Il morbillo uccide più bambini dell’AIDS

È di qualche settimana fa (18 febbraio 2015) la notizia che nella civilissima Germania, a Berlino, un bambino di 18 mesi è morto per le complicazione avute a causa del morbillo, una malattia esantematica tipica dell’infanzia che si potrebbe prevenire facilmente con la vaccinazione, consigliata in Italia (non è obbligatoria) a partire dal 12° mese. Secondo i dati rilasciati dal Ministero della Salute tedesca, i casi di morbillo dall’inizio dell’anno sarebbero 574, una vera e propria epidemia che rientra perfettamente nelle statistiche di quanto emerso dalle recenti ricerche secondo le quali nel 2013 il morbillo avrebbe ucciso ben 82 mila persone, molte delle quali bambini (fonte la prestigiosa rivista Lancet, considerata una delle cinque principali pubblicazioni in ambito medico-scientifico).
Il dato è allarmante e ha fato scoppiare una vera e propria polemica che vede schierati da una parte i detrattori della vaccinazione secondo i quali il vaccino del morbillo sarebbe responsabile dell’autismo e i sostenitori, in pratica quasi tutta la comunità scientifica internazionale, secondo i quali il preoccupante ritorno del morbillo tra le malattie dell’infanzia metterebbe in serio pericolo la salute dei più piccoli e di quanti, per motivi vari, non hanno ricevuto e non possono ricevere il vaccino.

IL MORBILLO: COS’É, QUALI LE COMPLICANZE
Il morbillo è una malattia esantematica molto contagiosa causata da un virus che si trasmette da persona a persona. Inizia con febbre piuttosto alta, seguita da tosse, raffreddore e congiuntivite. Otite media, laringite, diarrea e polmonite (il 5% dei colpiti) sono tra le complicazioni meno gravi e comuni a cui può dare luogo. Nei casi più gravi, invece, (10 ogni 10mila) si assiste alla comparsa di encefalite post morbillosa che è una gravissima infezione del cervello che può portare alla morte (soprattutto nei bambini molto piccoli e nelle persone immunodepresse) o a danni cerebrali permanenti.
Si tratta, quindi, di una malattia da non sottovalutare e i cui esiti possono essere fatali.

IL VACCINO
Il vaccino, che in Italia è gratuito e fortemente consigliato per i bambini dai 12 ai 15 mesi, consiste nella somministrazione di virus vivi attenuati e in concomitanza con quello della rosolia e della parotite (MPR). Eventualmente, su consiglio del proprio pediatra, è possibile ottenere in un’unica soluzione anche il vaccino contro la varicella (MPRV).
Il secondo richiamo, che garantisce una copertura pari al 99%, viene generalmente somministrato tra i 4 e i 6 anni. L’immunità è permanente.
Gli effetti collaterali della vaccinazione che si manifestano, generalmente, da 5 a 12 giorni dopo e che interessano comunque solo il 20% dei vaccinati, sono di entità lieve – dolore, arrossamento cutaneo nella zona della puntura, episodi febbrili lievi o moderati, rash moderato, ingrossamento dei linfonodi. In casi rarissimi (3 su 10mila) si assiste a una riduzione del numero di piastrine con conseguente perdita di sangue.
Si tratta, comunque, di effetti assolutamente controllabili e circoscrivibili che non mettono a rischio la salute del bambino.

VACCINO CONTRO MORBILLO E AUTISMO
La cattiva fama del vaccino contro il morbillo è dovuta a uno studio, poi smentito, condotto da un medico britannico – il dottor Andrew Wakefield, ora radiato dal Royal College of Physicians – che ha aperto una disputa scientifica durata 12 anni e che si è conclusa con il ritiro, da parte dello stesso medico, del suo studio e delle conclusioni a cui questo portava.
Non solo, infatti, queste sarebbe infondate e non basate su alcuna prova scientificamente attendibile e valida se non la correlazione temporale tra la comparsa della patologia e la somministrazione del vaccino, ma sarebbero il frutto di una manipolazione dettata principalmente da interessi economici che hanno portato il medico in questione ad arricchirsi sulle spalle dei pazienti seguiti.

Nonostante i fatti siano, però, ora stati accertati e lo stesso medico si sia dichiarato colpevole, il movimento anti vaccinale ha continuato a operare in Italia e nel mondo causando un drastico calo nella vaccinazione che ha portato alle conseguenze di cui ora si raccolgono i frutti, con intere comunità falciate dal virus e bambini molto piccoli vittime di una malattia che facilmente potrebbe, nel 2015, essere controllata e debellata per sempre.

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