Indice di Apgar: l'esame del neonato

Nei secondi che seguono al parto, mentre la neomamma è ancora sotto i ‘ferri’ e, probabilmente, non ha ancora partorito la placenta, il neonato viene sottoposto a una serie di controlli che servono per valutarne lo stato di salute e la sua capacità di adattamento alla vita extrauterina.
Si tratta del’indice di Apgar che porta il nome dell’anestesista che lo ideò agli inizi degli Anni Cinquanta e che tuttora viene utilizzato negli ospedali di quasi tutto il mondo.
Si basa, sostanzialmente, sull’osservazione di cinque parametri ai quali viene assegnato un punteggio da 0 a 2 per un valore massimo di 10 e che viene ripetuto tre volte: dopo un minuto, dopo cinque e dopo dieci minuti dalla nascita (se occorre, il test viene ripetuto a oltranza fino a normalizzazione).

INDICE DI APGAR: I PARAMETRI PRESI IN ESAME<

  • Frequenza cardiaca: assente (0 punti), <100 bpm (1 punto), >100 bpm (2 punti).
  • Respirazione: assente (0 punti), debole o irregolare (1 punto), vigorosa con pianto (2 punti).
  • Tono muscolare: assente (0 punti), flessione accennata (1 punto), movimenti attivi (2 punti).
  • Riflessi (risposta al catetere nasofaringeo): assente (0 punti), scarsa (1 punto), starnuto, pianto vivace, tosse (2 punti).
  • Colore della pelle: cianotico e pallido (0 punti), estremità cianotiche (1 punto), normale (2 punti).

Un neonato con un punteggio inferiore a 4 è considerato gravemente depresso e bisognoso di cure, da 4 a 6 moderatamente a rischio, tra 7 e 10 normale.

COME PUO’ CAPIRE LA MAMMA CHE IL SUO BAMBINO E’ SANO?
Per quanto confusa, dolorante e immensamente felice, la neomamma (e il neopapà se presente in sala parta) può rendersi conto anche da sola dello stato di salute del suo bambino da alcuni semplici segnali: se il bimbo piange subito dopo la nascita, è probabile che stia bene. Sicuramente non ha grossi problemi respiratori. Attenzione, però, che a volte il pianto tarda qualche istante ad arrivare e questo non significa che il bebè abbia problemi.
Se gli si porge il dito, il piccolo tende ad afferrarlo con le manine. Se la mamma gli parla e la luce della sala parto non lo infastidisce, il bambino apre gli occhi e rivolge lo sguardo alla madre, attratto dal suo volto.
Appoggiato sul seno, lentamente ma con determinazione, il neonato cerca il capezzolo e quando lo trova vi si aggrappa in cerca di latte, con un istinto assolutamente naturale.

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