In aereo

Innanzitutto, un mito da sfatare: l’aeroplano non ha particolari controindicazioni neppure per i bimbi più piccoli, anche se sarebbe meglio aspettare almeno fino al sesto mese prima di progettare un lungo spostamento con l’aereo, più che altro per questioni organizzative.
Se il viaggio è breve, invece, nessun problema: i neonati dormiranno tranquilli nel loro seggiolino e i bambini più grandi si godranno il loro viaggio a bordo di un un mezzo ancora capace di impressionarli e suscitare la loro ammirazione.

I problemi più ricorrenti cui si va incontro viaggiando ad alta quota sono, per lo più, legati alla noia: dopo molte ore seduti, infatti, i bimbi cominciano a scalpitare e, poiché a bordo lo spazio è relativamente ristretto, sarebbe bene organizzarsi in anticipo portando con sé nel bagaglio a mano giochi tascabili da viaggio, fumetti, libri e favole da leggere ai più piccoli durante il viaggio. Per tenerli impegnati, potreste, inoltre, descrivere loro le varie fasi dello spostamento, in cosa consista il decollo e come avviene, come faccia l’aereo a volare, cosa sia l’atterraggio. Eventualmente, potreste chiedere anche alle hostess di bordo di accompagnare il bambino in cabina di pilotaggio per mostrargli dal vivo come operano i piloti e in cosa consista esattamente il loro lavoro. Sono molte le compagnie che consentono tour illustrativi di questo tipo.

Se il viaggio è molto lungo cercate di prevenire anche eventuali problemi legati alla fame. A bordo, infatti, nei voli di linea, vengono sempre serviti mini pranzo e spuntini, ma non è detto che questi coincidano con il momento in cui il piccolo chiede da mangiare. Portate sempre con voi, dunque, succhi di frutta e bottigliette d’acqua, qualche merendina o un panino imbottito da offrire al bambino durante il viaggio. Evitate i cibi troppo salati. Se il bimbo è ancora neonato, informatevi se a bordo c’è la possibilità di scaldare eventualmente il biberon che porterete con voi in una borsa frigo.
Se il bambino soffre di cinetosi, ossia di mal d’aereo (ma anche d’auto, treno, di mare) evitate di farlo viaggiare a stomaco vuoto e abbiate cura di avere sempre con voi delle pastiglie per contrastare il disturbo facendo attenzione che possano essere somministrate anche ai più piccoli.
Per prevenire gli sbalzi di temperatura e il microclima che si crea a bordo, invece, vestite il bimbo a strati, canottiera, maglietta, maglione e giacca avendo cura di spogliarlo (o rivestirlo) nel caso in cui sull’aereo facesse troppo caldo (o troppo freddo).

Uno dei principali problemi che bisogna affrontare quando si viaggia in aereo e gli spostamenti sono lunghi (ossia si attraversano più di tre fusi orari durante il volo) è quello del cosiddetto “jet leg”. Non esiste una vera “cura preventiva”, ma è facile ricorrere a semplici accorgimenti per diminuirne l’impatto: innanzitutto, fate in modo che nei giorni che precedano il viaggio il bambino riposi adeguatamente e vada a dormire ad orari regolari. Potrebbe essere anche utile adottare una dieta a base di proteine a colazione e a pranzo e di carboidrati a cena. Una volta giunti sul posto, poi, cercate di abituarlo immediatamente all’orario locale facendo sì che dorma la notte e rimanga sveglio durante il giorno, evitando pisolini pomeridiani che potrebbero sfasarlo ulteriormente.

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