Grembiule sì. Grembiule no

Grembiule sì. Grembiule no. Ammazza l’individualità dei bambini. Li rende tutti uguali eliminando le differenze. Il dibattito non è nuovo e periodicamente sembra riaccendere le discussioni tra le mamme, tra coloro che lo vorrebbero eliminare per sempre e quelle che, al contrario, lo ritengono indispensabile.
È proprio partendo dal recente post di una mamma che decidiamo di aprire qui la questione, allargando il dibattito tra i nostri utenti. Lei scrive sulla sua bacheca di Facebook:
Apro un dibattito rivolto alla mamme di bimbi in età scolare. Io sto lottando con il grembiule e con quello che simboleggia. Stiamo insegnando ai nostri figli a essere individui, singoli e unici e a non fare parte di una massa. C’è l’elogio dell’individualità, della convivenza con le diversità, all’accettazione di sè per come si è indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali in cui si vive… Ai nostri bimbi mettiamo il grembiule per coprire le eventuali gelosie che possono nascere da una differenza di abbigliamento. Dico abbigliamento. Come se la cosa fosse importante e così impossibile da gestire… Invece di far passare il messaggio che, comunque, la diversità fa parte della vita, nel bene e nel male, copriamo tutto, nascondiamo, non insegniamo loro la gestione anche delle piccole cose. Mi sembra così incoerente e datato…
Il post ha dato il là a decine di considerazioni, aprendo un dibattito che dalla questione specifica si è allargato su quella che è la visione delle mamme di oggi della società, della scuola, dei bambini all’interno della scuola e del ruolo educativo delle famiglie.
Vediamo in sintesi i perché delle due scuole di pensiero.

A SOSTEGNO DEL GREMBIULE
L’aspetto pratico: il grembiule è comodo, si lava facilmente e impedisce ai bambini di macchiare, sporcare, strappare abiti e abitini spesso costosi.
L’aspetto sociale: il grembiule rende i bambini tutti uguali. Con un grembiule addosso vengono meno le differenze sociali tra un bambino e l’altro, gli abiti firmati vengono coperti e, al contempo, vengono coperti luoghi, brand, mode del momento…. Il grembiule, inoltre, facilita la vita ai bimbi che hanno minori possibilità economiche, togliendo loro l’esigenza di dover giustificare eventuali toppe, vestiti lisi, vecchi pantaloni o camicie…
L’aspetto educativo: il grembiule è un simbolo. Indossare il grembiule significa sottostare alle regole della scuola. Che non è il parco o la casa, ma appunto la scuola. Un luogo determinato e confinato con un ruolo preciso, educativo, formativo, con cui il bambino deve imparare a rapportarsi. A scuola il piccolo impara quelle che sono le norme che, poi, ritroverà da adulto, sul posto di lavoro, banalmente. Norme da rispettare anche se non piacciono.

A SFAVORE DEL GREMBIULE
L’aspetto pratico: il grembiule ha un costo che non tutte le famiglie possono sostenere. Spendere 10/15/20€ per un grembiule che può essere utilizzato solo a scuola, considerando che di grembiuli ne occorrono almeno due, è assurdo. Per il problema macchie, strappi… sarebbe sufficiente acquistare capi d’abbigliamento poco costosi che possano, però, essere utilizzati anche al di fuori dell’ambiente scolastico.
L’aspetto sociale: ai bambini andrebbe insegnato che l’abito non fa il monaco. Che i compagni vanno giudicati per quello che sono e non per quello che indossano. Che ciascuno di noi è un individuo singolo, diverso dall’altro. Permettere ai bambini (e alle loro mamme) di esprimere la loro creatività è doveroso, li fortifica, li aiuta a crescere. Il grembiule mette seriamente in crisi il concetto di autoaffermazione, capacità di far valere se stessi, presentandosi per quello che si è, con la propria piccola personalità in formazione.
L’aspetto educativo: la scuola non è l’esercito. Non può e non deve imporre delle divise. Divise che, oltretutto, non eliminano neppure le distanze sociali, dal momento che il figlio dei ricchi indosserà sempre un grembiule costoso e quello dei poveri sempre un grembiule economico.

Categorie:

Età Prescolare
Età Scolare
Nido scuola
Scuola

Cosa ne pensi

;