Immuni cambia faccia dopo le polemiche di sessismo

Non c’è pace per Immuni, l’app del Minstero che dovrebbe servire a contenere i contagi tracciando i positivi al Covid 19: dopo le polemiche relative alla conservazione dei dati e al loro utilizzo, dopo lo scetticismo espresso da alcuni medici in merito alla sua utilità, è arrivata anche l’accusa di sessismo e di proporre un’immagine della famiglia (e della donna) stereotipata e non corrispondente alla realtà.
Nella prima release, infatti, visti all’interno delle loro abitazioni, apparivano un uomo di blu vestito intento a lavorare a un computer (un Mac, per essere davvero precisi) e una donna piuttosto grassa con una maglia rossa occupata a cullare un bimbo appena nato.
Un’immagine obsoleta – e, ovviamente, ampiamente criticata – in cui la donna viene disegnata per quello che molti sono convinti sia o debba essere: una sfornatrice di bambini pronta a rinunciare a tutto pur di prendersene cura.

Come è giusto che sia, le polemiche non sono mancate, sui social e anche tra i politici.
Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità, è intervenuta nel dibattito chiedendo un immediato cambiamento della grafica in modo che fosse in linea con quella che è la reale situazione italiana.
Allo stesso modo era intervenuta nel dibattito l’ex deputata Anna Paola Concia che così si era espressa:
Questa immagine fuori dal tempo e dalla storia deve essere cambiata. Ho scritto deve, sì. Perché lo dovete alle donne italiane che non meritano tutto questo‘; mentre Enrico Letta dal suo profilo Twitter aveva commentato:
Sulla #immuniApp peggio dell’immagine stereotipata (donna col bambino e uomo al lavoro) ci sono i commenti. Tanti, troppi, che la giustificano e si scandalizzano per lo scandalo.’

Così, tempo qualche giorno e l’app è stata ridisegnata. Adesso appare un uomo in maglione verde con un bambino in braccio e una donna con una canottiera arancione che lavora al computer.

Una toppa che, però, purtroppo non cambia l’idea che questo Paese di fatto ha della famiglia italiana e che non cancella i tanti commenti a sostegno della prima immagine arrivati sui social anche da parte di moltissime donne e madri che si riconoscono in quel modello.

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