I primi dentini

I dentini da latte (detti anche decidui) sono in tutto 20 (4 incisivi, 2 canini e 4 molari per arcata dentaria) e sono già presenti nel neonato sotto alle gengive.
Non esiste un calendario preciso, ogni bambino è una storia a sè,  alcuni bimbi nascono già provvisti di un dentino; per altri, invece, occorre aspettare anche fino al compimento dell’anno, se non oltre, anche se, parlando in generale, il primo dentino dovrebbe fare la sua comparsa tra il sesto e il settimo mese.
Di conseguenza, un certo ritardo nella dentizione non dovrebbe preoccupare più di tanto a meno che questo non dovesse protrarsi oltre il 14° mese. In tal caso occorre fissare un appuntamento dal dentista per stabile quali potrebbero esserne le cause (il più delle volte queste sono dipendono da fattori genetici).

Se i tempi di comparsa sono, però, variabili, di solito, non lo è l’ordine con cui i decidui spuntano. Si potrebbe, quindi, dire che:

  • gli incisivi centrali inferiori compaiono tra il 6° e l’8° mese e sono i primi a spuntare
  • arrivano, poi, gli incisivi centrali superiori, tra il 7° e il 9° mese
  • è la volta, quindi, degli incisivi laterali superiori (8° – 10° mese) e degli incisivi laterali inferiori (10° – 12° mese)
  • fanno seguito i primi molari (12° – 18° mese)
  • i canini (18° – 24° mese)
  • e i secondi molari (24° – 30° mese).
    I denti permanenti, di solito, non spuntano prima dei 6-7 anni. Ma anche in questo caso, ogni bambino ha i suoi tempi e non occorre allarmarsi se ciò dovesse verificarsi prima o dopo.

    PICCOLI DISTURBI
    La comparsa dei primi dentini è spesso accompagnata da una serie di disturbi abbastanza tipici che potrebbero creare malessere e disagio nel bambino rendendolo insofferente, inquieto, inappetente. Si tratta di fastidi passeggeri che se ne vanno senza lasciare traccia. Non occorre rivolgersi a un medico: basterà capire la natura del disturbo e adottare semplici mezzi per alleviare il fastidio del piccolo:

  • le gengive si gonfiano e si infiammano a causa della spinta del dentino. Per alleviare il dolore si può ricorrere a impacchi di malva oppure a massaggi sulla gengiva con creme e balsami specifici.
  • Aumenta la salivazione come arma di difesa contro la sensazione di dolore provocata dal rigonfiamento della gengiva. Questo potrebbe causare irritazioni cutanee e arrossamenti dovuti al fatto che il bambino si tocca il viso con le manine bagnate di saliva. Sarà sufficiente asciugargli spesso le mani e la bocca con un panno pulito o con una spugnetta morbida.
  • Il piccolo non vuole mangiare e sembra inappetente. Non forzatelo a finire tutta la pappa. Viziatelo un po’ offrendogli cibi cremosi e morbidi ed evitate i piatti troppo caldi che acuiscono il dolore. Durante il giorno, poi, date al bambino qualcosa da mordicchiare (giocattoli in gomma, il succhiotto, sonagli…) evitando, però, di offrirgli il ciuccio imbevuto con zucchero o miele. Questa cattiva abitudine, infatti, è spesso la vera responsabile di episodi di carie in bimbi molto piccoli.
  • Il sonno tarda ad arrivare a causa del dolore. Questo potrebbe causare irrequietezza e nervosismo nel bambino durante il giorno. Sconsigliata la somministrazione di farmaci. Meglio, invece, optare per un buon massaggio alle gengive prima di mettere a nanna il bebè, coccolandolo fino a quando non si addormenta. Il fastidio causato dalla dentizione, infatti, non dura più di qualche giorno dopodiché il piccino ricomincerà a dormire beatamente come prima.

    PER UNA BUONA DENTIZIONE

  • Evitate di protrarre l’uso del ciuccio oltre il 2° anno di vita del bambino.
  • Abituate il bambino a lavarsi i denti sin da piccolo, usando lo spazzolino e il dentifricio all’inizio come se fossero giocattoli.
  • Fissate la prima visita dal dentista intorno ai 3 anni. E poi, per un controllo, una volta ogni anno.
  • La somministrazione di pastiglie di fluoro non è sempre necessaria. Il consiglio, quindi, è quello di rivolgersi al proprio medico di fiducia per stabilire la giusta terapia ed, eventualmente, decidere per la fluoroprofilassi.
  • Controllate l’alimentazione del bambino riducendo l’apporto di zuccheri e aumentando l’introito di calcio, in particolare nei mesi successivi allo svezzamento.

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