Gli esami non finiscono mai

In queste ultime settimane, sono state tante le famiglie coinvolte nell’aspettare il ritiro delle pagelle scolastiche dei propri figli, tante altre famiglie invece sono state chiamate a partecipare, a seconda dell’età del proprio figlio/a, agli esami finali di un ciclo scolastico: sia esso di scuola primaria, che secondaria inferiore o superiore.
Certamente i genitori di un bambino/a di dieci anni si saranno sentiti più coinvolti, dal figlio stesso, nel partecipare al primo “vero scoglio” che la vita scolastica richiede.
I ragazzi di tredici e quelli di diciotto anni, impegnati in altrettanti esami, avranno richiesto meno il coinvolgimento e la presenza genitoriale, ma maggiormente quella dei propri coetanei, con i quali nella pre-adolescenza o adolescenza si creano legami forti: sia nei momenti di difficoltà, di dubbio, di ansia, di tristezza, di delusione, di sconfitta; sia in quelli di grande entusiasmo per un successo raggiunto, per una passione sbocciata, per una gioia imprevista e vulcanica come si vive tutto a quest’età.

Gli esami, fosse anche una pagella, sono per tutti i gradi scolastici e per tutti i soggetti coinvolti, più o meno direttamente, momento di ansia proprio perché la scuola, come poi il lavoro, rappresentano elementi cardine della vita di ciascuno individuo.
La scuola con le sue verifiche, le sue prove, i suoi esami si configura come “il passaggio di una soglia”, oltre il quale si continuerà, con modalità diverse, a scontrarsi o a incontrare, qualsiasi itinerario o cammino si deciderà di intraprendere, l’elemento della “prova”.
La prova, l’esame, il test sono modi diversi per riproporre uno stesso elemento. La prova sarà quella che lo studente dovrà superare, se vorrà passare al successivo ciclo scolastico, l’esame sarà quello del maturando che vorrà raggiungere il traguardo della così tanto temuta, ma sognata maturità, il test sarà quello che dovrà necessariamente superare il giovane che vorrà accedere ad una precisa facoltà universitaria; esami saranno tutti quelli che qualsiasi iscritto ad una facoltà universitaria dovrà superare per potersi laureare.

I problemi che si incontrano per la prima volta nell’infanzia, non vengono qui incontrati e superati una volta per tutte, ma iniziano proprio a partire dall’infanzia e da lì a far parte dell’intero panorama esistenziale di ciascuno. Un’altra prova importante sarà l’ingresso nel mondo lavorativo con tutti i suoi corollari: colloqui, test di idoneità, responsabilità da assumersi; soprattutto oggi dove l’ingresso non avviene una volta per sempre; ma è caratterizzato da rientri in formazione, corsi di aggiornamento, mobilità e flessibilità interne.
Oggi, più che in passato, questa condizione non solo si attraversa per qualche anno, ma si abita quasi per tutto il percorso lavorativo. Un’altra prova importante sarà quella dell’affrontare quotidianamente la vita come coppia e poi come famiglia quindi come genitori. Le prove che dovranno affrontare i genitori saranno molteplici e avranno un’ampia gamma di toni e di sfumature.

E quando si potrebbe pensare che gli esami siano terminati, ci si troverà ad affrontare esami e prove ben più impegnative: il distacco dai figli ormai divenuti grandi, l’accettazione della perdita di una persona cara o del proprio coniuge con il quale si è condiviso una vita intera o la personale lotta con una malattia difficile o con una solitudine dell’età avanzata

Per scrivere o contattare la dottoressa Chiara Corte Rappis è possibile scrivere all’indirizzo chiara.corterappisATyahoo.it oppure telefonare al numero 349-7898300. Per maggiori informazioni, è possibile anche consultare il sito www.spazioeterotopico.it

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