Homeschooling: boom di adesioni

La DAD un fallimento? Non per tutti se è vero che, come segnalato nei giorni scorsi da diversi quotidiani, nel 2021 il numero di famiglie che hanno optato per l’homeschooling come sistema edicativo per i propri figli è triplicato. Sono 15.000, infatti, gli studenti che quest’anno studieranno a casa, seguiti da tutori, educatori o dai genitori stessi. Tra questi, la maggior parte sono bambini, in particolare della prima classe della scuola primaria. Si parla di oltre 10.000 piccoli scolari (lo scorso anno erano stati poco più di 2900) concentrati soprattutto nella Regione Lombardia, in Lazio e in Sicilia, le tre regioni in cui è più attivo il fenomeno.

Perché una scelta così estrema?
Le ragioni sono molteplici. Ma alla base l’esigenza di una scuola diversa, più libera e che sia davvero a misura di bambino. Capace di offrire allo scolaro/studente un’alternativa allo studio e al metodo imposti dal Ministero.
Chi lo desidera, ma non è obbligatorio a meno che non si desideri rientrare nel sistema scolastico nazionale, può sostenere un esame al termine di ogni anno che attesi il livello di competenze. La maggior parte, però, soprattutto alla Scuola Primaria, preferiscono non farlo.
I genitori che optano per l’homeschooling, infatti, non necessariamente seguono le regole e i tempi della scuola italiana. L’approccio, nella maggior parte dei casi, è totalmente diverso e punta alla multidisciplinalità, al rispetto dei bisogni dello scolaro (ecco perché, tra i bambini educati a casa, molti non imparano a leggere a sei anni ma arrivano anche fino a 8/9 senza aver aperto un libro).
L’idea di partenza è che i bimbi non siano tutti uguali, che possano manifestare interessi diversi, che non sia contenitori vuoti da riempire sempre nello stesso modo.
Per quanto riguarda la didattica, che però viene proposta in modo molto fluido, c’è chi si rivolge a uno o più tutori, chi si appoggia a una rete di amici e parenti, chi opta per un apprendimento day by day naturale.

I vantaggi, secondo quanto dicono i sostenitori di questo sistema, sarebbero molteplici:
maggiore autostima del bambino; capacità di rispondere in modo puntuale ai suoi reali interessi e bisogni; multidisciplinarità a 360° (non esistendo materie di studio, tutto diventa materia di studio, compresi i fumetti, i videogiochi, la danza classica, la tecnologia….)

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