Inside Out: il film d'animazione dell'anno

É un film strano, Inside Out, l’ultima produzione targata Disney Pixar nelle sale italiane dal 16 settembre. Un film strano perché racconta una storia strana, ma soprattutto perché i protagonisti che la animano non sono ‘persone’. Ma non sono nemmeno animali, mostri, fantasmi, alieni…. No. I protagonisti di Inside Out, ed è forse la prima volta nella storia del cinema e sicuramente la prima volta nella storia del cinema di animazione, sono Emozioni.
Per l’esattezza, sono le Emozioni vissute da una bambina d 11 anni in piena crisi preadolescenziale, Riley, e dei suoi genitori che tentano di comprenderla e aiutarla, spessp fallendo nel loro intento.
In altre parole, l’ultimo film di animazione della Disney ha per protagonista l’astratto, il mondo interiore che anima ciascuno di noi e con cui ciascuno di noi, a prescindere dalle situazione vissute, deve fare i conti.

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LA TRAMA
Riley ha 11 anni, una famiglia normale, due genitori normali. Una vita, tutto sommato, felice. Le sue Emozioni – Paura, Gioia, Disgusto, Tristezza e Rabbia – vivono dentro di lei da quando è nata, alternandosi le une alle altre e accompagnandola nel suo percorso di crescita. Ciascuna, investita di un compito ben preciso: Gioia le assicura la felicità; Paura la tiene al riparo dai pericoli; Rabbia le garantisce giustizia; Disgusto la protegge dall’avvelenamento fisico (e anche sociale); Tristezza fa sì che gli altri si accorgano di Riley e se ne prendano cura.
Quando Riley si trasferisce dal Minnesota a San Francisco a causa del lavoro di suo padre, le cose si complicano. Il perfetto equilibrio che governava la vita emozionale della bambina fa in frantumi. I ricordi base si perdono. Lei resta preda di Disgusto, Rabbia e Paura mentre Gioia e Tristezza cercano di recuperare i ricordi base e la memoria a lungo termine.
Non è facile vivere senza Equilibrio. E, infatti, la vita di Riley ne risente fortemente.

PERCHE’ QUESTO E’ UN FILM DA VEDERE. A TUTTE LE ETA’
Perché è un film che parla di come siamo fatti, di quali emozioni ci governano (a 11 anni come a 21, 31, 41, 51, 61…).
Perché non è un film improvvisato. Ci sono voluti 4 anni di lavoro e un equipe di esperti psicologi per tirare fuori una storia così, che fosse divertente, accattivante e vera al contempo. E per spiegare di cosa siamo fatti.
Non di cosa è fatto il nostro corpo o il nostro cervello. Ma la nostra anima.
Perché siamo tutti convinti che le emozioni ‘negative andrebbero represse o cancellate e proviamo tutti a far vivere i nostri bambini in mondi felici, negando spesso le loro sensazioni, paura, tristezza… I bambini, secondo noi, non dovrebbero essere tristi. Eppure non è così. La tristezza è parte della vita. E non esiste gioia senza tristezza. Come non esiste coraggio senza paura.

Per saperne di più…

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