili nido – Rondine e Pollicino – distrutti in seguito al terremoto del 2012 che ha scosso l’Emilia Romagna, il nido italiano più bello, perfettamente in grado di gareggiare con altre strutture blasonate nel resto del mondo. Costato 3,2 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione, in parte con le donazioni ricevute in seguito al sisma e, per quasi metà della somma, dal Comune, la struttura, che non ha ancora un nome (saranno determinanti in questo senso le proposte fatte dai bambini che lo frequenteranno), ricorda la sagoma di una balena che rimanda, da un lato alla fiaba di Pinocchio, dall’altra al ventre materno. Realizzato dall’architetto Mario Cucinella interamente in legno e vetro secondo i principi dell’architettura sostenibile (l’acqua piovana serve per bagnare il giardino e alimentare i wc, mentre i pannelli fotovoltaici forniscono circa il 40% dell’energia necessaria per far funzionare la struttura), il nido ospita 120 bimbi dagli 0 ai 3 anni e si ispira ai principi di Reggio Children.
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