Insegnate ai bambini a perdere!

In una società in cui vincere sembra essere l’imperativo categorico, è davvero auspicabile che mamma e papà insegnino al bambino a perdere. O meglio: a imparare a perdere.
Attraverso la gestione della sconfitta, infatti, e della frustrazione che se ne ricava, il bimbo può trarne insegnamenti fondamentali, mantenendo alta la sua autostima e imparando ad affrontare con un atteggiamento positivo i fallimenti futuri e presenti.

IMPARARE A PERDERE
Nel gioco, nelle attività quotidiane, i genitori tendono spesso “a lasciar vincere il bambino” nella convinzione che questo lo aiuti a rafforzare la sua autostima. In realtà, l’autostima si fortifica nel momento stesso in cui il bimbo si rende conto che qualcosa che gli era prima impossibile fare è diventata possibile: vincere laddove c’era sempre stata una sconfitta, eseguire semplici compiti domestici laddove prima c’era l’incapacità/impossibilità di eseguirli…
Un bambino abituato a vincere sempre non riuscirà mai a dare un valore alla sua vittoria proprio perché non ha idea di cosa sia la sconfitta.

CONTA IL PERCORSO, NON IL TRAGUARDO
Quello che va insegnato ai bambini è che in qualunque attività ciò che conta non è sempre e solo il risultato finale, ma il percorso che si è compiuto per arrivare a quel punto. L’impegno profuso. E ciò che si è imparato lungo la strada.
In altre parole ciò che, tradotto in aforisma, potrebbe essere condensato in: l’importante è partecipare!
I bambini devono imparare a divertirsi durante il gioco a prescindere da come andrà a finire. E devono imparare a considerare la sconfitta come opportunità, non come fallimento personale. Perché solo attraverso le sconfitte sarà possibile fare tesoro degli insegnamenti ricevuti e crescere.
Insegnare ai bambini a trarre un insegnamento dalla sconfitta significa dotarli di uno strumento fondamentale per l’età adulta: la capacità di cadere e rialzarsi, qualunque cosa succeda.

PERCHE’ I BAMBINI NON SANNO PERDERE?
La capacità di perdere presuppone capacità cognitive che ai bambini sfuggono. I piccoli, infatti, si sentono nei primi anni della loro vita, onnipotenti e sono convinti che a loro tutto sia dovuto.
Nei primi mesi, poi, i genitori non fanno che rafforzare questa convinzione, prendendosi cura del bambino in modo esclusivo, facendolo vivere come un piccolo re, rispondendo in modo positivo a ogni richiesta.
Far vincere un bambino durante il gioco, quindi, sembra a molti una naturale conseguenza di questo comportamento.
In realtà, l’autostima di un bambino non si rafforza nella vittoria, ma nella fiducia che sente da parte di mamma e papà.
Sebbene, quindi, la capacità di perdere non sia innata, l’atteggiamento dei genitori nei confronti della sconfitta è ciò che fa la differenza nell’acquisizione della fiducia in sé stessi a prescindere dalla contingenza: essere forti non significa vincere sempre. La forza ha a che fare, soprattutto, con la capacità personale di affrontare le frustrazioni, il dolore e la sofferenza che ne derivano.

5 MODI PER INSEGNARE A UN BAMBINO A PERDERE

  • Nella scelta dei gioco, scegliete attività adatte all’età del bambino e durante il gioco non lasciatelo vincere sempre e comunque. Insegnategli, attraverso l’esempio, che si può perdere.
  • Non dite mai frasi come “lascialo vincere. Lui è più piccolo” a fratelli o sorelle maggiori. Il bambino penserà che questo sia un atto dovuto.
  • Di fronte a un fallimento, in un’attività sportiva, a scuola, con i compagni, cercate di mostrare al bimbo il lato positivo, facendogli vedere le opportunità che la sconfitta innesca.
  • Iscrivete il bambino a corsi sportivi di gruppo. Vittorie e sconfitte, infatti, si apprendono meglio tutti assieme e diventano “momenti condivisi” normali da affrontare tutti assieme nella quotidianità.
  • Date il buono esempio. E’ soprattutto guardando mamma e papà e le loro reazioni alle piccole grandi sconfitte della vita che i bambini imparano e comprendono.

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