Gli oggetti d'amore del bambino

L’osservazione dell’uso che i bambini fanno di copertine, peluche o bambolotti, i cosiddetti oggetti d’amore, e la conoscenza delle caratteristiche che consentono all’oggetto di assumere un valore significativo agli occhi del bambino, ha permesso di comprendere meglio il modo particolare attraverso cui ogni bimbo realizza il proprio percorso di autonomizzazione e di scoperta del mondo.

Secondo un famoso psicoanalista, Donald Winnicott, questi oggetti assumono un mentale che aiuta i bambini nel passaggio (transizione) dallo stato di dipendenza genitoriale a uno stadio di maggiore autonomia, in cui la figura materna viene simbolizzata. L’oggetto assume, quindi, per il bambino un significato specifico che ha una funzione cognitiva e affettiva per la sua crescita psicologica.
Il neonato nelle prime fasi della sua vita è, infatti, strettamente dipendente dalla madre e legato a lei da una relazione reciproca: alla richiesta del piccolo corrisponde la risposta materna. In questo rapporto, il neonato si illude di essere un tutt’uno con la sua mamma e di governare e controllare gli eventi e la realtà che lo circonda. Presto, però, si rende conto che la mamma non è sempre a disposizione, pronta a soddisfare qualsiasi suo bisogno, e viene costretto a vivere l’attesa ed il sentimento di frustrazione ad esso connesso. Il bambino, quindi, scopre di essere un individuo separato e diverso dalla mamma e inizia a conoscere la differenza tra il proprio mondo interno e la realtà esterna, che prescinde dalla sua volontà.

Per vincere questo senso di solitudine e di perdita spesso il bambino trova rifugio nell’immaginazione, attribuendo a un oggetto specifico il valore simbolico di ‘sostituto della madre’. L’oggetto rappresenta, quindi, la sicurezza della presenza materna e aiuta il bambino ad affrontare, in modo più sereno, il distacco dai genitori. Nel modo in cui il piccolo si relaziona con i propri oggetti d’amore, si possono individuare degli aspetti in comune; il bambino tratta con affetto e cura il proprio oggetto, non è disposto a sostituirlo con un altro gioco e, cosa fondamentale, gli attribuisce una propria vitalità.

Per il piccolo, infatti, l’oggetto transizionale è in grado di fornirgli affetto e calore e di avere una vita propria; sono proprio queste caratteristiche a renderlo speciale agli occhi del bambino, in quanto è proprio grazie a queste che l’oggetto può sostituire la propria mamma.
La scelta dell’oggetto prediletto non è casuale ma coinvolge e appaga tutti i sensi; il tatto, l’odore e le caratteristiche visive dell’oggetto, infatti, occupano un ruolo centrale nella scelta e nel mantenimento della relazione con esso. Per i più piccoli, in particolare, l’aspetto peculiare del loro oggetto d’amore è l’odore; nel coccolare la loro copertina o il loro orsetto, i bambini riassaporano il “ profumo” della loro casa.

Insieme ai peluches, bambole e bambolotti sono i giocattoli più usati dai bambini sotto i 6 anni e occupano un posto privilegiato nel gioco di immaginazione e di ruolo; in particolare, giocando con la bambola, il bambino replica quei gesti, osservati dalla propria mamma, tipici dell’accudimento.

Un uso , dunque, corretto dell’oggetto transizionale’ consente al bambino di simbolizzare, vivere e rielaborare le emozioni e le frustrazioni connesse alla relazione genitoriale e al momento della separazione. È necessario, quindi, che i genitori comprendano il significato assunto da questi oggetti, rispettando la relazione d’amore tra essi ed il proprio bambino, senza sottovalutarne il valore simbolico.

Per maggiori informazioni:
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Amedeo d’Aosta 6 – Milano
info@pollicinoonlus.it
www.pollicinoonlus.it
Numero Verde: 800.644.622

Categorie:

Acquaticità viaggi giochi
Allergie malattie infantili
Età Prescolare
Neonato

Cosa ne pensi

;