Il corpo si trasforma
Mese per mese, tutti i cambiamenti che subisce il corpo della donna durante la gravidanza.

Mese per mese, tutti i cambiamenti che subisce il corpo della donna durante la gravidanza.
La gravidanza è un lungo percorso scandito da tappe, 40-41 settimane normalmente, durante le quali la donna perde la sua esclusiva condizione di figlia per diventare mamma e il bambino da nulla, idea, progetto, desiderio, caso…, diventa bambino. È un cammino magico a cui nessuna spiegazione scientifica può togliere il fascino e il mistero che lo accompagnano.
Tecnicamente, si comincia a parlare di gravidanza già a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione, prima ancora che l’ovulo venga fecondato: è, infatti, a partire da questa data che viene stabilita, durante la prima visita ginecologica, quella presunta in cui il bimbo dovrebbe venire al mondo. In genere, da questo primo giorno, vengono calcolate una media di 40 settimane che possono diventare 41 o 42, soprattutto nelle primipare (un ritardo di 14 giorni per le mamme al primo figlio è, infatti, un fatto assolutamente normale e piuttosto frequente).
IL PRIMO TRIMESTRE
Come dicevamo sopra, la gravidanza inizia già a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. È, però, solo due settimane dopo circa l’inizio del ciclo che l’ovulo è fertile e può essere fecondato dallo spermatozoo, il più forte e veloce dei 10.000 che sono riusciti a risalire nelle tube. Già qualche ora dopo la fecondazione, il sesso del nascituro è stabilito e la donna può dirsi veramente incinta. Da questo momento, anche se la futura mamma non è assolutamente al corrente, inizia il suo lungo cammino verso la maternità. Già nel primo mese, possono cominciare ad avvertirsi alcuni segnali tipici della gravidanza e dei cambiamenti che la donna sarà chiamata a vivere: tra questi, alterazione del gusto, fastidio verso certi odori, eccessiva salivazione, nausea, maggiore sensibilità al seno, stanchezza, sono tra i più diffusi. Già una decina di giorni dopo l’avvenuta fecondazione, è possibile sapere se si è incinta o meno grazie ai test che misurano l’ormone HCG. Eventuali perdite ematiche in questo periodo non vanno scambiate per mestruazioni essendo, in realtà, causate dagli ormoni. Il peso corporeo dovrebbe aumentare, nell’arco dei tre mesi, dai 7 etti ai 2 chili a seconda di quanto le nausee abbiano inciso su questo primo periodo di gravidanza.
Per quanto riguarda, invece, l’embrione, alla fine del primo mese, ossia quando ha due settimane di vita, misura circa 5 mm e il suo cuore comincia a battere. Nel corso dei giorni successivi, inizieranno a formarsi l’intestino, i polmoni, il sistema nervoso, la spina dorsale e il cervello (è questo il momento in cui è possibile prendere precauzioni per evitare la formazione della cosiddetta spina bifida); 4 minuscole protuberanze si trasformeranno in braccia e gambe e leggere ombre diventeranno gli occhi e il naso. Alla fine della nona settimana, le dita di mani e piedi sono già perfettamente visibili e, se si tratta di maschietto, sono presenti i testicoli. Dalla dodicesima settimana in poi, non si parlerà più di embrione, ma di feto.
SECONDO TRIMESTRE
A partire dal secondo trimestre la gravidanza “si normalizza”. Il rischio di aborto si riduce notevolmente così come il pericolo di malformazioni, le nausee scompaiono quasi completamente, il corpo della donna si arrotonda e si prepara, giorno dopo giorno, al parto, si forma la placenta (a partire dalla fine del terzo mese) che collega la mamma al bambino. Il peso dovrebbe aumentare in questo periodo di circa 1,5 kg al mese.
Per quanto riguarda il feto, i suoi organi sono ormai formati anche se non completamente sviluppati e il suo compito, da questo momento in avanti, è esclusivamente quello di crescere. A partire dalla dodicesima settimana di gestazione, poi, grazie a un sistema nervoso sempre più complesso, è anche in grado di percepire le “carezze” della mamma comunicando con lei con movimenti sempre più percettibili (dalla diciottesima settimana dovrebbero manifestarsi chiaramente), può inghiottire e succhiarsi il dito e piegare le articolazioni delle gambe e delle braccia (dalla quattordicesima settimana). Sente i suoni e i rumori che provengono dal mondo esterno e, dalla ventesima settimana, comincia a seguire la sua personale strada di crescita dettata da quello che è il patrimonio genetico che ha ereditato (fino a quel momento lo sviluppo del feto è uguale per tutti i bambini). Le impronte digitali sono perfettamente disegnate. Durante la seconda ecografia, detta anche morfologica, che viene normalmente fissata tra la diciannovesima e la ventiduesima settimana, i genitori che lo desiderano possono conoscere il sesso del loro bebè.
TERZO TRIMESTRE
Con la ventottesima settimana di gravidanza si entra nell’ultimo trimestre di gestazione. Il pancione è ormai chiaramente evidente, il seno ingrossato, il respiro affannoso, stanchezza e senso di pesantezza sono spesso all’ordine del giorno e le attività più semplici (salire le scale, stirare, persino dormire) possono diventare difficoltose. Talvolta, si possono verificare fuoriuscite di colostro dal seno. Significa che gli ormoni funzionano correttamente. È questo il momento di cominciare a pensare al parto e al futuro del bambino. Generalmente in questi ultimi mesi si prepara la cameretta del piccolo e il suo corredino e si cominciano a frequentare i corsi pre-parto, utili per arrivare preparati al momento del travaglio. Alla fine della gestazione l’aumento di peso non dovrebbe superare i 12 kg.
Per quanto riguarda il feto, si può dire che ormai sia completamente formato. È molto sensibile agli stimoli sensoriali (udito, vista e gusto) ed è in grado di distinguere i colori all’interno della placenta e il buio dalla luce. Si muove parecchio, trascorre gran parte del suo tempo dormendo e cresce considerevolmente di peso. Dopo la trentesima settimana dovrebbe aver superato il chilo, dalla trentaseiesima in poi i 2 chili e mezzo. Da questo momento, se dovesse venire al mondo, sarebbe perfettamente autonomo e in grado di cavarsela da solo senza ausilio delle macchine, solo un po’ sottopeso rispetto agli altri bambini. Dopo la trentasettesima settimana, infatti, il suo peso aumenta di 30 gr al giorno. Molti neonati cominciano a girarsi già dalla fine del settimo mese, alcuni lo fanno solo al momento del parto, soprattutto nelle pluripare. La posizione del piccolo, comunque, influenzerà notevolmente il tipo di parto da effettuare.
TRAVAGLIO E PARTO
Normalmente il momento del parto si verifica tra la trentanovesima e la quarantunesima settimana ma non è raro che si abbia un ritardo di quattordici giorni in più o in meno rispetto alla data prevista, in particolare in presenza di primo figlio.
L’inizio della dilatazione dell’utero coincide con la perdita del tappo del muco. Ci possono, però, volere ancora altre tre settimane prima che il piccino venga alla luce. Nelle prime fasi le contrazioni sono distanziate tra loro nel tempo e piuttosto irregolari. È necessario annotare ogni quanto si presentano su un quadernetto e informarne il proprio medico. Non è, comunque, il caso all’inizio di preoccuparsi e tra una contrazione e l’altra è possibile completare gli ultimi preparativi (preparare la valigia per sé e il piccino, telefonare ai parenti che devono essere avvisati…) cercando di rilassarsi quanto più possibile. Il travaglio vero e proprio, che ha una durata variabile da donna a donna, inizia quando le contrazioni sono ravvicinate tra loro e regolari (ogni 5 minuti circa). È questo il momento di correre in ospedale in attesa della rottura delle acqua, che talvolta si verifica solo al momento del parto, e la dilatazione totale dell’utero.
Cosa ne pensi