Il wifi fa male?

Sebbene in merito non esistano studi certi e i pareri degli esperti siano contrastanti, è sicuro che l’OMS ha inserito i campi elettromagnetici nella lista delle potenziali sostanze cancerogene al pari del cloroformio, dei pesticidi e dei vapori della benzina, classificandoli come 2B per la loro potenziale pericolosità.
D’altra parte, l’esposizione alle onde elettromagnetiche nella società di oggi è costante e continua. Tutti possiedono un cellulare, un tablet, un computer. In qualunque ambiente è possibile essere circondati da apparecchiature “connesse” e, quindi, in grado di creare campi elettromagnetici intorno a sé.
Pensare di “tenersi al riparo” o “tenere al riparo i bambini” è impossibile.
Si possono, però, prendere alcune precauzioni, soprattutto con i bambini più piccoli, maggiormente esposti al rischio di assorbire le onde.

  • Dal momento che il feto è, tra tutti, il più vulnerabile e a rischio di assorbimento, le future mamme dovrebbe evitare di esporsi eccessivamente ai campi elettromagnetici (per esempio, non appoggiando il cellulare sulla pancia o intorno alla pancia, evitando di dormire lasciando accessi device elettronici, non lavorando con il computer sulle gambe….)
  • Non parlare al telefono o chattare mentre si allatta.
  • Poiché è possibile scegliere, evitare di acquistare giocattoli che sfruttano il wifi per funzionare. Almeno finché i bambini sono molto piccoli.
  • Evitare di dare a un bambino in modo stabile il cellulare prima che abbia compiuto 10 anni. Non che cambi qualcosa, ma è auspicabile che almeno i primi 10 anni della sua vita possa passarli senza essere lui stesso dispensatore di onde elettromagnetiche.
  • Spegnere sempre tutti i dispositivi mentre si dorme ed evitare di far addormentare i bambini accanto a cellulari accessi.

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